Unione di pubblico e privato, sostenibilità, digitalizzazione e vocazione al territorio. Gli ingredienti sono quelli giusti per dare vita a un innovativo progetto di rigenerazione urbana. E anche per rientrare negli ecosistemi dell’innovazione del PNRR. Il progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action) è infatti riuscito ad aggiudicarsi un finanziamento da 110 milioni di euro, con cui ha quasi completamente coperto i 116 milioni di investimento previsti. Un traguardo che non è alla fine, ma all’inizio dell’ambizioso percorso di MUSA e delle 24 organizzazioni che hanno deciso di aderirvi, tra cui trova spazio anche il settore farmaceutico.
Sono i progetti come MUSA a fare la differenza nella crescita del Paese e delle nostre città sotto il profilo dell’innovazione, della ricerca e della rigenerazione urbana e sostenibile.
Giuseppe Sala, sindaco di Milano
MUSA: Multilayered Urban Sustainability Action
Sviluppare soluzioni nuove per rendere l’area metropolitana milanese un ecosistema di innovazione per la sostenibilità e la rigenerazione urbana. E così facendo creare un modello replicabile a livello europeo, ma anche nazionale, vista la collaborazione con centri di ricerca del Mezzogiorno. Gli obiettivi di MUSA sono certamente ambiziosi e per cercare di raggiungerli un approccio multidisciplinare era doveroso. Nei suoi tre anni di durata infatti il progetto abbraccerà tanti ambiti differenti. Dall’energia rinnovabile alla gestione dei rifiuti, dalla mobilità verde all’incubazione e accelerazione di startup. Ma anche l’utilizzo dei big data per la salute e il benessere, la finanza sostenibile e l’agevolazione dell’inclusività. Argomenti diversi, ma collegati dal filo rosso della sostenibilità, intesa in un senso ampio e sfaccettato.
Sostenibilità ambientale, quindi, ma anche economica e sociale. Nello specifico sono 6 i nodi di ricerca che verranno affrontati:
- Urban Regeneration: modelli e strategie per rigenerare la città, ad esempio attraverso il recupero dei rifiuti e l’implementazione di distretti carbon neutral.
- Big Data-Open Data in Life Sciences: sviluppo di una piattaforma digitale per raccogliere dati con lo scopo di migliorare la salute dei cittadini e l’ambiente in cui vivono.
- Deep Tech: Entrepreneurship&Technology Transfer: incentivare l’imprenditorialità basata su ricerca e innovazione tecnologica, sviluppare nuovi servizi per le imprese e potenziare il trasferimento tecnologico tra università e aziende.
- Economic Impact and Sustainable Finance: applicare i modelli più innovativi a tema finanziario alle imprese e alla società dell’area milanese.
- Sustainable Fashion, Luxury and Design: facilitare la transizione verso nuovi modelli di business all’insegna della circolarità, della sostenibilità e di nuove strategie di valorizzazione.
- Innovation for Sustainable and Inclusive Societies: combattere le disuguaglianze e promuovere l’impegno sociale attraverso strategie innovative per migliorare il benessere della società.
I protagonisti di MUSA
Le realtà che hanno scelto di entrare a far parte del progetto sono 24 tra pubbliche e private. Innanzitutto ci sono quattro tra i principali atenei milanesi: l’Università di Milano Bicocca, in qualità di ente proponente, l’Università Statale di Milano, il Politecnico di Milano e l’Università Bocconi. Le quattro istituzioni si dividono i ruoli di coordinamento entrando a diverso titolo nei vari nodi di ricerca. Ma la vera forza del progetto risiede nella collaborazione con numerosi attori privati caratterizzati da una presenza importante sul territorio.
Il progetto Urban Regeneration vedrà infatti il contributo di ENI, Edison, Pirelli e Thales Alenia Space Italia. A Big Data-Open Data in Life Sciences parteciperanno invece Almaviva, TIM, Novartis Farma, Bio4dreams, Astrazeneca e Bracco in collaborazione con CDI (Centro Diagnostico Italiano). Importanti anche i nomi delle realtà private che contribuiranno al progetto Deep Tech: Entrepreneurship&Technology Transfer, cioè A2A, Deloitte Officine Innovazione, Camozzi Group, Huawei Technologies Italia, Infineon Technologies Italia e Humanitas University.
Una componente mediatica forte è invece presente nel progetto Economic Impact and Sustainable Finance, con la partecipazione di RCS Media Group-Corriere della Sera e della Fondazione Bruno Kessler. Lumson scenderà in campo nel nodo di ricerca Sustainable Fashion, Luxury and Design. Infine Edison, Deloitte Officine Innovazione e Thales Alenia Space Italia contribuiranno anche all’ultimo progetto Innovation for Sustainable and Inclusive Societies.
La timeline
Il progetto è stato presentato lo scorso 6 settembre. All’evento hanno presenziato i rettori dei quattro atenei: Giovanna Iannantuoni per l’Università Bicocca, Ferruccio Resta per il Politecnico di Milano, Gianmario Verona per l’Università Bocconi, Elio Franzini per l’Università Statale. Insieme a loro il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore per l’Istruzione, l’università, la ricerca, l’innovazione e la semplificazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti.
Settembre è stato quindi il mese di avvio per l’ecosistema MUSA. Nella fase iniziale sono state lanciate le attività scientifiche ed è stato sottoscritto l’accordo di partenariato fra i partecipanti. Ottobre ha invece visto il reclutamento del Programme Research Manager e la pubblicazione dei primi bandi per gli studenti di dottorato. Nello stesso mese ha avuto luogo anche la prima rendicontazione al Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il reclutamento degli studenti si concluderà tra dicembre 2022 e gennaio 2023. Dopodiché i progetti potranno entrare nel vivo. Già a febbraio è infatti previsto il primo dei report interni sull’avanzamento dei lavori che, a cadenza semestrale, scandiranno l’intera durata di MUSA.
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