MDR–IVDR: proposta UE di revisione strutturale di MDR/IVDR e notified bodies

La Commissione Europea ha pubblicato la proposta di revisione MDR/IVDR (COM(2025)1023), che riscrive certificazione, governance e classificazione dei dispositivi medici e IVD. Il testo introduce ricertificazione continua, agevolazioni per PMI, nuove categorie innovative, digitalizzazione e ruolo EMA, con l’obiettivo di semplificare il sistema e favorire innovazione e competitività.

0
40

La Commissione Europea ha pubblicato una proposta legislativa di revisione MDR/IVDR (COM(2025)1023) destinata a riscrivere il sistema di certificazione dei dispositivi medici e IVD in Europa.

Il testo pubblicato il 16 dicembre 2025 introduce per la prima volta misure strutturali su certificazione, governance, semplificazione regolatoria, riduzione degli oneri e nuove categorie di dispositivi, requisiti operativi uniformi per gli organismi notificati e obblighi di trasparenza su processi, audit, ricertificazioni, reprocessing, classificazioni e governance del mercato.

Scarica la proposta di revisione MDR/IVDR

Il documento si inserisce nel percorso legislativo che riforma MDR e IVDR, semplifica la normativa, riduce i costi di certificazione, introduce strumenti digitali e aggiorna le procedure di sorveglianza (ne abbiamo parlato nell’articolo “Salute, innovazione e competitività: il nuovo pacchetto UE”).

Il nodo MDR/IVDR: perché l’UE ha deciso di riscrivere MDR/IVDR

Dal 2021, MDR e IVDR hanno introdotto una struttura più rigorosa per la sicurezza dei dispositivi medici. Tuttavia, le valutazioni europee ufficiali hanno individuato problemi sistemici::

  • carenza di organismi notificati,
  • ritardi nelle certificazioni,
  • complessità procedurale,
  • oneri amministrativi sproporzionati,
  • barriere all’innovazione per PMI e start-up.

La stessa Commissione riconosce che la variabilità regolatoria e la frammentazione aumentano costi e ritardi, in particolare per le PMI.

Il problema più citato dagli operatori del settore in questi anni è semplice: due dispositivi simili, ma due percorsi regolatori completamente diversi a seconda dell’organismo notificato selezionato.

Che cosa cambia con la revisione COM(2025)1023?

La proposta legislativa della Commissione non è un semplice regolamento esecutivo focalizzato sui tempi o sulla procedura: segna la prima revisione organica degli articoli core di MDR e IVDR, con cambiamenti che toccano certificazione, governance dei notified bodies, ricertificazione, classificazioni e oneri amministrativi.

Di seguito le principali aree di riforma contenute nella proposta legislativa.

1. Fine della scadenza certificati e revisione periodica proporzionata

La revisione elimina il principio del certificato con scadenza fissa:

  • non esisterà più l’obbligo di rinnovo quinquennale standard,
  • gli audit saranno proporzionati al rischio e non più ciclici in modo uniforme,
  • il mantenimento della certificazione diventa un percorso di revisione periodica, basato sull’evoluzione del rischio e dei dati post-market.

Impatto: maggiore continuità regolatoria, riduzione dei picchi burocratici e minore congestione dei notified bodies.

2. Notified bodies: minore carico documentale e ruolo più mirato

La proposta riduce l’intensità di valutazione sui dispositivi di classe IIa e IIb:

  • audit meno frequenti e possibilità di audit a distanza,
  • utilizzo più ampio del campionamento per gruppi di device,
  • eliminazione di ridondanze tecniche nelle revisioni periodiche.

Obiettivo: concentrare le risorse degli organismi sulle tecnologie realmente critiche o innovative.

3. Struttura tariffaria europea e agevolazioni per PMI

Il testo introduce un impianto tariffario armonizzato e misure economiche dedicate:

  • costi di certificazione più prevedibili,
  • riduzione degli oneri per PMI e start-up,
  • maggiore trasparenza nel rapporto costi–attività.

Conseguenza attesa: più accesso alla certificazione per realtà emergenti e meno disparità competitive.

4. Categorie speciali per innovazione e bisogni clinici

La revisione apre a strumenti regolatori prima inesistenti:

  • dispositivi breakthrough,
  • orphan devices,
  • corsie accelerate per tecnologie prioritarie,
  • ambienti regolatori controllati (regulatory sandbox).

Vantaggio: cicli di sviluppo più veloci e maggiore attrattività dell’Europa per l’R&D medtech.

