Horizon Therapeutics ha deciso di acquisire Viela Bio, uno spinout di AstraZeneca che a giugno scorso aveva ottenuto l’approvazione della Fda per Uplizna (inebilizumab-cdon), un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce contro le cellule B ed è indicato per il trattamento della neuromielite ottica NMOSD.
La NMOSD è una rara e grave malattia autoimmune del sistema nervoso centrale caratterizzata da recidive, che colpisce gli adulti positivi agli anticorpi anti-aquaporina-4 (AQP4) aggredendo il nervo ottico, il midollo spinale e il tronco cerebrale, fino alla perdita della vista e alla paralisi.
Una quotazione da tre miliardi
Per l’acquisizione, Horizon pagherà 53 dollari ad azione, un prezzo che rappresenta un premio di circa il 53% rispetto al valore di mercato di Viela e che valuta la biotech circa 3 miliardi di dollari.
L’accordo rappresenta una via di uscita per AstraZeneca, che ha fondato Viela nel febbraio 2018 ed è ancora uno dei principali investitori. Viela è stata quotata in borsa nel 2019, al prezzo di 19 dollari ad azione, e ora la farmaceutica britannica, vendendo la sua quota – che rappresenta il 26,7% del capitale – si aspetta di guadagnare tra i 760 e i 780 milioni di dollari.
Uplizna ha due competitor sul mercato: Enspryng di Roche, opzione di trattamento sottocutaneo approvata dalla FDA che può essere autosomministrata dal paziente ogni quattro settimane, e Soliris, di Alexion Pharmaceuticals, la cui molecola eculizumab è sul mercato dal 2007 per il trattamento dell’Emoglobinuria parossistica notturna ed è stata approvata come primo trattamento per NMOSD a giugno 2007.
Quattro candidati in sperimentazione
L’attuale pipeline di Viela comprende, oltre a Uplizna, altri tre candidati terapeutici in nove programmi di sviluppo:
UPLIZNA – Sono attivi studi di fase 3 nella miastenia gravis, una rara malattia neuromuscolare cronica autoimmune, e nella malattia legata alle IgG4, un gruppo di disturbi caratterizzati da rigonfiamenti simili a tumori e fibrosi degli organi interessati. Inoltre è stato avviato uno studio di fase 2 per la desensibilizzazione nei trapianti di rene (sperimentazione attualmente sospesa a causa della pandemia di Covid-19).
VIB4920 – È una proteina di fusione sperimentale progettata per bloccare una via chiave di costimolazione coinvolta in molte malattie autoimmuni e infiammatorie: sono stati avviati uno studio di fase 2b nella sindrome di Sjögren e studi di fase 2 per il rigetto del trapianto di rene e l’artrite reumatoide.
VIB7734 – È un anticorpo monoclonale umano in fase di sperimentazione progettato per ridurre le cellule dendritiche plasmacitoidi (pDC), un tipo di cellula ritenuto critico nella patogenesi di molteplici malattie autoimmuni. Per la prima metà del 2021 è previsto l’avvio di uno studio di fase 2 per il lupus eritematoso sistemico (SLE). È inoltre attivo uno studio di fase 1 per il trattamento del danno polmonare acuto legato a Covid-19.
VIB1116 – È un anticorpo monoclonale per le malattie autoimmuni, la cui sperimentazione dovrebbe iniziare nella prima metà di quest’anno.