L’evoluzione della formazione

Dall’apprendimento esperienziale alla gamification, al microlearning: le aziende più innovative guardano al futuro, adottando modalità di apprendimento sempre più flessibili e personalizzate

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La Commissione europea ha posto un chiaro obiettivo, legato alla formazione, nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: entro il 2030 si dovrà coinvolgere almeno il 60% degli adulti europei in percorsi di formazione.
Un obiettivo sfidante, indubbiamente, ma necessario nel contesto socioeconomico attuale, dove “ripresa”, “sviluppo” e “innovazione” sono focal point: la formazione deve farsi strumento a supporto di questo assetto sociale, favorendo l’occupabilità, stimolando l’innovazione, garantendo l’equità sociale e cercando di colmare il divario nel campo delle competenze digitali.

L’Italia è ben lontana da questo obiettivo: la partecipazione formativa degli adulti in Italia si attesta, nel 2022, al 9,6% (-0,3% rispetto al 2021). Questo dato non deve oscurare, tuttavia, i segnali positivi che stanno interessando la formazione continua in azienda.

Una politica win-win

La formazione aziendale si riferisce a una serie di attività organizzate dalle aziende per migliorare le competenze dei propri dipendenti: corsi, workshop, seminari e programmi di apprendimento. L’obiettivo principale è fornire ai dipendenti le competenze necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo efficace e contribuire al successo dell’azienda.

Le Pmi stanno riconoscendo sempre più l’importanza della formazione continua. Secondo un’indagine di Confartigianato del 2022, il 65% delle Pmi ha dichiarato di aver aumentato il budget destinato alla formazione rispetto all’anno precedente: una percentuale significativa, se teniamo conto che, complessivamente, il 57% delle imprese italiane nel 2021 ha investito in programmi di formazione per i propri dipendenti e solo il 49% nel 2020.

La formazione aziendale, quindi, sta assumendo sempre più un ruolo centrale nella definizione del piano strategico di business e può essere definita una “politica win-win” in grado di offrire numerosi vantaggi sia per i dipendenti che per l’azienda stessa.
Per i dipendenti, la formazione offre l’opportunità di acquisire nuove competenze, migliorare le loro capacità e progredire nella loro carriera; concorre, inoltre,  all’aumento della fiducia e motivazione, migliorando così la loro produttività e il rendimento sul lavoro.
E per l’azienda? La formazione promuove un ambiente di lavoro positivo, migliorando la collaborazione, la comunicazione e il lavoro di squadra, garantisce una forza lavoro più qualificata e competente, e quindi anche dipendenti in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di affrontare le sfide del mercato in modo efficace. 

Nuove modalità formative

Una ricerca condotta nel 2024 su un campione di 150 aziende italiane ha evidenziato che le nuove generazioni mostrano una chiara preferenza per modalità di formazione ibride. Il 34,6% degli intervistati predilige una combinazione di elementi on demand, live o in presenza, mentre il 25,6% opta per la formazione e-learning asincrona.
Possiamo tuttavia individuare un altro importante filone, che va oltre la formazione in presenza e la formazione a distanza, ossia l’apprendimento esperienziale: favorire metodologie formative che privilegiano l’esperienza diretta e pratica, coinvolgendo attivamente i partecipanti e rendendo l’apprendimento più efficace e immediatamente applicabile. Lo step successivo? La gamification. L’uso di elementi ludici, come sfide, ricompense e classifiche, sarà sempre più favorito per incentivare l’apprendimento e mantenere alta la motivazione dei partecipanti. 

Soft skill, digital e benessere

Nel 2024, le imprese italiane hanno continuato a incrementare gli investimenti nella formazione dei dipendenti, riconoscendo l’importanza di sviluppare competenze avanzate per rimanere competitive. Le aree di maggiore investimento, al di là del settore, includono la digitalizzazione e la sostenibilità, con un focus su intelligenza artificiale, Internet delle cose (IoT), blockchain, cybersecurity, e pratiche aziendali etiche. Continua ad avere una rilevanza notevole l’inserimento nei programmi formativi di corsi sulle soft skill: le aziende valorizzano le competenze trasversali, come la comunicazione efficace, la leadership, la gestione del tempo e il change management, riconoscendo la loro importanza per il successo professionale.
Un filone a sé merita la formazione sul “benessere aziendale”: le aziende hanno riconosciuto l’importanza del benessere psicologico dei dipendenti, integrando nei programmi formativi tematiche legate alla gestione dello stress, all’equilibrio tra vita professionale e personale e alla promozione di un ambiente di lavoro sano.