5. Ricertificazione semplificata e senza restart procedurale

I rinnovi non comporteranno più riaperture integrali del fascicolo tecnico:

  • niente restart,
  • controlli mirati,
  • integrazione con evidenze già valutate.

Risultato: drastica riduzione del carico ricorrente per fabbricanti e organismi notificati.

6. Reprocessing dei single-use device

Cambia radicalmente la logica normativa:

  • il produttore dovrà motivare l’etichettatura “single use”,
  • supporto esplicito al reprocessing e refurbishment controllato,
  • rafforzamento dell’economia circolare.

Effetto: potenziale riduzione dei costi e dell’impatto ambientale.

7. Dispositivi in-house: maggiore flessibilità

Il testo introduce condizioni più semplici per i dispositivi sviluppati internamente da:

  • laboratori clinici,
  • istituti ospedalieri,
  • centri di ricerca collegati a studi clinici.

Beneficio: migliori possibilità di innovazione diagnostica decentralizzata.

8. Digitalizzazione obbligatoria del sistema

Nuove misure strutturali:

  • audit e documentazione digitalizzati,
  • etichettatura digitale come opzione generalizzata,
  • flussi informativi integrati con EUDAMED.

Esito previsto: maggiore accessibilità dei dati e riduzione delle attività manuali.

9. Razionalizzazione dell’evidence clinica e riduzione dei report

Il testo prevede:

  • minore frequenza dei PSUR per classi specifiche,
  • riduzione dell’evidenza duplicata,
  • integrazione dei dati post-market nella valutazione continua.

Logica: alleggerire il carico per prodotti con uso consolidato e rischio contenuto.

10. EMA entra nel modello dispositivi come polo di coordinamento europeo

EMA avrà:

  • compiti di coordinamento sugli organismi notificati,
  • supporto metodologico nei processi di valutazione,
  • ruolo nel monitoraggio delle carenze e dei rischi di mercato.

Messaggio politico: la regolazione dei dispositivi si sposta verso un centro tecnico europeo forte, simile al modello farmaceutico.

Impatto atteso per il settore

Se approvata, la revisione MDR/IVDR introdurrà cambiamenti destinati ad avere un impatto sistemico sull’intero mercato dei dispositivi medici e diagnostici. La proposta interviene infatti sulla struttura stessa dei regolamenti del 2017, agendo su certificazione, ricertificazione, governance, gestione dei dati clinici, ruolo dei notified bodies e classificazione dei prodotti.

Il nuovo quadro potrebbe tradursi in:

  • maggiore prevedibilità per i fabbricanti e riduzione dei tempi di accesso al mercato;
  • percorso di certificazione meno oneroso per PMI e innovatori;
  • rollback di elementi che oggi generano colli di bottiglia, in particolare nelle classi IIa–IIb e nei software;
  • un ambiente regolatorio più competitivo rispetto a Stati Uniti e Asia.

Perché questa mossa ora?

L’azione della Commissione risponde all’esigenza di evitare che l’attuale assetto MDR/IVDR rallenti innovazione, disponibilità di dispositivi e investimenti europei. Il nuovo testo nasce per:

  • correggere un impianto regolatorio ritenuto troppo complesso e costoso,
  • sostenere la capacità produttiva europea,
  • ridurre il rischio di carenze e ritiri dal mercato,
  • accelerare lo sviluppo di tecnologie critiche e dispositivi innovativi.

In questo senso, la revisione fa parte di una strategia più ampia per rafforzare la competitività industriale europea nel settore salute e Life Sciences.

Criticità aperte

Nonostante il forte orientamento al miglioramento del sistema, rimangono interrogativi rilevanti:

  • la capacità effettiva degli organismi notificati di assorbire i nuovi modelli di audit e classificazione;
  • l’uniformità interpretativa tra Stati membri e autorità competenti;
  • la qualità e la tracciabilità dell’evidenza clinica richiesta;
  • la gestione delle transizioni per dispositivi già certificati o in corso di migrazione regolatoria.

Si tratta di aspetti che potrebbero ridefinire tempistiche e modalità applicative nei prossimi anni.

Verso un mercato dei dispositivi più sostenibile

Il nuovo schema legislativo mira a costruire un sistema:

  • più semplice e meno burocratico,
  • orientato all’innovazione medtech,
  • più accessibile economicamente per PMI e startup,
  • con maggiore disponibilità di dispositivi sul mercato europeo,
  • sostenuto da una governance più centrale e coordinata.

Nel complesso, la riforma punta a trasformare MDR e IVDR da regolamenti percepiti come rigidi e frenanti a un quadro più equilibrato tra sicurezza, innovazione e sostenibilità industriale.