Abbiamo affrontato il tema della tracciabilità con il dott. Roberto De Luca, professore all’Università di Padova ed esperto di logistica del settore farmaceutico, un sistema molto complesso specialmente nella filiera della salute.
Uno degli obiettivi primari di chi si occupa di supply chain nella salute è quello di garantire la sicurezza del prodotto, come? Con una tracciabilità quanto più efficace possibile.
Il destinatario finale, il consumatore, deve ricevere un prodotto che, una volta uscito dall’industria farmaceutica, mantenga durante tutto il suo percorso la sua qualità e sicurezza inalterata. Il raggiungimento di questo obiettivo non è stato facile e ha richiesto un lungo tempo.
Il dott. De Luca ricorda che già negli anni ’80 lui stesso aveva evidenziato le criticità e la necessità di migliorare la tracciabilità del farmaco, incontrando non poche difficoltà, a partire dalle aziende che non conoscevano con precisione la destinazione dei loro lotti di prodotto. Cita anche, tra le difficoltà superate, fenomeni criminali come furti e contraffazione, e fu grazie alle segnalazioni delle forze dell’ordine che il problema della tracciabilità fu maggiormente attenzionato.
Nell’intervista De Luca ci parla di come si è evoluta la supply chain in passato sino ai giorni nostri, passando per l’emergenza sanitaria del Covid-19 che ha posto l’attenzione sull’importanza delle condizioni di trasporto dei prodotti, come nel caso dei vaccini.
In ultimo il problema della sostenibilità, ecologica ed economica, non è da trascurare: per andare incontro alle innovazioni terapeutiche è necessario mobilitare la supply chain non più per interi lotti di prodotto, ma talvolta per un farmaco destinato ad un singolo individuo.
Poter disporre di una sicura tracciabilità dei farmaci è indispensabile per garantirne sicurezza ed efficacia
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