Dalla medicina di genere alla medicina personalizzata, il ruolo strategico dell’intelligenza artificiale

La decima edizione del Libro Bianco sulla salute della donna, pubblicata da Fondazione Onda ETS con il supporto di Farmindustria, esplora il legame tra medicina di genere, personalizzazione delle cure e innovazione tecnologica

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Il Libro Bianco 2024 pone l’Intelligenza Artificiale (IA) al centro dell’evoluzione della medicina di genere verso una medicina sempre più personalizzata. Sebbene l’IA offra enormi potenzialità per migliorare diagnosi e trattamenti, pone anche sfide etiche, sociali e tecnologiche. Questo documento, pubblicato da Fondazione Onda ETS, con il sostegno incondizionato di Farmindustria, si propone di stimolare un dibattito costruttivo sul futuro della sanità, evidenziando il bisogno di un approccio collaborativo tra professionisti e istituzioni per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi legati a queste tecnologie emergenti.

La salute femminile oggi: dati e sfide emergenti

Il 2023 ha registrato il record storico di bassa natalità in Italia, con soli 379.000 nati e un indice di fecondità sceso a 1,20 figli per donna. La speranza di vita alla nascita si attesta a 83,1 anni, con un recupero dei livelli pre-pandemia per gli uomini (81,1 anni), mentre le donne restano leggermente indietro (85,2 anni contro 85,4 del 2019). Sul fronte degli stili di vita, una donna su quattro è in sovrappeso, mentre l’obesità riguarda una su dieci.
Questi dati sottolineano la necessità di un approccio più mirato alla salute di genere, che tenga conto delle peculiarità biologiche, sociali e culturali delle donne.

L’Intelligenza Artificiale: una risorsa per la medicina personalizzata

L’IA rappresenta una rivoluzione per la medicina, grazie alla sua capacità di elaborare enormi quantità di dati. È già applicata in ambiti come la diagnostica per immagini, la cardiologia, la medicina riproduttiva e la gerontologia, contribuendo a diagnosi più rapide e trattamenti su misura.

Tuttavia, questa tecnologia porta con sé criticità importanti:

  • Tutela della privacy: La gestione dei Big Data sanitari richiede standard elevati di sicurezza per evitare violazioni.
  • Divario Digitale di Genere: Le disuguaglianze nell’accesso alla tecnologia possono amplificare le disparità esistenti.
  • Intelligenza emotiva: L’IA non può sostituire le competenze umane nell’interazione medico-paziente.

Secondo Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda ETS, è fondamentale “umanizzare la tecnologia” per migliorare il rapporto tra medico e paziente, garantendo che l’IA diventi un alleato e non un ostacolo.

Competenze e collaborazione: la chiave per il futuro

Come evidenziato dal Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, durante la conferenza stampa di presentazione, sfruttare appieno le potenzialità dell’IA richiede tre direttrici strategiche:

  1. Competenze: Formazione continua per professionisti in ambito medico, tecnologico e scientifico.
  2. Collaborazione: Lavoro multidisciplinare tra medici, ingegneri, data scientist e altri specialisti.
  3. Ambiente aperto: Creare un ecosistema di innovazione che favorisca l’accesso ai dati e l’integrazione delle tecnologie.

Medicina personalizzata ed equità: un obiettivo comune

L’introduzione dell’IA nella sanità deve essere accompagnata da politiche che garantiscano equità e accessibilità universale, evitando fenomeni di “deskilling” nei professionisti e disuguaglianze economiche o geografiche. La Senatrice Elisa Pirro, durante la presentazione, sottolinea l’importanza di mantenere centrale il valore della relazione umana tra medico e paziente, per evitare che l’adozione di tecnologie avanzate riduca la qualità del trattamento.

L’Intelligenza Artificiale, in conclusione, offre opportunità straordinarie per la medicina di genere e personalizzata, ma richiede un approccio responsabile e collaborativo per affrontare le sfide etiche e tecnologiche. Il Libro Bianco di Fondazione Onda ETS si conferma uno strumento prezioso per stimolare il dibattito e guidare il futuro della sanità verso un modello più equo, sostenibile e orientato alla persona.