Con un comunicato congiunto diffuso il 12 marzo 2025, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e la rete delle Agenzie nazionali (Heads of medicines agencies, Hma) hanno messo in guardia il pubblico sui gravi rischi per la salute connessi all’impiego di prodotti di terapia avanzata non regolamentati, offerti illegalmente ai pazienti in diversi Paesi dell’Unione europea.
Le terapie avanzate, o Atmp (Advanced therapy medicinal products), comprendono terapie geniche, terapie cellulari somatiche e prodotti di ingegneria tissutale. Si tratta di una classe innovativa di farmaci, che promette sviluppi significativi nel trattamento di malattie gravi, croniche o prive di cure risolutive, come alcune forme di cancro o patologie rare di origine genetica. La loro efficacia, tuttavia, non può prescindere da un rigoroso percorso di validazione scientifica, farmacologica e regolatoria teso a garantire la sicurezza e la qualità dei trattamenti offerti.
“L’ultima speranza”
L’Ema, insieme alle autorità nazionali, ha sottolineato che alcuni soggetti, tra cui cliniche private, operatori economici e singoli individui, stanno promuovendo Atmp non approvati, al di fuori del circuito autorizzativo europeo, esponendo i pazienti a rischi elevati e non giustificati.
Le terapie più frequentemente oggetto di abuso sono quelle a base di cellule dendritiche, utilizzate in ambito oncologico. Si tratta di trattamenti che, sebbene scientificamente promettenti, necessitano ancora di studi clinici solidi e approvazioni formali per poter essere considerati sicuri ed efficaci. I prodotti vengono spesso venduti online, attraverso siti web o social network, facendo leva sulla vulnerabilità emotiva di pazienti in cerca di cure alternative e presentando tali trattamenti come “ultima speranza” o “soluzioni rivoluzionarie”. Oltre al potenziale danno biologico, legato all’insorgenza di effetti collaterali gravi in assenza di verifiche preliminari, queste pratiche comportano un impatto economico e psicologico significativo per i pazienti e le loro famiglie. L’assenza di regolamentazione espone anche a rischi di natura qualitativa: processi produttivi non conformi alle Gmp (Good manufacturing practices), conservazione impropria, contaminazioni microbiologiche o chimiche, composizione non uniforme dei lotti. Tutti elementi che rendono questi trattamenti intrinsecamente instabili e potenzialmente dannosi.
Gmp per Atmp, un passo avanti per qualità, controllo e innovazione
Con il concept paper pubblicato in marzo, l’Agenzia europea per i medicinali ha avviato una consultazione pubblica in vista della revisione della Parte IV delle linee guida Gmp specifiche per i prodotti di terapia avanzata.
Il documento intende aggiornare il quadro normativo e si concentra in particolare sugli aspetti legati alla produzione sterile degli Atmp, con l’obiettivo dichiarato di armonizzare i requisiti e migliorare la coerenza regolatoria, mantenendo al contempo la necessaria flessibilità per un settore in rapida evoluzione come quello delle terapie avanzate.
Dal 2017, anno di adozione della linea guida europea specifica per gli Atmp, il panorama produttivo e tecnologico ha conosciuto un’accelerazione considerevole. L’introduzione di nuovi standard come il Contamination control strategy, i riferimenti sistematici al Quality risk management e l’implementazione di un moderno sistema di qualità farmaceutico secondo i principi dell’Ich Q10 non sono stati ancora recepiti dal testo in vigore, che si basa su un approccio al rischio meno strutturato. La proposta di revisione intende quindi superare queste lacune, integrando concetti e strumenti regolatori ormai consolidati a livello internazionale, così da favorire una migliore gestione del rischio, una più efficace strategia di controllo della contaminazione e un continuo miglioramento dei processi lungo tutto il ciclo di vita del prodotto.
Un’attenzione specifica è rivolta all’evoluzione tecnologica applicabile alla produzione sterile degli Atmp, che richiede linee guida aggiornate e più articolate per la qualificazione e gestione di clean room, sistemi chiusi, isolatori e barriere di accesso ristretto (Rabs). Il testo annuncia l’apertura verso tecnologie automatizzate, sistemi monouso chiusi, metodi rapidi di controllo microbiologico, pur mantenendo la possibilità di impiegare cappe a flusso laminare in ragione della necessità di numerose manipolazioni manuali nei lotti individualizzati. Un ulteriore aggiornamento riguarderà le definizioni e i riferimenti normativi in materia di materiali di origine umana, in coerenza con le nuove disposizioni europee sugli standard di qualità e sicurezza per le sostanze destinate all’uso umano.
