L’Unione Europea prepara il varo di FP10, il nuovo Framework Programme per ricerca e innovazione, con una dotazione proposta di 175 miliardi per il periodo 2028–2034 (bilancio UE 2028–2034): un salto quasi doppio rispetto a Horizon Europe e un pilastro della strategia competitiva continentale (Ecco il quadro per i programmi settoriali: delineato dalla Commissione).
FP10: budget proposto, struttura e collegamento con la competitività
FP10 manterrà e rafforzerà i pilastri di Horizon Europe, all’interno del nascente European Competitiveness Fund (ECF), per sostenere progetti ad alto impatto e accelerare transizioni industriali, digitali e green. Viene rafforzata la governance tramite l’integrazione con l’ERA (European Research Area) – quarto pilastro – per maggiore coesione e valorizzazione dei risultati.
Impatto per pharma, biotech e ATMP
Più budget su pilastri competitivi e transizione industriale può accelerare manifattura continua, ATMP, diagnostica molecolare e digital CMC. Tuttavia, servirà governare priorità e sinergie con altri strumenti finanziari per evitare dispersione e sovrapposizioni.
ERC: finestre di eleggibilità più ampie e semplificazioni procedurali
L’European Research Council (ERC) ha annunciato importanti modifiche ai Work Programme 2026–2027:
- Finestre di eleggibilità ampliate: dal 2027, Starting Grant fino a 10 anni dal PhD, Consolidator fino a 15 anni.
- Struttura semplificata delle proposte in due parti: domanda scientifica e obiettivi (Part I); piano di lavoro, rischi e budget (Part II).
- Riduzione del carico valutativo per i panel e maggiore chiarezza nei criteri di selezione.
Effetto atteso
Le nuove finestre favoriscono carriere non lineari e percorsi che alternano accademia e industria. Per i gruppi pharma-oriented, significa maggiore accessibilità e opportunità di progettazione condivisa. La peer review rimane il cuore del processo.
“Dual-use by default”: opportunità e cautele
Nel 2025 la Commissione ha espresso la volontà di rendere Horizon “dual-use by default”, cioè aperto a tecnologie civili e di difesa.
L’approccio punta a valorizzare l’innovazione strategica in aree sensibili come AI, cybersecurity, sensoristica avanzata e biotecnologie industriali.
Resta però aperto il dibattito etico e accademico. Esperti hanno sollevato timori per l’integrità scientifica e la trasparenza dei programmi (vedi editoriale su Nature, 2025).
Perché conta per il life science
Nel settore biotech e diagnostico, il dual use può ampliare mercati e favorire procurement innovativo. Tuttavia, vanno previsti guardrail etici, regole su proprietà intellettuale e conflitti d’interesse, in modo da non compromettere la natura civile della ricerca.
ERA Act e libertà accademica: le richieste delle università
Le discussioni sull’ERA Act, che definirà una cornice vincolante per la ricerca europea, vedono una mobilitazione delle accademie.
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ALLEA chiede l’inclusione esplicita di libertà accademica, integrità e inclusione nella legge.
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EUA propone azioni concrete su carriere dei ricercatori, open science e knowledge valorisation.
Per l’Italia, il recepimento dell’ERA Act potrebbe rafforzare l’attrattività dei centri di ricerca, migliorare la mobilità e consolidare percorsi di tenure track più competitivi.
Draghi e la nuova “bussola” della competitività europea
Il Rapporto Draghi (settembre 2025) invita l’Unione a superare frammentazione e lentezza con una governance di tipo DARPA, affidata a project manager esperti e con focus su progetti di massa critica.
Per il pharma e il medtech, il modello può significare corsie accelerate per bioprocessi continui, supply chain resilienti e piattaforme di real-world data integrate.
Tre scenari per il futuro della R&S in Europa
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FP10 ben governato e sinergico
→ Più fondi e bandi chiari favoriranno progetti ad alto TRL su ATMP, manifattura e diagnostica avanzata.
Rischio: eccessiva concentrazione su pochi “moonshot”. -
Semplificazione senza omologazione
→ Le regole ERC riducono tempi e burocrazia ma mantengono l’eccellenza.
Rischio: KPI amministrativi poco sensibili alle specificità del biomedicale. -
Dual use regolato
→ Può accelerare innovazione industriale, ma solo con paletti etici e chiarezza su IP e trasparenza.
Che cosa fare adesso: istruzioni operative per manager e R&S leader
- Monitorare i topic FP10 e costruire una “mappa radar” interna tra Pillar II e strumenti EIC.
- Applicare la struttura ERC per la scrittura dei progetti: domanda scientifica chiara, milestones, rischio, piano di lavoro e budget coerente.
- Integrare sin da subito la compliance dual use e l’analisi etica, usando le linee guida ufficiali.
- Includere riferimenti ERA Act nei consorzi: libertà accademica, open data e valutazione etica.
- Sfruttare procurement e partnership pubblico-private come leva di scala per l’innovazione industriale.
L’orizzonte europeo dell’innovazione
La traiettoria è chiara: più risorse, più competitività, più convergenza tra scienza e industria.
Ma l’Europa dovrà evitare la trappola dell’omologazione: semplificare senza banalizzare, integrare senza militarizzare, accelerare senza sacrificare l’eccellenza.
Per il pharma e le scienze della vita, il triennio 2026–2028 sarà decisivo: chi saprà muoversi ora nei corridoi di FP10, ERC e ECF, sarà protagonista della prossima generazione di innovazione europea.
Come candidarsi ai bandi FP10/ERC (checklist pratica)
1. Pre-fattibilità (4–6 settimane prima della call)
- Verifica coerenza con le priorità FP10 o EIC.
- Allinea TRL, GxP readiness e AI compliance.
- Mappa stakeholder (PMI, università, clinici, pazienti).
2. Consorzio e governance
- Nomina scientific lead e project manager.
- Stabilisci regole IP e dual use, e un comitato etico interno.
- Prepara un piano dati FAIR e politiche open science.
3. Proposta
- Struttura ispirata a ERC: domanda, piano, rischi, impatto.
- Inserisci un capitolo su etica e sicurezza.
- Coerenza del budget con attività e obiettivi.
4. Submission e follow-up
- Usachecklist ufficiali EC e revisione tra pari.
- Prepara piano di revisione per eventuale resubmission.
- Pianifica dissemination & exploitation con KPI misurabili.