Pharmacovigilance Focus 2025 mette al centro la comunicazione del rischio

La terza edizione dell’evento intersocietario affronta il tema della sicurezza nelle terapie con un’attenzione particolare alle popolazioni vulnerabili

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La comunicazione del rischio in sanità è oggi una delle sfide più delicate. La pandemia da COVID-19 ha dimostrato come il modo in cui le informazioni vengono trasmesse possa incidere direttamente sull’adesione alle terapie, sulla fiducia nelle istituzioni e, in ultima analisi, sulla sicurezza stessa dei pazienti. Non sorprende quindi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia scelto di dedicare il World Patient Safety Day 2025 alla sicurezza dei bambini, sottolineando l’urgenza di un approccio specifico per le popolazioni vulnerabili.

Il Pharmacovigilance Focus 2025, che si terrà all’Università Statale di Milano il 19 settembre, raccoglie questa sfida e la declina sul terreno della farmacovigilanza e della comunicazione. L’evento, organizzato da un ampio fronte di società scientifiche – SIF, SIFO, SIARV, SIMeF, AFI, SITELF – insieme al chapter italiano di ISoP, rappresenta un’occasione di confronto tra stakeholder diversi ma complementari.

Le sfide della comunicazione del rischio

Comunicare il rischio non significa solo fornire dati: implica spiegare in modo comprensibile e proporzionato, evitando allarmismi ma anche facili rassicurazioni. Il problema si amplifica quando si parla di pazienti pediatrici, donne in gravidanza o in allattamento, per i quali i dati clinici disponibili sono limitati e le decisioni devono spesso basarsi su evidenze indirette.

Durante la prima sessione del simposio, i relatori affronteranno temi centrali:

  • Farmacovigilanza e comunicazione del rischio, con la partecipazione di AIFA;
  • Integratori alimentari e sicurezza, analizzati da ISS per smontare la percezione di “naturale e sicuro”;
  • Dispositivi medici tra innovazione e sicurezza, con un’attenzione alle sfide regolatorie;
  • Gravidanza e allattamento, attraverso l’esperienza del progetto europeo ConcePTION.

La sessione culminerà in una tavola rotonda dal titolo emblematico: Comunicare il rischio per tutelare la salute del paziente.

Innovazione e tecnologie digitali

La seconda parte del convegno aprirà la riflessione sulle nuove modalità di comunicazione, in un’epoca in cui il digitale trasforma radicalmente il rapporto tra cittadini e salute.

Tra i contributi più attesi:

  • l’esperienza COSIsiFA, nuovo approccio alla comunicazione del rischio in Italia;
  • la relazione su “Quando il bugiardino lo scrivono gli influencer”, che esplora il ruolo della viralità social nella farmacovigilanza;
  • la testimonianza di associazioni di pazienti come AMICI Italia, che porteranno la prospettiva dal lato di chi vive le terapie quotidianamente.

La tavola rotonda conclusiva, L’influenza delle nuove tecnologie sul rischio percepito in ambito di cura, vedrà il confronto tra rappresentanti di istituzioni (EMA, Ministero della Salute), associazioni (Famiglie SMA, UNIAMO), industria (Farmindustria), accademia (Istituto Mario Negri, Università di Trieste) e clinici.

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Un approccio intersocietario

Il valore del Pharmacovigilance Focus sta anche nel suo format: non un convegno monodisciplinare, ma un incontro in cui società scientifiche diverse lavorano insieme per un obiettivo comune.

Il comitato scientifico riflette questa multidisciplinarietà, includendo esperti di farmacologia, farmacia ospedaliera, regolatorio, medicina farmaceutica e tecnologia farmaceutica. È un segnale forte: solo unendo competenze diverse è possibile affrontare una sfida tanto complessa quanto quella della comunicazione del rischio.

Perché conta oggi

In un’epoca segnata da informazioni spesso distorte o parziali, la farmacovigilanza deve misurarsi non solo con la raccolta dei dati sugli eventi avversi, ma anche con la capacità di tradurli in messaggi chiari e contestualizzati. Il rischio non è un concetto astratto: riguarda la vita quotidiana delle persone e il loro rapporto con i farmaci e i dispositivi medici.

Il Pharmacovigilance Focus 2025 si propone quindi come laboratorio di idee e buone pratiche, dove istituzioni, clinici, aziende e cittadini possono discutere insieme di come migliorare la qualità dell’informazione sanitaria.

Il messaggio che emerge è duplice: la sicurezza del paziente dipende dalla qualità delle cure, ma anche dalla qualità delle informazioni che lo accompagnano.

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