“We Take Care”: Egualia lancia le prime linee guida ESG per il farmaco fuori brevetto

Durante l’evento “We Take Care. ESG secondo Egualia: valori, azioni, risultati” svolto a Roma il 16 settembre 2025, l’associazione Egualia ha presentato il documento “Linee guida per l’implementazione di pratiche di sostenibilità nella declinazione ESG” rivolto alle aziende produttrici di farmaci fuori brevetto.

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Ieri, alla Galleria del Cembalo, si è tenuto l’evento “We Take Care. ESG secondo Egualia: valori, azioni, risultati”, nel corso del quale Egualia ha presentato le sue prime Linee guida per l’implementazione di pratiche di sostenibilità nella declinazione ESG dedicate al settore del farmaco fuori brevetto.

Il percorso verso le linee guida

Il documento è il frutto di un lavoro avviato nel 2022, realizzato da Egualia in collaborazione con Nomisma, che ha previsto attività di formazione, mappatura delle imprese associate, analisi delle pratiche esistenti e raccolta di dati su quanto le aziende già operino in tema ESG.

Dall’analisi emerge una fotografia mista:

  • Circa la metà delle aziende associate a Egualia produce già un report di sostenibilità.

  • Il 60% dispone di figure professionali dedicate ai temi ESG.

  • Un quarto delle imprese ha già inserito una strategia green nella pianificazione industriale.

  • Ma un punto critico riguarda i fornitori: solo il 28% dei fornitori ha un bilancio di sostenibilità.

È su queste basi che le linee guida cercano di stabilire un framework operativo per aiutare le aziende a misurare e verificare i loro impegni ESG lungo tutta la filiera, con particolare attenzione ai fornitori, che sono responsabili di circa due terzi dell’impatto complessivo ambientale, sociale e di governance delle aziende farmaceutiche.

Cosa contengono le linee guida

Le Linee guida proposte da Egualia coprono tutte e tre le dimensioni ESG:

  1. Governance

    • Ruoli dedicati alla sostenibilità (Energy Manager, Mobility Manager, figure simili).

    • Comitato ESG, piano strategico di sostenibilità, definizione di obiettivi e responsabilità chiare, politiche per i fornitori.

    • Trasparenza, valutazione di rischi/opportunità ESG e coinvolgimento degli stakeholder.

  2. Ambientale

    • Monitoraggio delle emissioni, efficienza energetica e politiche ambientali interne.

    • Politiche che incorporino le 3R (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare).

    • Strategie di transizione energetica, mobilità sostenibile, smaltimento responsabile, compliance con normative ambientali.

  3. Sociale

    • Inclusione, diversità, equità salariale, presenza femminile negli organismi decisionali.

    • Condizioni di lavoro, welfare aziendale, wellbeing dei dipendenti, diritti umani, misure per coinvolgere attivamente gli stakeholder.

Le linee guida includono indicatori concreti che permettono alle aziende di misurare il proprio stato ESG e progressi, nonché strumenti di verifica lungo la catena di fornitura.

Le preoccupazioni: normative, filiera e competitività

Oltre agli aspetti positivi, il dibattito emerso durante l’evento ha evidenziato alcuni nodi critici:

  • Normative ambientali particolarmente stringenti, come quelle relative alle acque reflue urbane (UWWTD) o alla regolazione dei PFAS, potrebbero avere effetti negativi sulla produzione di farmaci essenziali, riducendo disponibilità o aumentando i costi.

  • Le PMI, in particolare, rischiano di restare indietro se le richieste ESG diventano troppo complesse o onerose, senza adeguati strumenti di supporto.

  • C’è la richiesta che le politiche europee vengano costruite insieme all’industria farmaceutica, in modo da trovare un equilibrio vero tra sostenibilità, regolamentazione e accesso ai farmaci per la salute pubblica.

Il ruolo delle istituzioni e del contesto europeo

Nel corso dell’evento è intervenuto con un videomessaggio Valentino Valentini, Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come il settore dei farmaci fuori brevetto sia un asset strategico per l’Italia: 102 imprese attive, un impatto economico superiore agli 8 miliardi di euro, e tra il 2016 e il 2024 un risparmio di circa 7,4 miliardi per il Servizio Sanitario Nazionale derivato dall’uso dei farmaci equivalenti.

Valentini ha insistito sul fatto che oggi il settore è sotto pressione per via dell’aumento dei costi, degli oneri regolatori e dei margini ridotti, con un rischio concreto di carenza di medicinali essenziali. In questo contesto, ha affermato, la sostenibilità non è un lusso ma una necessità: integrando adeguatamente criteri ESG si può migliorare la solidità delle imprese, il merito di credito, aumentare le opportunità di investimento e garantire stabilità alla filiera.

In ambito UE, Egualia chiede che l’Italia sostenga un approccio pragmatico: con valutazioni di impatto solide, tempi realistici di attuazione, regole stabili e condivise, affinché la transizione verde e le normative ambientali non diventino ostacoli insormontabili per l’industria farmaceutica.

Implicazioni e prospettive

Le linee guida di Egualia rappresentano un passo importante nel processo di diffusione della sostenibilità nel settore farmaceutico, soprattutto per il segmento dei farmaci fuori brevetto, che spesso ha margini più ridotti, meno risorse rispetto ai grandi player innovativi, e che opera in condizioni regolatorie e di costo particolarmente sfidanti.

Tra le prospettive immediate:

  • Le aziende associate avranno un orientamento chiaro su come procedere con la transizione ESG, evitando approcci frammentati o emergenziali.

  • Per i fornitori diventa importante dotarsi di strumenti di sostenibilità e di rendicontazione: il gap attuale può diventare un rischio se la filiera non è allineata.

  • Ci sarà probabilmente pressione affinché le istituzioni (a livello nazionale ed UE) considerino le criticità sollevate, specialmente per norme che possono avere impatti non voluti sulla disponibilità dei medicinali essenziali.

  • Il mercato e gli investitori globali guardano sempre più alle aziende con strategie ESG trasparenti: adottare queste linee guida può aumentare l’attrattività, favorire l’accesso a investimenti o finanziamenti.

Conclusione

L’evento “We Take Care” segna un momento di svolta per il farmaco fuori brevetto in Italia: le Linee guida ESG lanciate da Egualia non sono solo un documento idealistico, ma un tentativo concreto di declinare sostenibilità, responsabilità e competitività in azioni misurabili lungo tutta la filiera.

Rimane da vedere se le istituzioni – europee e nazionali – saranno pronte a dialogare con l’industria per calibrare le normative, in modo che non diventino ostacoli, ma strumenti di crescita comune. Solo con un equilibrio tra regole ambientali efficaci e sostenibilità economica sarà possibile assicurare che i farmaci essenziali continuino ad essere disponibili per tutti.

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