Roche ha presentato i risultati a lungo termine dello studio GO29365, includendo una coorte addizionale di estensione, che mostrano i benefici di polatuzumab vedotin in combinazione a bendamustina e rituximab nei pazienti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario non candidabili al trapianto.
I dati a lungo termine dello studio di fase Ib/II GO29365 e i risultati della corte di estensione addizionale confermano il profilo di rischio-beneficio del trattamento a durata fissa di polatuzumab vedotin in combinazione con bendamustina e rituximab (BR) per il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivato o refrattario (R/R) non candidabile a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
I dati della coorte di estensione rafforzano il profilo di rischio-beneficio di polatuzumab vedotin in combinazione a bendamustina e rituximab, sia in termini di tasso di risposta completa (CR) sia di sopravvivenza libera da progressione (PFS).
I risultati sono stati presentati al 62° Meeting annuale dell’American Society of Hematology (ASH), tenutosi in modalità virtuale dal 5 all’8 dicembre 2020.
Risultati della fase randomizzata dello studio GO29365 su polatuzumab vedotin+BR
I risultati ottenuti nella fase randomizzata dello studio, che ha coinvolto 80 pazienti, indicano che le risposte al trattamento sono durature. Con un follow-up di 48,9 mesi, i pazienti che hanno completato il trattamento con polatuzumab vedotin in combinazione a BR hanno ottenuto un tasso di risposta completa (CR) del 42,5% (n = 17/40), vs 17,5% (n = 7/40) registrato tra i pazienti trattati con BR.
Lo studio non ha riportato tossicità di rilievo.
I dati della coorte randomizzata mostrano un beneficio anche in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana all’attuale follow-up:
9,2 mesi con polatuzumab vedotin in combinazione con BR vs 3,7 mesi con BR.
La sopravvivenza globale (OS) mediana è risultata essere di 12,4 mesi per la combinazione di polatuzumab vedotin e BR vs 4,7 mesi con BR.
Risultati della coorte di estensione dello studio GO29365
Si sono attenuti rsultati positivi anche dalla coorte di estensione a singolo braccio composta da ulteriori 106 pazienti. Questi hanno mostrato con polatuzumab vedotin in combinazione con BR:
- tasso di risposta completa del 38,7% (n = 41/106),
- PFS mediana di 6,6 mesi,
- OS mediana di 12,5 mesi.
Lo studio GO29365
GO29365 [NCT02257567] è uno studio globale, di fase Ib/II che ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’attività di polatuzumab vedotin in combinazione a bendamustina e rituximab (BR) o obinutuzumab nel linfoma follicolare recidivato o refrattario (R/R) e nel linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL).
I pazienti eleggibili non erano candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche all’ingresso dello studio.
La parte di fase II dello studio ha randomizzato 80 pazienti affetti da R/R DLBCL pesantemente pretrattati, a ricevere o BR o BR in combinazione con polatuzumab vedotin per una durata fissa di sei cicli di 21 giorni.
Dei pazienti arruolati, l’80% aveva una malattia refrattaria.
L’endpoint primario era il tasso di risposta completa (CR) alla fine del trattamento, misurata mediante tomografia a emissione di positroni (PET-CT) e valutata da un comitato di revisione indipendente (IRC).
Gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta globale (ORR; CR e risposta parziale) valutato dello sperimentatore e il miglior ORR alla fine del trattamento valutato dallo sperimentatore e dall’IRC.
Gli endpoint esplorativi includevano la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza globale.
In aggiunta alla coorte randomizzata dello studio, ulteriori 106 pazienti sono stati trattati con polatuzumab vedotin in combinazione con BR in una coorte di estensione a singolo braccio con il tasso di CR come endpoint primario.
Polatuzumab vedotin
Polatuzumab vedotin è un anticorpo-farmaco coniugato (ADC) anti-CD79b, capostipite della sua classe. La proteina CD79b è espressa specificamente nella maggior parte delle cellule B e questo la rende un target promettente per lo sviluppo di nuove terapie.
Polatuzumab vedotin si lega a CD79b e distrugge queste cellule B da cui originano alcuni tipi di linfoma non-Hodgkin (NHL) tramite la somministrazione mirata di un agente antitumorale, minimizzando in questo modo gli effetti sulle cellule normali.
Roche ha sviluppato polatuzumab vedotin usando la tecnologia Seattle Genetics ADC. Polatuzumab vedotin è attualmente in via di studio per il trattamento dei NHL ed è commercializzato negli USA da Genentech come Polatuzumab vedotin-piiq. Piiq è il suffisso designato in accordo con le Linee guida per le aziende per la denominazione non proprietaria dei farmaci biologici emesse dalla FDA.
Autorizzazioni di polatuzumab vedotin in combinazione con bendamustina e rituximab
Sulla base dello studio GO29365, a gennaio 2020 la CE ha già approvato in via condizionata l’immissione sul mercato di polatuzumab vedotin in combinazione con bendamustina e rituximab per il trattamento di pazienti adulti con R/R DLBCL, che non sono candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
La terapia ha già ottenuto l’approvazione in più di altri 40 Paesi, tra cui USA.