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IMA SpA lascia Borsa di Milano dopo 25 anni

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IMA SpA lascia Borsa di Milano dopo 25 anni

Sono trascorsi 25 anni dalla quotazione avvenuta nel 1995 e il Presidente e Amministratore Delegato di IMA Alberto Vacchi ha dichiarato: “Oggi IMA SpA esce dalla Borsa di Milano. L’OPA si è conclusa con successo, con una percentuale di azioni residue pari all’1,8%, indice del fatto che il mercato ha considerato eque le valutazioni degli azionisti di maggioranza rispetto all’offerta. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli attori del mercato, grandi e piccoli azionisti, analisti finanziari ed altri, che in questi anni hanno seguito e valorizzato le scelte industriali di IMA. L’esperienza di quotata è stata, secondo me, per quasi la metà della vita di IMA, che quest’anno celebrerà il 60° anniversario dalla fondazione, un’esperienza formativa e di stimolo”.

Ora IMA, con il nuovo socio BC Partners, sempre con il controllo del gruppo storico che ha fondato e guidato IMA, avvierà un ambizioso progetto di innovazione tecnologica per accrescere la sua competitività sui mercati.

Alberto Vacchi, AD e Presidente IMA

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, l’AD Vecchi aveva motivato la decisione di abbandonare Piazza Affari con la necessità di compiere investimenti che daranno i loro frutti in un lasso di tempo troppo lungo per essere apprezzati dai mercati. Il mondo della finanza ha fame di risultati in tempi brevi, vuole nuove aperture, nuovi mercati, continue acquisizioni, performance crescenti. Non sempre questo è possibile – né auspicabile – soprattutto quando il mondo delle acquisizioni diventa povero di opportunità e c’è “una assuefazione alle performance” che sposta l’attenzione dei mercati.

È tempo di fare riflessioni – ha affermato Vecchi nell’intervista – per esempio pensare al fatto che servano innovazioni strutturali che richiedono tempi lunghi, di almeno tre anni; un lasso di tempo troppo lungo per acquisire fiducia e curiosità per il nuovo corso tra gli investitori”.

L’Opa (Offerta pubblica di acquisto) di IMA BidCo era stata lanciata il 14 dicembre con un’offerta di 68 euro ad azione e l’obiettivo di raggiungere il controllo almeno del 90% delle azioni. Risultato ottenuto un mese dopo col raggiungimento di quota 91,485%. Al termine dell’operazione, comunque, IMA BidCo ha ottenuto il possesso del 98,188% per un controvalore calcolato di oltre 746 milioni di euro.

IMA

Fondata nel 1961, IMA è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Il Gruppo conta circa 6.200 dipendenti, di cui circa 2.400 all’estero, e si avvale di 46 stabilimenti di produzione tra Italia, Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, India, Malesia, Cina e Argentina.

IMA ha un’ampia rete commerciale, che consiste di 29 filiali con servizi di vendita e assistenza in Italia, Francia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Polonia, Israele, Russia, Stati Uniti, India, Cina, Malesia, Thailandia e Brasile, uffici di rappresentanza nei paesi dell’Europa centro-orientale e più di 50 agenzie che coprono in totale circa 80 paesi. IMA S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 1995 ed è nel segmento STAR dal 2001.