Tirzepatide, effetti sul diabete e sulla borsa

I risultati positivi degli studi su tirzepatide - e non solo - spingono al rialzo le azioni di Eli Lilly and Company, con previsioni sui ricavi per l'intero anno 2024 aumentate di 3 miliardi di $, tra l'entusiasmo degli investitori

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Il 20 agosto sul sito di Eli Lilly and Company viene pubblicato un comunicato stampa relativo allo studio di fase 3 SURMOUNT-1. Il trial, della durata di 176 settimane, è il più lungo condotto finora su tirzepatide e dimostra che il farmaco riduce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 nel 94% negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso.

L’obesità è una malattia cronica che espone quasi 900 milioni di adulti in tutto il mondo a un rischio maggiore di altre complicazioni come il diabete di tipo 2. Il tirzepatide ha ridotto il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 del 94% e ha portato a una perdita di peso sostenuta nel periodo di trattamento di tre anni. Questi dati rafforzano i potenziali benefici clinici della terapia a lungo termine per le persone che convivono con obesità e prediabete.

Jeff Emmick, M.D., Ph.D., vicepresidente senior, sviluppo prodotti, Lilly. 

I risultati dettagliati dello studio saranno sottoposti a una rivista specializzata e presentati alla ObesityWeek 2024, in programma dal 3 al 6 novembre.

Gli effetti finanziari

Immediata la risposta della borsa alla notizia, l’ennesima di segno positivo, dopo quelle conseguenti ai risultati dello studio clinico di fase 3 SUMMIT – che dimostrava la riduzione del 38% del rischio di esiti di insufficienza cardiaca a seguito dell’assunzione di tirzepatide rispetto a placebo – e degli studi clinici di fase 3 SURMOUNT-OSA che hanno valutato tirzepatide iniettabile per il trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno dimostrando la riduzione della gravità della patologia.

Inoltre, al rialzo gioca favorevolmente la recente approvazione da parte dell’FDA di donanemab  per il trattamento della malattia di Alzheimer sintomatica precoce, nonché la comunicazione da parte dell’agenzia del farmaco americana che Zepbound e Mounjaro sono nuovamente disponibili sul mercato dopo quasi due anni di carenza. Non basta: notizia dell’ultima ora, il colosso farmaceutico fa sapere attraverso una nota che ha reso disponibile una nuova versione Zepbound (tirzepatide) in fiale monodose da 2,5 mg e 5 mg, applicando uno sconto del 50% o più rispetto al prezzo di listino di tutti gli altri medicinali a base di incretine (Glp-1) e ampliando in questo modo significativamente la fornitura del medicinale in risposta all’elevata domanda.

Il tutto ha contribuito alla crescita del 36% dei ricavi relativi al secondo trimestre 2024,  trainati da Mounjaro, Zepbound e Verzenio (qui i risultati finanziari Q2 2024), con previsioni sui ricavi per l’intero anno 2024 aumentate di 3 miliardi di $, tra l’entusiasmo degli investitori.