Parola d’ordine? Personalizzazione

Modalità e contenuti manifestano tendenze innovative che, tuttavia, non si discostano di molto rispetto ai trend degli anni precedenti.
Uno degli aspetti che probabilmente segnerà maggiormente una nuova prospettiva nella definizione di una efficace strategia formativa è l’apprendimento personalizzato: se nella sua massima estensione di significato si parla di apprendimento personalizzato quando si delinea un piano su misura per il singolo dipendente, è anche vero che la personalizzazione della formazione può riguardare gruppi di risorse che lavorano in una specifica unità o a determinati progetti.
Partendo dalle competenze pregresse e dagli obiettivi legati alla propria realtà di business, ogni azienda potrà ritagliare un percorso formativo ad hoc, individuando tematiche, durata, modalità di fruizione che meglio si sposano con le logiche aziendali e le risorse coinvolte.
Fortemente legato al concetto di personalizzazione è il microlearning: contenuti formativi brevi, incisivi e facilmente fruibili. L’apprendimento in “pillole” permette di integrare la formazione nella giornata lavorativa senza fermare la macchina produttiva e riduce il sovraccarico cognitivo: non a caso, secondo uno studio condotto da LinkedIn Learning, il 94% dei dipendenti preferisce ricevere formazione in formato modulare. 

Formazione, un asset strategico

Si parla ancora di una scarsa integrazione strategica della formazione: solo il 15% delle PMI include la formazione nella propria strategia aziendale, solo il 42% aggiorna annualmente i propri programmi formativi e il 70% non effettua alcuna attività di previsione sulle competenze future.
Questi dati evidenziano la mancanza di visione a lungo termine e della consapevolezza che l’investimento nel capitale umano è fondamentale per l’innovazione e la crescita.

La formazione non è più una scelta, ma un must per le aziende: le possibilità per integrare la formazione nei processi aziendali sono molte, dagli strumenti innovativi, che aiutano nell’identificazione di modalità che meglio interagiscono con le necessità di business, agli aiuti finanziari, che grazie al finanziamento permettono di accedere ad incentivi pubblici o privati che supportano gli investimenti. 

Il mercato del lavoro sta subendo un rapido cambiamento, la tecnologia è in continua evoluzione, le competenze richieste si moltiplicano, nuovi approcci di business emergono e i clienti diventano sempre più esigenti: per rimanere al passo con queste tendenze, ma anche per rimanere competitive nel mercato, le aziende devono investire nella formazione continua dei propri dipendenti.

MakingEducation, la formazione a portata di click 

Qualità, produzione, innovazione sono alcune delle aree tematiche che strutturano il catalogo formativo di MakingLife, disponibile su MakingEducation, la piattaforma pensata e dedicata alla formazione. Un unico canale dove è possibile visionare il catalogo formativo, le schede tecniche dei corsi e la programmazione delle sessioni.
L’offerta di MakingEducation prevede corsi in VILT, a distanza e in tempo reale, e corsi on demand, fruibili in qualsiasi momento: ma tutti i corsi possono essere erogati presso le singole realtà aziendali che ne fanno richiesta, pianificando la formazione in base alle esigenze del cliente.
Fare formazione per MakingLife, infatti, vuol dire individuare necessità specifiche e fornire una risposta immediata alle esigenze dei clienti, anche al di là dei corsi inseriti nel catalogo formativo. Grazie a un board scientifico altamente qualificato, composto da professionisti dell’industria e da accademici, MakingLife è infatti in grado di fornire una formazione personalizzata, con corsi ad hoc e percorsi formativi su misura.

Riferimenti

1) Rapporto 2023 | Formazione e lavoro: la situazione in Italia, Enzima12  

2) La formazione aziendale nel mosaico generazionale, Gility