Con noi il dottor Massimo Pedrani, una lunga carriera nelle scienze farmaceutiche e particolarmente esperto nei sistemi di veicolazione del farmaco.
La sessione si concentra sulla produzione di terapie per le malattie del tratto polmonare, processo caratterizzato da diverse difficoltà di natura tecnologica. L’approccio multidisciplinare allo sviluppo di questa tipologia di “delivery system” è importantissimo perché c’è davvero bisogno dell’expertise di diversi professionisti, dalla formulazione alla produzione al controllo qualità, per poi arrivare alle fasi di ricerca clinica durante le quali si valuta la vera e propria efficacia del farmaco.
Una grande criticità nella produzione di polveri inalatorie, spiega il dott. Pedrani, si incontra nella fase di ricerca preclinica, in quanto il passaggio dai test in vitro su linee cellulari ai test in vivo sugli animali è molto complicato.
Un’ulteriore difficoltà che si verifica, purtroppo, nella somministrazione di queste terapie ai pazienti è la difficoltà di inalare il prodotto, proprio perché la respirazione è compromessa dalla malattia. Ogni malattia del tratto respiratorio, che sia una broncopneumopatia cronica ostruttiva o l’asma, ha un effetto diverso sulle possibilità inalatorie del paziente, non esiste un solo modo di sviluppare il farmaco. La parte più difficile è la traslazione da un modello cellulare/animale ad un modello umano, perché il comportamento e il risultato cambiano moltissimo.
Un occhio di riguardo va sempre alla salute del nostro pianeta, che può essere danneggiata dalla produzione di questo tipo di medicinale a base di polveri. In particolare l’attenzione non è tanto al principio attivo, che segue le direttive europee per la sua produzione, quanto al dispositivo medico che si usa e alla sostanza che serve da propellente per la fuoriuscita del farmaco e la sua inalazione.