L’Assemblea annuale di Assobiotec-Federchimica, svoltasi il 25 giugno all’Auditorium della Tecnica di Confindustria a Roma, ha confermato quanto ormai appare sempre più chiaro: le biotecnologie rappresentano un comparto chiave per la competitività del Paese e un pilastro per la transizione verso un’economia più verde, autonoma e innovativa. In un contesto internazionale che spinge per una nuova politica industriale europea, il settore biotech italiano fa il punto sui suoi numeri, sulle sue sfide e – soprattutto – sulle sue leadership.
Greco confermato Presidente, continuità nella strategia
Tra le notizie centrali dell’Assemblea spicca la riconferma alla presidenza di Fabrizio Greco, Amministratore Delegato di AbbVie Italia, alla guida di Assobiotec per il triennio 2025-2028. Insieme a lui, confermati nel ruolo di Vicepresidenti anche Elena Sgaravatti (PlantaRei Biotech) e Carlo Rosa (DiaSorin), per un Consiglio di Presidenza che punta sulla continuità operativa e strategica.
Nel suo intervento, Greco ha sottolineato tre direttrici prioritarie per il nuovo mandato: valorizzare con dati concreti il contributo del biotech alla società; rafforzare il legame tra formazione, ricerca e impatto industriale; sostenere un ruolo italiano attivo nella definizione delle future strategie europee, a partire dall’atteso European Biotech Act.
Biotech Act ed ecosistema: il nuovo scenario geopolitico
Proprio il Biotech Act è stato il fulcro del convegno pubblico che ha accompagnato l’Assemblea, dal titolo eloquente: “Biotech Act: opportunità e sfide per l’Italia e per l’Europa nel nuovo scenario geopolitico”. A intervenire, in presenza e da remoto, esponenti istituzionali di primo piano come il Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi, e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Várhelyi ha ribadito l’urgenza di un quadro normativo chiaro per trasformare la leadership scientifica europea in forza industriale, mentre Urso ha indicato l’ambizione italiana di dotarsi di una legislazione dedicata che acceleri la transizione verde e l’autonomia strategica, rafforzando anche strumenti già attivi come il Programma Nazionale Ricerca e il prossimo IPCEI sulle biotecnologie.
Una fotografia aggiornata del biotech italiano
Nel corso della giornata è stata presentata la nuova mappatura del settore, che utilizza un’analisi innovativa dei codici ATECO per individuare con precisione l’incidenza biotech nei diversi comparti.
I dati parlano chiaro:
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Fatturato 2023: oltre 47,5 miliardi di euro, pari al 2,23% del PIL nazionale
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4.888 imprese, con il 73% del valore prodotto concentrato nel Nord Italia
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Prevalenza di microimprese (54%), ma con una significativa presenza di grandi player (20%)
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Oltre 80.000 addetti, con epicentro in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna
Il biotech si conferma dunque un settore abilitante e trasversale, con applicazioni che vanno dalla salute alla bioeconomia circolare, passando per l’industria farmaceutica, l’agroalimentare, l’ambiente e l’energia.
Assobiotec: un network strategico per il biotech italiano
Fondata nel 1986, Assobiotec è oggi la principale rete italiana per lo sviluppo del biotech, rappresentando oltre 110 imprese, istituti di ricerca, parchi scientifici e tecnologici. È socio fondatore di EuropaBio, della European Biosolutions Coalition e dell’ICBA – International Council of Biotechnology Associations – e partecipa attivamente ai principali cluster italiani dedicati alle scienze della vita, alla blue economy e all’agroalimentare.
Crescita e autonomia strategica: l’urgenza di un ecosistema favorevole
“Per essere davvero competitivi, in uno scenario globale in rapida trasformazione, dobbiamo saper innovare – ha dichiarato Greco – ma non basta puntare solo sulla tecnologia. Serve un ecosistema nazionale forte, in cui formazione, ricerca, sviluppo, produzione e accesso al mercato operino in modo sinergico.”
Un messaggio chiaro, che invita a non disperdere il potenziale del biotech italiano in una miriade di iniziative frammentate, ma a puntare su una strategia unitaria e ambiziosa. Perché l’innovazione biotech, come ha ricordato il Presidente, è una sfida collettiva, la cui riuscita dipende dalla coesione tra pubblico e privato, mondo accademico e industria, investitori e policy maker.
Assobiotec Award 2025
A suggellare l’evento è stata la consegna dell’Assobiotec Award 2025 a Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) e Professore Ordinario all’Università Vita-Salute San Raffaele. Naldini è una figura di riferimento a livello internazionale nella terapia genica e nella ricerca oncologica, e viene premiato per il suo contributo pionieristico che ha ridefinito le frontiere della medicina personalizzata.
Nella motivazione si legge: “Per aver portato l’eccellenza della ricerca italiana nel mondo, diventando ambasciatore di innovazione, competenza e passione. Per aver aperto la strada, come scienziato, innovatore e imprenditore, a una nuova era della medicina.”
Un settore pronto al salto di scala
L’edizione 2025 dell’Assemblea Assobiotec ha restituito l’immagine di un comparto maturo, consapevole del proprio ruolo strategico e pronto a giocare la partita dell’innovazione su scala europea e globale. Con numeri solidi, leadership riconfermate e una rinnovata spinta verso l’integrazione delle policy industriali e scientifiche, il biotech italiano si presenta all’appuntamento con il futuro come uno dei motori più promettenti dell’economia nazionale.