A sessant’anni dalla fondazione, Assoram – l’associazione della distribuzione primaria e logistica del farmaco – si trova al centro di una trasformazione profonda. Non solo un rebranding, ma un ripensamento radicale del suo ruolo nel sistema salute italiano.
«Oggi il sistema ha bisogno di associazioni che non si limitino alla rappresentanza – esordisce il presidente Pierluigi Petrone – ma che si pongano come veri hub di sistema, capaci di favorire connessioni, anticipare cambiamenti, trasferire competenze». Una visione che riflette una governance più adattiva e inclusiva, pronta a interpretare i nuovi scenari della filiera farmaceutica.
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AI e innovazione: tra promessa e concretezza
Digitalizzazione e intelligenza artificiale stanno cambiando il volto della logistica, ma spesso restano concetti sulla carta. «È vero – ammette Petrone – molte aziende parlano di AI, ma poche la implementano in modo solido».
Proprio per colmare questo gap tra hype e realtà, Assoram ha stretto una partnership con Enia, l’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale. «Vogliamo offrire il massimo contributo di know-how e attenzione possibile ai nostri associati», spiega Petrone.
GDP europee: il ritardo italiano e l’urgenza di agire
Uno dei temi più critici resta il mancato recepimento delle GDP (Good Distribution Practices) europee. «Qui il problema è duplice: da un lato un’inerzia normativa, dall’altro la percezione che queste regole siano un appesantimento più che un valore», denuncia Petrone.
Per questo Assoram ha promosso, con il sostegno del ministro Della Vedova, un’interrogazione parlamentare volta a sollecitare il recepimento integrale delle GDP.
La distribuzione chiede visibilità
Il riconoscimento pubblico della distribuzione come presidio sanitario è ancora lontano. «Siamo invisibili, eppure indispensabili. Chi garantisce la sicurezza lungo il tragitto del farmaco? Chi assicura la tracciabilità, la qualità, la tempestività?», si chiede Petrone.
Eppure, la storia parla chiaro: «Con la gestione del bollino farmaceutico, abbiamo garantito prima di tutti un sistema corretto di tracciabilità e di sicurezza per i consumatori».
Un’associazione inclusiva, al passo con i tempi
Oggi in Assoram convivono realtà molto diverse – grandi gruppi, PMI, start-up – ma con un linguaggio comune. «Le esigenze sono diverse, ma il linguaggio dev’essere comune. Serve una cabina di regia che sappia valorizzare ogni parte, senza perdere l’unità d’insieme».
La fusione tra consiglio nazionale e comitato direttivo, con rappresentanza paritetica di PMI e medie-grandi imprese, è il frutto di questa nuova filosofia.
La sostenibilità come motore di cambiamento
Anche la logistica è chiamata alla transizione ecologica. «Le imprese stanno cominciando a investire in soluzioni green, ma serve un supporto vero: su incentivi, formazione, tecnologia», afferma Petrone.
Assoram intende accompagnare le imprese in questo percorso, assumendo un ruolo proattivo, sia tecnico che culturale.
Crescita, internazionalizzazione, visione
Guardando ai prossimi cinque anni, le priorità sono chiare: «Anzitutto poter offrire agli associati un supporto normativo e regolatorio sempre più al passo con i tempi; aggiornare il tema di sostenibilità; continuare la crescita del network».
L’Italia, con un fatturato farmaceutico da 55 miliardi di euro e il 95% destinato all’export, si sta affermando come hub europeo. «L’Italia sta diventando un hub farmaceutico per definizione, raccogliendo aziende italiane e internazionali che guardano al nostro Paese come snodo insostituibile».
Un nuovo nome per raccontare chi siamo
Il cambio di nome, previsto nei prossimi mesi, sarà il simbolo più evidente del nuovo corso. «Non rinneghiamo la storia – dice Petrone – ma la rilanciamo».
Il rebranding è inteso come un ponte tra mondi: logistica, trasporto, e-commerce, veterinaria. «Parlando con un nuovo nome, guardiamo con interesse a nuovi mercati, insomma vediamo l’Italia come una regione solida all’interno di un sistema più grande, che si chiama Europa».