Abbiamo discusso con chi osserva il mondo del packaging dal lato della produzione delle macchine per il confezionamento e l’imballaggio, il direttore generale di UCIMA (Unione costruttori italiani macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), Mario Maggiani.
Il presente
Qual è la fotografia del settore dedicato alle macchine per il confezionamento e l’imballaggio?
L’industria italiana dei costruttori di macchine per il packaging è un universo di 635 aziende che nel 2020 ha generato un fatturato di 7,8 miliardi di euro. Tra i settori forniti, al primo posto risulta il settore alimentare, che incide per il 32,2% sul fatturato totale, seguito dal settore delle bevande e dal farmaceutico e biomedicale che rappresenta il 17,4%, per un fatturato complessivo di 1,3 miliardi. Le macchine dedicate al packaging primario sono il 53,2% del fatturato totale, mentre quelle per il packaging secondario equivalgono al 18,8%.
Sostenibilità
Parlare di imballaggi sostenibili significa affrontare un tema ampio, che tocca diversi comparti, dalla progettazione alla logistica al riciclo finale. Quali sono le iniziative nel vostro settore?
Il tema della sostenibilità negli ultimi anni si è rafforzato e ha portato una forte sensibilità in tutto il settore farmaceutico che ha investito in uno sviluppo etico del packaging grazie anche al crescente interesse del consumatore ai temi green. Dalla condivisione di questi valori nascono iniziative non solo nei settori a valle ma anche da parte di chi fornisce macchine per l’imballaggio. Proprio a livello di Associazione stiamo definendo sempre più progetti legati al tema della sostenibilità e della transizione ecologica per le aziende del comparto.
Sprechi
La scatola non dimensionata porta allo spreco di farmaco. Nel prossimo futuro è ipotizzabile che si rivedano le modalità di somministrazione?
Dagli studi esistenti in materia lo spreco è maggiormente correlato a comportamenti personali. Proprio per questo motivo il passaggio a modalità più mirate di somministrazione sta diventando l’input anche per l’R&D delle aziende. Resta il fatto che il tema della salute e della sicurezza rimangono prioritari per i costruttori italiani di macchine per il confezionamento e devono essere funzionali anche al tema dello spreco. Già oggi queste aziende stanno lavorando sul tema della massima flessibilità dei formati per arrivare a confezioni sempre più personalizzate.
Aderenza al trattamento
L’aderenza è uno dei punti cardine della medicina del futuro. Il confezionamento dei farmaci può in qualche modo aiutare?
Il packaging è un’importante componente del prodotto e riveste ruoli fondamentali all’interno della customer experience. Il marketing e i designer stanno modificando, amplificando ed esaltando quello che il packaging primario può fare dalla sua peculiare posizione di interfaccia tra utente finale e prodotto, assumendo così anche un importante ruolo informativo. Nel mondo del food questo fenomeno è già ampiamente sviluppato, per cui sicuramente l’estetica del packaging può incidere sull’aderenza al trattamento.
Tecnologia
Uso di QC, RFID, NFC, smart packaging… la tecnologia si sta effettivamente integrando con il mondo del packaging?
Il nostro comparto ha nel suo DNA la tecnologia, non si tratta di semplice integrazione. Dal punto di vista delle aziende il packaging intelligente migliora la logistica e la tracciabilità dei prodotti, oltre a fornire informazioni sullo stato di conservazione del prodotto; quindi, sicuramente si tratta di un fenomeno in crescita. Attualmente sul mercato è ancora di nicchia ma sul lungo periodo diventerà preponderante dati gli innumerevoli settori di possibile applicazione.
La Carta Etica del packaging
Nel 2015 nasce la Carta Etica del packaging, frutto di una riflessione condivisa tra Edizioni Dativo e Politecnico di Milano. Si articola in 10 valori utili ad accompagnare il packaging verso un futuro più consapevole. L’Istituto Italiano Imballaggio, network associativo di riferimento per la supply chain del packaging, ne ha condiviso i principi sin dal suo esordio tanto da acquisire, successivamente, la Carta Etica quale strumento per lo sviluppo di una nuova “cultura di sistema”.
Il riconoscimento del profondo valore dei principi enunciati, insieme al desiderio di dare alla filiera una voce istituzionale super partes in grado di stimolare visioni e riflessioni autorevoli sulla progettazione etica dell’imballaggio, hanno posto le basi per la costituzione, nel 2020, della Fondazione Carta Etica del Packaging.
I 10 valori della Carta Etica del packaging
- Responsabile – È il packaging quando diventa responsabilità di tutti verso tutti: nella progettazione, nella produzione e nell’utilizzo. Responsabili sono gli imballaggi portatori di qualità, che coniugano tutela dell’ambiente e rispetto delle esigenze di tutti gli utenti.
- Equilibrato – È il packaging quando si propone con una giusta misura: quanto basta e quanto serve. Equilibrato è il packaging quando è pensato e progettato con una giusta relazione con il contenuto ed è il risultato di ciò che è necessario per una sua corretta diffusione.
- Sicuro – È l’imballaggio sano e sicuro che protegge, in tutto il suo ciclo di vita, gli individui e le comunità. Sicuro è l’imballaggio che dà conto della propria tracciabilità, dei processi della sua filiera di produzione; è sicuro per ciò che riguarda la protezione del contenuto e la sua igienicità, sicuro durante il trasporto, così come durante l’uso.
- Accessibile – È l’imballaggio capace di proporsi in modo “facile” a chi lo utilizza. Accessibile è il packaging quando sa offrirsi all’utilizzo in modo semplice e intuitivo, e tiene così conto del diritto di ogni consumatore di poter avvicinare, comprendere e usare un prodotto.
- Trasparente – È il packaging che costruisce un rapporto immediato con il destinatario. Trasparente è il packaging sincero, cioè quando dice il vero nel pieno rispetto delle norme. Attraverso la trasparenza riesce a sviluppare un rapporto di fiducia con il destinatario.
- Informativo – È il packaging che garantisce la miglior informazione, quella utile e necessaria. Informativo è l’imballaggio che, nel rispetto della normativa, riporta tutte le informazioni utili alla conoscenza del contenuto e del suo imballaggio, al loro utilizzo e allo smaltimento.
- Contemporaneo – È il packaging che sa essere in costante relazione con la società della quale rappresenta i valori. Gli imballaggi riflettono la cultura della società e contribuiscono a loro volta a crearla. Lo fanno attraverso i messaggi, che passano dalle loro forme, dalle grafiche, dai simboli.
- Lungimirante – È il packaging che si pone in una corretta relazione con il proprio futuro. Il packaging è capace di agire oggi in funzione di possibili ricadute future. Le scelte che determinano l’imballaggio di oggi non possono essere fatte a partire da un vantaggio immediato, ma devono tener conto delle conseguenze che ne derivano.
- Educativo – È il packaging che, in quanto oggetto diffuso, sa farsi carico della propria funzione educativa. Il packaging è uno strumento inserito nella quotidianità di noi tutti, in un dialogo costante con il proprio destinatario. Ha dunque una grande potenzialità educativa: la sua diffusione ne fa uno strumento molto potente su questo piano.
- Sostenibile – È il packaging rispettoso dell’ambiente. L’imballaggio è sostenibile se progettato in modo olistico, pienamente equilibrato con il prodotto e con i suoi modi d’uso, così da ottimizzare le prestazioni ambientali complessive.