«La produttività non è tutto, ma nel lungo periodo è quasi tutto», ricordava Paul Krugman. Nel suo primo discorso da presidente di Assolombarda, Alvise Biffi riparte da qui: dal nodo strutturale che frena da trent’anni l’economia italiana. Negli ultimi dieci anni, la produttività del lavoro in Italia è rimasta ferma, contro una crescita media annua dello 0,7% in Europa e dell’1,3% negli Stati Uniti.
Anche la Lombardia, locomotiva industriale del Paese, rischia oggi di rallentare: la crescita prevista del PIL per il 2025 è appena dello 0,8%. «Non è il talento che manca», ha sottolineato Biffi, «ma la capacità di investire in digitale, in tecnologia, in capitale umano».
L’1,19% del PIL lombardo destinato alla ricerca e sviluppo è meno della metà di quanto investono le regioni europee più competitive. Eppure proprio qui, nel “Quadrilatero” Milano–Monza Brianza–Lodi–Pavia, si concentra la parte più dinamica dell’industria italiana, con 516 mila aziende e oltre due milioni di lavoratori.
Rethinking Industry, un piano per riaccendere i motori
Nel manifesto Rethinking Industry, Assolombarda propone 42 progetti per ridare slancio alla produttività, alla competitività e all’attrattività del territorio. Al centro, un’idea cardine: l’Intelligenza Artificiale Generativa come leva sistemica per innovare processi, organizzazione e capitale umano.
Il mercato italiano dell’AI, cresciuto del 58% nel 2024 fino a 1,2 miliardi di euro, è ancora dominato dalle grandi imprese. Solo il 15% delle medie e il 7% delle piccole aziende hanno avviato progetti di intelligenza artificiale. ForgIA nasce per colmare questo divario, trasformando il potenziale tecnologico in valore concreto per l’intero sistema manifatturiero.
ForgIA, un ecosistema aperto ma tutelato
Il cuore del progetto è ForgIA – Factory Open Research Generative Intelligence for Industry – un ecosistema digitale condiviso che organizza, valorizza e rende accessibili i dati provenienti dalle filiere industriali, nel rispetto della sovranità del dato e della proprietà intellettuale.
ForgIA si fonda su un principio inedito: la “coopetition”, ovvero la cooperazione tra imprese concorrenti in alcune aree strategiche (tecnologie, standard, infrastrutture) mantenendo la competizione su prodotti e mercati.
È una “piramide dell’innovazione”:
- alla base, connessioni e reti di dati;
- al centro, infrastrutture e data center;
- al vertice, applicazioni di intelligenza artificiale generativa e agentica capaci di ottimizzare progettazione, supply chain, qualità e formazione.
In questa architettura, il dato non è solo una risorsa ma il motore dell’innovazione. L’obiettivo è costruire un linguaggio comune che consenta alle imprese di dialogare e condividere informazioni in sicurezza, trasformando la frammentazione in sistema.
Le tre fasi del progetto
ForgIA si svilupperà in tre tappe:
- Design e Avvio – definizione delle policy, delle regole tecniche e dei processi per garantire accesso controllato ai flussi dati.
- Sperimentazione – collaborazione con università, centri di ricerca e competence center per creare i primi use case verticali (manutenzione predittiva, controllo qualità, processi produttivi).
- Go-to-market – apertura dell’ecosistema ad altri territori e imprese, con un hub di innovazione dedicato alla condivisione di best practice e allo sviluppo di nuove applicazioni AI per la manifattura.
La governance sarà condivisa con istituzioni pubbliche e partner scientifici: Regione Lombardia, Comune di Milano, Politecnico di Milano, Unione Industriali Torino e Cefriel. Il progetto si colloca inoltre nel quadro europeo delle AI Factory sostenute dalla Commissione UE, che ha stanziato 20 miliardi di euro per la costruzione di gigafactory dell’intelligenza artificiale.
Impatto economico e potenziale sistemico
Assolombarda stima che un incremento del 10% della produttività delle micro, piccole e medie imprese industriali nel Quadrilatero lombardo genererebbe 2,4 miliardi di euro di valore aggiunto, pari a una crescita di 0,8 punti percentuali di PIL.
Estendendo il modello a Torino, il beneficio salirebbe a 3,2 miliardi, e su scala nazionale fino a 9 miliardi di euro, ossia uno stimolo dello 0,4% del PIL italiano.
La lezione di Industria 4.0 è chiara: quando gli strumenti sono semplici, accessibili e dotati di incentivi mirati, le imprese rispondono. Per questo Biffi chiede una legge di bilancio «coraggiosa», capace di stanziare risorse vere per l’innovazione digitale, privilegiando software, servizi e beni immateriali.
Dal digital divide all’AI divide
ForgIA non è solo un progetto tecnologico, ma una risposta politica e culturale al rischio di un nuovo “AI divide”: la separazione tra chi saprà comprendere e governare l’intelligenza artificiale e chi ne resterà escluso.
La trasformazione industriale passa infatti attraverso le persone. Il territorio di Assolombarda conta il 17% delle pubblicazioni scientifiche italiane di alta qualità, il 29% dei brevetti nazionali, nove università, dodici ITS e oltre 2.700 startup innovative. Ma serve un piano nazionale stabile per le competenze digitali e il lifelong learning, con crediti d’imposta pluriennali che diano continuità agli investimenti in formazione.
Forgiare il futuro dell’industria
Con ForgIA, Assolombarda prova a riscrivere la relazione tra impresa, conoscenza e innovazione. Il progetto non punta solo a rendere l’AI accessibile alle PMI, ma a creare una cultura industriale della condivisione del dato, una nuova etica della competitività che unisce tecnologia e capitale umano.
Perché, come conclude Biffi, «dopo il digital divide arriverà l’AI divide: il futuro non aspetta nessuno. Ma chi sa abitarlo, chi ha il coraggio di viverlo fino in fondo, non si limita a seguirlo: lo guida».
ForgIA è, in questo senso, un atto di fiducia nel potere dell’intelligenza – artificiale e umana – di forgiare il domani dell’industria italiana.