La chimica in Italia: sfide, innovazione e prospettive di un settore in evoluzione

L'industria chimica italiana si trova oggi di fronte a sfide significative: tra transizione ecologica, sostenibilità economica e tensioni geopolitiche, il comparto deve evolversi per mantenere la propria competitività. La relazione del presidente di Federchimica all'assemblea 2024 sottolinea come i cambiamenti strutturali siano essenziali per affrontare un contesto globale in rapido mutamento e garantire l'innovazione sostenibile. Il settore chimico si conferma come partner cruciale per la competitività e l’export del Made in Italy, ma necessita di un supporto politico e istituzionale deciso per affrontare le nuove sfide

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industria chimica in Italia

In Italia, il settore chimico gioca un ruolo fondamentale, sia in termini di contributo economico che come driver di innovazione per l’intera filiera industriale. La chimica fornisce prodotti essenziali, influenzando direttamente il benessere collettivo e la qualità della vita. Tuttavia, la crescente pressione derivante dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale, l’aumento dei costi energetici e le complesse dinamiche geopolitiche mettono alla prova il comparto, come evidenziato nella recente relazione del presidente di Federchimica, Francesco Buzzella, all’assemblea di ottobre 2024.​

La chimica tra innovazione e sostenibilità

La chimica italiana si distingue per l’alta qualità dei suoi prodotti e per la leadership mondiale in alcuni segmenti. L’industria è fortemente impegnata nella ricerca e sviluppo (R&S), investendo in media oltre il 10% del proprio fatturato.
In un panorama globale sempre più orientato alla sostenibilità, le imprese chimiche italiane hanno puntato su innovazioni tecnologiche per ridurre l’impronta ambientale dei propri prodotti e processi. La “chimica verde”, infatti, rappresenta una delle direttrici principali su cui si orienta il settore, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e ottimizzare le risorse energetiche.

Il contesto geopolitico e le sfide energetiche

Negli ultimi anni, l’Europa ha visto cambiare radicalmente il proprio quadro energetico, soprattutto a causa della guerra in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente. Come ricordato dal presidente Buzzella, il costo dell’energia è triplicato rispetto a quello negli Stati Uniti, causando una significativa perdita di competitività per le imprese europee e italiane.
Questo fattore, unito alle nuove normative del Green Deal europeo, impone al settore chimico uno sforzo di riconversione industriale senza precedenti, ma rischia di penalizzare le aziende italiane se non accompagnato da supporti adeguati.

Transizione ecologica e impatti sul settore chimico

La transizione ecologica è una priorità condivisa a livello globale. L’industria chimica, in quanto pilastro di molte filiere, è chiamata a giocare un ruolo di primo piano per ridurre le emissioni di CO2 e innovare in ottica sostenibile. Tuttavia, come sottolineato dal presidente, l’attuale normativa europea presenta sfide per le industrie energivore come la chimica. Se da un lato il Green Deal fissa obiettivi ambiziosi per la decarbonizzazione, dall’altro rende difficoltosi nuovi investimenti, in particolare per le PMI che compongono gran parte del tessuto produttivo italiano. Questo disallineamento rischia di trasformarsi in un fattore di penalizzazione, anziché di sviluppo.

La chimica italiana e l’export: opportunità e rischi

Grazie all’alta qualità e alla specializzazione dei propri prodotti, il settore chimico italiano ha saputo costruire una solida rete di esportazioni, rivolta principalmente verso l’Europa e i mercati emergenti. Tuttavia, come evidenziato dal rapporto “Industria Chimica in Cifre 2024”, l’aumento dei costi di produzione, la competizione con i Paesi extra-UE e la crescente importanza del mercato cinese pongono nuove sfide. Anche l’accesso alle materie prime risente delle tensioni geopolitiche, e la dipendenza dall’estero potrebbe peggiorare con l’adozione di normative ambientali disallineate rispetto ai principali concorrenti globali​.

PRODUZIONE: 67 MILIARDI DI EURO
• 3° produttore chimico europeo e 12° mondiale
• 10% della produzione chimica europea
• 5° settore industriale italiano

 

ESPORTAZIONI: 39 MILIARDI DI EURO
• Quota delle esportazioni sul fatturato: 59%
• Tra i settori con la quota più elevata di imprese esportatrici (48%)
• Dal 2010 l’export è cresciuto di più degli altri principali produttori europei, a eccezione della Spagna
• Importanti surplus settoriali (pitture/vernici/adesivi/inchiostri 1,6 miliardi di euro,
detergenti/cosmetici 5,3 miliardi di euro)
• L’Italia vanta un’eccellenza mondiale nei principi attivi farmaceutici

 

OCCUPAZIONE: 112,7 MILA ADDETTI ALTAMENTE QUALIFICATI
• Per ogni addetto chimico sono attivati quasi due posti di lavoro nel sistema economico (per un totale di circa 324,7 mila addetti)
• Quota di laureati pari al 27% rispetto a una media industriale del 15%

Il ruolo della ricerca e dello sviluppo

Per affrontare le sfide future, la chimica italiana punta su ricerca e innovazione, essenziali per sviluppare tecnologie sostenibili e mantenere una posizione di leadership internazionale. Il presidente sottolinea che, nonostante l’Italia non possa contare sui grandi gruppi internazionali, molte imprese italiane si distinguono per specializzazione e innovazione. Tuttavia, come evidenziato anche dal rapporto Draghi, il sistema normativo europeo rappresenta spesso un freno allo sviluppo tecnologico. La necessità di un allineamento regolamentare che favorisca innovazioni come il “mass-balance approach” per il riciclo chimico è uno dei temi chiave per mantenere la competitività del settore.

Azioni coordinate tra istituzioni e imprese

L’industria chimica italiana si trova in una fase cruciale: le scelte politiche e istituzionali nei prossimi anni determineranno la capacità del settore di competere a livello globale.
La necessità di investire nella transizione ecologica e nella ricerca rappresenta un’opportunità, ma richiede un contesto favorevole, come sottolineato da Buzzella. Un’azione coordinata tra istituzioni e imprese sarà essenziale per garantire che il settore continui a essere un pilastro della competitività italiana nel mondo e un partner strategico per l’innovazione del Made in Italy.

Scarica il report:

L’industria chimica in cifre 2024