Dopo che Francia, Svezia e Germania hanno già espresso il loro parere negativo sull’utilizzo del vaccino anti Covid-19 messo a punto dalla casa britannico-svedese AstraZeneca e dall’Università di Oxford, anche Swissmedic, l’autorità elvetica di regolazione dei farmaci, ha fatto la stessa cosa. Il motivo del rifiuto? I dati disponibili sono ancora insufficienti.
Le dichiarazioni del presidente Berger sul parere negativo
“Non vogliamo mettere in pericolo l’efficacia della campagna vaccinale in corso”, afferma il presidente della commissione nazionale delle vaccinazioni, Christoph Berger.
“I dati sull’efficacia del prodotto di AstraZeneca su persone con più di 65 anni sono ancora insufficienti. Per le persone a rischio, al momento, vale la pena usare solo i vaccini già in circolazione”.
Eppure la Confederazione Elvetica, e non solo, avrebbe bisogno di questo vaccino, del quale ha peraltro già riservato ben 5,3 milioni di dosi, a causa dei ritardi di fornitura degli altri due prodotti immunizzanti contro il nuovo coronavirus, quelli di Pfizer e di Moderna. Nei giorni scorsi, il presidente della repubblica francese, Emmanuel Macron, aveva aveva addirittura definito il vaccino di AstraZeneca “praticamente inutile” per chi appartiene alle fasce di età superiori ai 65 anni.
In pratica, i nuovi dati giunti dalla Gran Bretagna, derivanti dalle sperimentazioni tuttora in corso nel Regno Unito, non hanno comunque convinto le Autorità svizzere.
Non convincono neanche i dati sugli under 55
E non è tutto. Infatti Christoph Berger, in una dichiarazione resa alla Radio Televisione Svizzera ha inoltre affermato che
“Mancano anche i dati, relativi alle fasce più giovani, sugli intervalli ideali tra un’iniezione e l’altra e anche quelli sulla sicurezza dei vaccini basati su vettori virali, come quello di Astra, che finora non sono mai stati impiegati su larga scala”.
Insomma, la campagna di vaccinazione di massa svizzera potrebbe subire dei contraccolpi inattesi anche se comunque ancora assorbibili.
Il Presidente della Commissione nazionale delle vaccinazioni ha comunque ribadito che è nell’interesse generale avere a disposizione il maggior numero di vaccini possibili per contrastare la pandemia che sta devastando il pianeta, ma tutto deve essere fatto “col massimo di solidità scientifica e trasparenza” per convincere pienamente la popolazione della necessità di vaccinarsi contro il nuovo coronavirus.