Il processo di revisione si svolgerà secondo una tempistica articolata: dopo la chiusura, in luglio, della consultazione pubblica, è iniziata la stesura della bozza ufficiale, il cui rilascio è atteso per settembre 2026. L’adozione definitiva della nuova linea guida è prevista per marzo 2027, dopo una seconda fase di consultazione e approvazione.
Non si prevede un impatto economico significativo per l’industria, anche se l’adeguamento ai nuovi requisiti potrà richiedere, nel tempo, interventi di aggiornamento su strutture e processi. Per il settore farmaceutico e biotecnologico, la revisione rappresenta un’opportunità per chiarire aspettative, rimuovere ambiguità interpretative e promuovere una produzione più coerente e controllata degli Atmp. La consultazione è stata un passaggio fondamentale per raccogliere osservazioni tecniche da parte degli stakeholder, che hanno contribuito a delineare un quadro normativo solido e moderno, capace di sostenere l’innovazione terapeutica senza compromessi sulla qualità e la sicurezza.
Gli indizi di irregolarità
La normativa europea è molto chiara nel definire i canali leciti attraverso cui un Atmp può essere somministrato. In primo luogo, è necessaria un’autorizzazione centralizzata rilasciata dall’Ema. In alternativa, il prodotto può essere somministrato nell’ambito di uno studio clinico autorizzato a livello nazionale, o in casi eccezionali tramite una deroga specifica concessa per l’uso ospedaliero compassionevole. Ogni altra modalità rappresenta una violazione della normativa vigente e può configurare ipotesi di reato. Il documento Ema/Hma fornisce anche una serie di indicatori che possono aiutare a identificare i trattamenti non regolamentati, come l’assenza di riferimenti a trial clinici approvati, l’impossibilità di verificare l’autorizzazione da parte delle autorità competenti, la presenza di promesse terapeutiche non supportate da evidenze scientifiche. In questo contesto, l’ente regolatorio europeo richiama il ruolo centrale delle agenzie nazionali nel monitorare e intervenire su eventuali irregolarità, anche con il supporto delle forze dell’ordine, ma invita anche i cittadini e i professionisti sanitari a segnalare casi sospetti e a informarsi attraverso fonti ufficiali.
L’allarme lanciato dall’Ema non riguarda soltanto i rischi diretti per i pazienti, ma anche l’effetto corrosivo che queste pratiche possono avere sulla credibilità dell’intero comparto delle terapie avanzate. L’utilizzo improprio di approcci terapeutici sperimentali al di fuori dei protocolli autorizzati rischia di compromettere la fiducia del pubblico e degli operatori sanitari nella medicina rigenerativa, ostacolando l’accettazione futura di trattamenti legittimi e potenzialmente salvavita.
Il ruolo dell’industria
Per le aziende del settore farmaceutico, il comunicato rappresenta un invito a ribadire il proprio impegno per la sicurezza del paziente, la trasparenza e il rispetto delle regole. L’industria può giocare un ruolo chiave nel contrastare la disinformazione, sostenendo campagne educative e contribuendo alla diffusione di informazioni affidabili, aggiornate e accessibili. Inoltre, è fondamentale rafforzare la collaborazione con le autorità regolatorie, anche in fase di sviluppo, per accelerare i percorsi autorizzativi nei casi in cui i dati preliminari mostrino un potenziale terapeutico significativo. La segnalazione tempestiva di abusi, la condivisione di dati clinici solidi e la partecipazione a iniziative multilaterali per la sorveglianza post-marketing rappresentano strumenti essenziali per difendere l’integrità del settore.
La complessità scientifica e regolatoria degli Atmp richiede un ecosistema coeso, in cui istituzioni pubbliche, accademia, industria e associazioni di pazienti operino in sinergia. Solo in questo modo sarà possibile garantire che i progressi della medicina traslazionale si traducano in reali benefici clinici, evitando derive speculative o scorciatoie rischiose.
Il richiamo dell’Ema intende dunque costituire un atto di responsabilità verso i cittadini e un monito per il sistema nel suo complesso: l’innovazione terapeutica, per essere autentica, deve essere accompagnata da rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Solo così le terapie avanzate potranno esprimere appieno il loro straordinario potenziale.


