Gli eccipienti, da sempre considerati elementi di supporto alla formulazione farmaceutica, stanno vivendo una vera e propria evoluzione di ruolo e di percezione nel panorama della scienza farmaceutica. Non più semplici “inerti” veicoli dei principi attivi, ma veri protagonisti nell’ottimizzare la performance terapeutica dei farmaci, supportando la stabilità, la biodisponibilità e la precisione del rilascio. È su questa nuova centralità che si concentra la Sessione XIV del Simposio AFI 2025, un appuntamento che vede coinvolti Controlled Release Society Italy Local Chapter e SITELF (Società Italiana di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche), sotto la guida di Stefano Salmaso e Bice Conti, moderatori della sessione.
Come ha spiegato Stefano Salmaso nel video di presentazione, la sessione offrirà una discussione approfondita e multidisciplinare, coinvolgendo produttori di eccipienti, ricercatori accademici e industriali, e rappresentanti dell’AIFA. Un confronto che si propone non solo di raccontare le innovazioni in corso, ma anche di esplorare le sfide regolatorie e cliniche che modellano il futuro del settore.
Eccipienti: dal ruolo di “riempitivo” alla strategia terapeutica
Tradizionalmente, gli eccipienti venivano considerati come sostanze “inerti” che conferivano forma e stabilità alla formulazione farmaceutica – pensiamo a compresse, capsule, iniettabili. Tuttavia, con l’evoluzione delle esigenze cliniche e delle tecnologie farmaceutiche, questo ruolo è profondamente cambiato. Gli eccipienti oggi sono determinanti per le caratteristiche finali di un prodotto medicinale: dal rilascio immediato o modificato dei principi attivi, alla stabilità chimico-fisica, fino all’assorbimento attraverso barriere biologiche complesse come il tratto gastrointestinale o la barriera emato-encefalica.
In quest’ottica, gli eccipienti possono influenzare la farmacocinetica – ovvero come un farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato ed eliminato – e di conseguenza la sua efficacia terapeutica. “In alcuni casi, sono proprio gli eccipienti a determinare se un principio attivo potrà evolvere in un prodotto medicinale competitivo o meno”, ha sottolineato Salmaso. Un cambio di paradigma che ridefinisce anche le priorità di ricerca e sviluppo delle aziende farmaceutiche.
Un mercato in crescita, trainato dall’innovazione e dalla riformulazione
Le dimensioni economiche del settore riflettono l’importanza crescente degli eccipienti. Secondo recenti stime, il mercato globale degli eccipienti raggiungerà i 15 miliardi di dollari entro il 2030. Questo trend non riguarda solo i nuovi principi attivi chimici, ma anche la riformulazione di farmaci già esistenti, un’area che consente di prolungare il ciclo di vita dei prodotti di marca e di creare valore in contesti altamente competitivi.
Non a caso, la ricerca sugli eccipienti è diventata una delle principali leve strategiche per l’industria. L’obiettivo è sviluppare sistemi di rilascio controllato che possano superare le barriere biologiche e migliorare l’aderenza del paziente, un fattore cruciale nei trattamenti cronici e nella popolazione anziana. In questo senso, la Sessione XIV del Simposio AFI si colloca come momento chiave per discutere delle nuove frontiere e delle sfide che l’industria farmaceutica deve affrontare.
Dalla scienza di base alla regolamentazione: un dibattito aperto
Il programma della Sessione XIV punta a coprire l’intero arco dell’innovazione negli eccipienti, dal design alla produzione, fino alle applicazioni cliniche e alle questioni regolatorie. In particolare, si approfondiranno:
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Le tecnologie emergenti nella progettazione degli eccipienti, con un focus su come questi influenzino la biodisponibilità e la stabilità dei farmaci.
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I sistemi di rilascio avanzato, essenziali per garantire un dosaggio ottimale e ridurre la frequenza di somministrazione, a vantaggio dell’aderenza terapeutica.
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Le strategie per migliorare l’assorbimento attraverso le barriere biologiche, uno degli ostacoli principali per la somministrazione orale e non solo.
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La prospettiva regolatoria, rappresentata da AIFA, che fornirà un inquadramento aggiornato sulle normative e sugli standard di qualità richiesti per gli eccipienti.
Questa visione integrata, che unisce scienza, industria e regolamentazione, è fondamentale per affrontare le sfide del prossimo decennio. E gli eccipienti sono destinati a giocare un ruolo sempre più centrale nel garantire farmaci più efficaci, sicuri e accessibili.
L’importanza della multidisciplinarietà e dell’interazione
Un altro aspetto sottolineato da Salmaso è la volontà di creare uno scambio interattivo e costruttivo tra tutti gli attori coinvolti. La sessione, infatti, non si limita a una sequenza di presentazioni, ma vuole essere un’occasione per mettere in rete le competenze e favorire collaborazioni tra mondo accademico e industria. “Vogliamo costruire un dialogo che generi nuove idee e progetti concreti”, ha dichiarato Salmaso, invitando sia i ricercatori accademici sia i professionisti dell’R&D a partecipare.
L’obiettivo è duplice: da un lato, far emergere soluzioni innovative che possano tradursi in vantaggi clinici reali; dall’altro, creare un ecosistema collaborativo che tenga conto delle sfide globali – come la sostenibilità e l’accessibilità ai farmaci – che stanno ridefinendo il panorama farmaceutico.
Una sessione “engaging e inspirativa” per disegnare il futuro
Il messaggio finale di Salmaso è chiaro: la Sessione XIV si propone come un momento di ispirazione e di costruzione di futuro. Non è un caso che Salmaso abbia parlato di una sessione “engaging e inspirativa”, parole che risuonano con la visione di un’industria farmaceutica sempre più integrata e attenta all’innovazione di ogni componente, eccipienti compresi.
Con la crescita delle terapie personalizzate, delle formulazioni a rilascio controllato e delle biotecnologie, la capacità di progettare e utilizzare eccipienti intelligenti diventa un fattore differenziante. E la Sessione XIV rappresenta un’occasione unica per approfondire questi temi in un contesto di alto profilo scientifico e con un respiro internazionale.
In un mondo in cui i confini tra scienza di base, ricerca applicata e esigenze cliniche si fanno sempre più sfumati, gli eccipienti si affermano come elementi chiave per portare l’innovazione dal laboratorio al paziente. E proprio da qui, dalla valorizzazione degli eccipienti, passa una parte importante del futuro dell’industria farmaceutica.