A cura di Massimo Pedrani, co-organizzatore e relatore, la XIII sessione del Simposio AFI 2025 si presenta come un appuntamento di rilievo per la comunità scientifica e industriale impegnata nello studio e nello sviluppo delle scienze farmaceutiche. L’evento si terrà a Rimini il prossimo giugno, e come di consueto, l’Associazione Farmaceutica Italiana (AFI) propone un format che unisce ricerca, clinica e industria in un contesto multidisciplinare di alto profilo.
Una sessione tematica di rilevanza strategica
Ogni anno, la sezione di scienze farmaceutiche si distingue per un focus tematico diverso, rispondendo alle esigenze emergenti della comunità scientifica e alle sfide terapeutiche più attuali. Quest’anno, l’attenzione si concentra sull’area gastroenterologica, con un particolare approfondimento sulle patologie intestinali e sulle più recenti strategie terapeutiche.
L’epidemiologia delle malattie gastroenterologiche – come la malattia infiammatoria intestinale (IBD), la colite ulcerosa, la malattia di Crohn, ma anche le disfunzioni metaboliche e le problematiche legate al microbiota intestinale – rende questa area di studio particolarmente cruciale. I dati epidemiologici più recenti, infatti, indicano un aumento dell’incidenza di IBD nelle popolazioni occidentali e asiatiche, con un impatto crescente sulla qualità di vita e sui costi sanitari.
Il valore della multidisciplinarietà
Uno degli elementi distintivi della sessione è la partecipazione di figure professionali eterogenee: medici, farmacologi, farmacisti, accademici e rappresentanti dell’industria. Questa sinergia consente di affrontare le patologie gastrointestinali da diverse prospettive, un aspetto essenziale in un contesto come quello attuale, caratterizzato da un rapido sviluppo di nuove tecnologie e da un aggiornamento continuo delle linee guida cliniche.
Tra i relatori coinvolti, Massimo Pedrani ha evidenziato la presenza di opinion leader di spicco, la cui esperienza copre l’intero arco della filiera del farmaco: dalla ricerca accademica alla pratica clinica, fino allo sviluppo industriale.
Focus sulle patologie e sulle terapie emergenti
La sessione si articolerà in tre macro-aree principali. La prima riguarda l’elenco delle patologie gastrointestinali di maggiore interesse clinico e terapeutico. Oltre alla già citata IBD, si parlerà di disfunzioni biliari e metaboliche, disbiosi intestinale, sindrome dell’intestino irritabile e pancreatiti croniche.
Il trattamento delle patologie pancreatiche, ad esempio, rappresenta un’area in cui la ricerca farmacologica sta compiendo significativi progressi. In quest’ottica, Massimo Latino e Marco Anelli interverranno sul tema della “Pancreatic Enzyme Replacement Therapy” (PERT), una terapia fondamentale per i pazienti con insufficienza pancreatica, in particolare quelli affetti da fibrosi cistica. Verranno approfonditi sia gli aspetti clinici sia le implicazioni regolatorie, offrendo un quadro completo delle sfide e delle opportunità legate alla gestione di questa condizione.
Innovazioni tecnologiche e sviluppo galenico
Il secondo aspetto chiave sarà rappresentato dall’intervento di Salvatore Agostino, direttore del dipartimento di galenica e R&D di DMX Pharma. Il suo contributo si concentrerà sull’evoluzione delle tecnologie farmaceutiche applicate alle formulazioni gastroresistenti e al rilascio controllato dei farmaci.
La ricerca galenica è infatti un elemento cruciale per garantire la stabilità dei principi attivi e per ottimizzare l’assorbimento gastrointestinale, un aspetto di fondamentale importanza nella farmacoterapia delle malattie digestive. In un contesto normativo sempre più stringente, la sfida per le aziende farmaceutiche è coniugare innovazione, efficacia terapeutica e sostenibilità economica.
Sistemi di rilascio e personalizzazione della terapia
La terza area di approfondimento vedrà protagonista Anastasia Foppoli dell’Università degli Studi di Milano, che presenterà i più recenti studi sui sistemi di rilascio orale a rilascio controllato. Questa tecnologia, in continua evoluzione, rappresenta una delle frontiere più promettenti nella terapia delle malattie gastrointestinali.
Il concetto di “provisional oral release system” si inserisce perfettamente nel paradigma della medicina di precisione: la possibilità di personalizzare la somministrazione dei farmaci in base al profilo farmacocinetico del paziente e alla localizzazione della patologia nel tratto gastrointestinale. Tali approcci sono sempre più richiesti anche dalle autorità regolatorie e dalla comunità clinica, in un’ottica di miglioramento dell’aderenza terapeutica e di riduzione degli eventi avversi.
Uno sguardo al contesto attuale: sfide e prospettive
L’attualità scientifica e regolatoria impone di considerare le malattie gastrointestinali non solo come un tema strettamente clinico, ma anche come un’area di grande rilevanza socio-economica. L’aumento della prevalenza di patologie come la sindrome dell’intestino irritabile e la crescente attenzione al ruolo del microbiota intestinale (e delle sue alterazioni, la disbiosi) rappresentano sfide che richiedono un approccio integrato.
Nel contesto post-pandemico, inoltre, si assiste a una crescente attenzione alla salute gastrointestinale come parte integrante del benessere complessivo dell’individuo. Numerosi studi hanno evidenziato un legame tra disordini gastrointestinali e stress cronico, aprendo nuovi scenari nella comprensione del ruolo dell’asse intestino-cervello nella genesi e nella gestione delle patologie digestive.
Conclusioni e aspettative per il Simposio
La XIII sessione del Simposio AFI 2025 si inserisce quindi in un panorama in rapido mutamento, dove la collaborazione tra accademia, clinica e industria è essenziale per lo sviluppo di soluzioni terapeutiche efficaci e sicure. La scelta di focalizzarsi sulle malattie gastrointestinali riflette un’esigenza concreta e attuale, offrendo ai partecipanti la possibilità di aggiornarsi sulle innovazioni più recenti e di confrontarsi con esperti di livello internazionale.
Come sottolineato da Massimo Pedrani, la sessione si configura non solo come un momento di formazione e aggiornamento, ma anche come un’occasione di networking tra professionisti con competenze diverse ma complementari. Un dialogo necessario per affrontare le sfide attuali e per proiettare la ricerca e la pratica clinica verso un futuro sempre più integrato e innovativo.