Gli imballaggi, nell’UE, rappresentano una fonte di rifiuti in costante aumento: da 66 miliardi di tonnellate nel 2009, si è arrivati a 84 miliardi di tonnellate nel 2021. Ogni europeo ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio nel 2021, una cifra che si stima arrivare e 209 kg nel 2030.
Questo scenario ha spinto gli organi europei a sancire nuove norme provvisorie, che dovranno essere formalizzate in un accordo, volte a rendere gli imballaggi utilizzati nell’UE più sicuri e sostenibili.
Quali misure?
Le varie misure provvisore impongono che tutti gli imballaggi siano riciclabili, riducendo al minimo la presenza di sostanze nocive, riducendo gli imballaggi non necessari, promuovendo l’adozione di contenuto riciclato e migliorando la raccolta e il riciclaggio.
In particolare, l’accordo fissa obiettivi di riduzione degli imballaggi, imponendo ai paesi dell’UE di ridurre la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica.
Secondo l’accordo, infatti, alcuni formati di imballaggi in plastica monouso sarebbero vietati dal 1° gennaio 2030: i deputati hanno anche assicurato il divieto di sacchetti di plastica molto leggeri (sotto i 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire lo spreco di cibo.
Le misure, in aggiunta, mirano ad incoraggiare le opzioni di riutilizzo e ricarica per i consumatori: ad esempio, i distributori finali di bevande e alimenti da asporto sarebbero obbligati a offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore e sarebbero inoltre tenuti ad offrire il 10% dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.
I negoziatori, inoltre, hanno convenuto che tutti gli imballaggi dovrebbero essere riciclabili: sono previste alcune esenzioni per il legno leggero, il sughero, i tessuti, la gomma, la ceramica, la porcellana o la cera.
Le misure mirano anche a prevenire effetti negativi sulla salute: il Parlamento ha ottenuto l’introduzione, infatti, di un divieto sull’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS) negli imballaggi a contatto con gli alimenti.
Tra le altre misure concordate figurano:
- obiettivi minimi di contenuto riciclato per qualsiasi parte in plastica degli imballaggi;
- obiettivi minimi di riciclaggio in peso dei rifiuti di imballaggio prodotti e maggiori requisiti di riciclabilità;
- 90% dei contenitori monouso per bevande in plastica e metallo (fino a tre litri) da raccogliere separatamente entro il 2029 (sistemi di deposito-restituzione).
Tali misure coinvolgono tutti gli attori, dal comparto industriale ai consumatori: