Sanità digitale, il futuro del SSN tra Intelligenza artificiale e cybersicurezza

Durante la presentazione del terzo Rapporto sulla Salute e il Sistema Sanitario si è evidenziato il ruolo dell'IA e della digitalizzazione nel SSN: vantaggi ma anche nuove sfide legate a competenze digitali, regolamentazione e privacy. La cybersicurezza emerge come priorità, e bisogna continuare ad investire in formazione, tecnologia e collaborazione pubblico-privato per un SSN più efficiente e resiliente.

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World Health Day banner, Abstract Healthcare Heart and Data Visuals for health equity and access to healthcare.

L’era della digitalizzazione ha aperto nuove prospettive per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), promettendo di trasformare radicalmente la gestione della salute pubblica e il rapporto medico-paziente. Proprio questo è stato uno degli aspetti emersi durante la presentazione del Terzo Rapporto sulla Salute e il Sistema Sanitario: in particolar modo, sono state messe in luce le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale (IA) e della digitalizzazione nel migliorare l’efficienza del SSN, ma anche le sfide significative che occorre affrontare.

Intelligenza Artificiale: uno strumento per ridisegnare la sanità

L’IA sta già dimostrando un impatto rivoluzionario in ambito clinico. Grazie alla sua capacità di supportare diagnosi accurate, analizzare dati complessi e offrire previsioni nell’ambito della medicina predittiva, l’IA consente di ottimizzare l’assistenza ai pazienti. Inoltre, può ridurre del 17% il tempo che i medici dedicano ad attività amministrative, liberando risorse preziose per la cura diretta del paziente e migliorando il rapporto medico-paziente. Questo si traduce in una maggiore attenzione alla persona e in una medicina più umanizzata.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità unica per rilanciare il SSN attraverso la digitalizzazione. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, è fondamentale superare alcune barriere, tra cui il basso livello di competenze digitali del personale sanitario e le disparità infrastrutturali sul territorio nazionale. Ad oggi, l’Italia occupa il 18° posto tra i 27 paesi dell’Unione Europea per grado di digitalizzazione, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali e formativi.

Telemedicina e nuove relazioni nel sistema sanitario

La telemedicina, potenziata dall’IA, è destinata a ridefinire le relazioni all’interno del sistema sanitario. La comunicazione tra professionista sanitario e paziente, così come quella tra diverse strutture, potrà beneficiare di tecnologie avanzate che aumentano l’accessibilità alle cure. Tuttavia, l’incertezza normativa rappresenta un ostacolo significativo. L’AI Act dell’UE, che classifica i software medici tra i sistemi ad alto rischio, sottolinea la necessità di normative chiare e orientate alla tutela della salute.

In Italia, un Disegno di Legge (DDL) mira a regolamentare l’utilizzo dell’IA in ambito sanitario, garantendo il rispetto dei diritti e della privacy dei pazienti. Tuttavia, la protezione dei dati personali rimane una delle sfide più complesse, soprattutto per la sensibilità dei dati sanitari coinvolti.

IA generativa: nuove frontiere per la salute

L’IA generativa sta emergendo come una tecnologia chiave nel settore sanitario. Con il potenziale di creare valore economico significativo, essa può migliorare i trattamenti, rendendoli più personalizzati e aumentando l’efficacia delle cure. Ad esempio, nella drug discovery, l’IA generativa accelera l’identificazione di nuovi composti, lo sviluppo e i processi di approvazione dei farmaci. Inoltre, nell’ambito della diagnostica per immagini, consente letture sempre più precise, migliorando la tempestività degli interventi.

Queste tecnologie non solo migliorano la produttività clinica, ma anche l’esperienza complessiva del paziente. Negli Stati Uniti, oltre il 70% delle organizzazioni sanitarie utilizza già strumenti di IA generativa, e l’OMS ne sostiene l’adozione per ridurre gli errori medici, che solo nel 2023 hanno causato circa 163.000 decessi in Europa.

Tuttavia, l’IA generativa presenta limiti intrinseci, come la tendenza a generare informazioni errate o discriminatorie. La formazione di nuovi professionisti, con competenze ibride tra medicina e informatica, sarà essenziale per sfruttare appieno queste tecnologie e mitigare i rischi associati.

Cybersicurezza: una sfida cruciale per la sanità digitale

Il settore sanitario è uno dei più colpiti dagli attacchi informatici, con conseguenze devastanti sia per le strutture coinvolte che per la salute dei pazienti. Nel 2023, i cyberattacchi globali in sanità hanno raggiunto livelli record, con più dell’80% degli incidenti che hanno avuto ripercussioni gravi sulle attività delle strutture sanitarie. Malware e ransomware sono tra le minacce più diffuse, con dati sensibili dei pazienti venduti a caro prezzo nel dark web.

In Italia e in Europa, gli attacchi informatici hanno colpito in particolare ospedali e aziende farmaceutiche. La Direttiva europea NIS2 richiede alle organizzazioni sanitarie di adottare misure di sicurezza avanzate, come backup regolari, autenticazione a più fattori (MFA) e crittografia, oltre a investire nella formazione continua del personale.

La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per costruire una resilienza informatica efficace. Programmi di formazione sulla cybersecurity e l’adozione di best practices sono passi essenziali per proteggere i dati sanitari e garantire la continuità dei servizi.

Un futuro da costruire

La digitalizzazione della sanità rappresenta un’opportunità senza precedenti per migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la qualità delle cure. Tuttavia, è necessario affrontare con urgenza le sfide legate alle competenze digitali, alla regolamentazione dell’IA e alla sicurezza informatica. Investire nella formazione e nella tecnologia, in sinergia con un quadro normativo chiaro, potrà garantire un SSN più equo e innovativo, capace di rispondere alle esigenze di un mondo sempre più connesso e digitale.