Il 6 gennaio l’agenzia europea del farmaco (Ema) ha approvato il vaccino anti COVID-19 prodotto dalla società statunitense Moderna che ha sede a Cambridge, nel Massachusetts.
Oggi, 7 gennaio, anche la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera all’impiego in Italia del prodotto della biotech USA.
Sono quindi due, attualmente, i vaccini contro il coronavirus Sars-CoV2 utilizzabili in tutti i Paesi dell’Unione europea. Un’ottima notizia che consente di poter disporre di un numero maggiore di dosi indispensabili per una campagna di vaccinazione che deve obbligatoriamente essere il più veloce possibile se si vuole raggiungere rapidamente l’obiettivo di immunizzare il maggior numero possibile di persone. L’approvazione del vaccino di Moderna fa seguito a quella del 21 dicembre 2020 che ha riguardato il prodotto di Pfizer-BioNtech attualmente in corso di somministrazione alla popolazione italiana.
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Il Vaccino di Moderna
Il vaccino di Moderna, sviluppato assieme al National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) diretto da Anthony Fauci, si basa sull’impiego del RNA messaggero, come quello di Pfizer Biontech. Si tratta di una tecnologia innovativa, utilizzata per la prima volta proprio per produrre il vaccino contro il nuovo coronavirus e che ha permesso di velocizzare in modo straordinario lo sviluppo dei due prodotti e di averli a disposizione nel giro di un anno dall’inizio dell’epidemia, ossia il 31 dicembre 2019.
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Pubblico e privato in un unico team
Si è arrivati alla produzione del vaccino di Moderna grazie al lavoro di due team di ricerca:
- il primo, pubblico, attivo presso l’NIAD e condotto da Kizzmekia Corbett, si è occupato di identificare il target del vaccino sotto l’aspetto molecolare, ossia la proteina spike del virus.
- Il secondo, privato, attivo presso la start-up biotecnologica Moderna e guidato da Melissa Moore con il contributo di Michelle Lynn Ann, si è invece occupato degli algoritmi necessari per definire con esattezza la molecola di RNA messaggero, costituente chiave del prodotto.
Efficacia e sicurezza
Il vaccino di Moderna, che presenta profili di efficacia e di sicurezza assimilabili a quelli del vaccino di Pfizer-BioNtech, presenta il vantaggio di poter essere conservato per trenta giorni a una temperatura compresa tra i 2 e gli 8 gradi centigradi (quella di un normale frigorifero) mentre per periodi più lunghi sono necessari -20 gradi centigradi.
Il vaccino di Pfizer deve invece essere conservato e trasportato a temperature inferiori, circa -80 gradi, cosa che rende più complicato il suo utilizzo. Entrambi i vaccini devono essere somministrati con due dosi inoculate a distanza di 3-4 settimane l’una dall’altra.
Confronto con vaccino di Pfizer-BioNtech in sintesi
Rispetto al vaccino Comirnaty, sulla base dei dati attualmente disponibili, il profilo di sicurezza e di efficacia del vaccino Moderna appare sostanzialmente sovrapponibile. Si rilevano alcune differenti caratteristiche:
- Il vaccino Moderna è indicato a partire dai 18 anni di età, anziché dai 16 anni;
- La schedula vaccinale prevede due somministrazioni a distanza di 28 giorni, invece che di almeno 21 giorni;
- L’immunità si considera pienamente acquisita a partire da 2 settimane dopo la seconda somministrazione, anziché una;
- Il vaccino viene conservato a temperature comprese tra i -15° e -25°, ma è stabile tra +2° e +8° per 30 giorni se in confezione integra;
- Il flaconcino multidose contiene 6,3 ml e non richiede diluizione, è quindi già pronto all’uso.