La 4° rivoluzione industriale: tecnologia blockchain in supply chain

La blockchain è destinata a diventare una tecnologia chiave per l’innovazione, anche nell’ambito della supply chain. Il World economic forum ha pubblicato un toolkit indirizzato alle organizzazioni che vogliono implementarla

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Blockchain applicata alle supply chain farmaceutiche

Applicare la tecnologia blockchain in supply chain, in ambito farmaceutico ma non solo, è la sfida per una nuova rivoluzione industriale. Se n’è parlato nei giorni del primo “Global technology governance summit (Gtgs)”, il 6 e 7 aprile 2021 a Tokyo. Alcune domande sono sorte spontanee: “le nuove tecnologie digitali possono davvero aiutare il mondo a migliorare? Sono in grado di assicurare una ripresa dalla attuale pandemia? Saranno capaci di prevenire analoghe crisi future?”

Organizzato dal “World economic forum”, l’Organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privato, il Gtgs è un evento mondiale sulla regolamentazione e l’implementazione della “Quarta rivoluzione industriale”. È un summit di richiamo per gli stakeholder globali, focalizzato sulla progettazione e lo sviluppo responsabili delle tecnologie emergenti.

Nato nel 1971 dall’economista e accademico Klaus Schwab come fondazione senza scopo di lucro, il WEF, con sede a Ginevra, mira a essere una fondazione indipendente, imparziale e non legata a interessi particolari, che fa dell’integrità morale e intellettuale i capisaldi del proprio operato.

La capacità di sfruttare e diffondere le nuove tecnologie deve necessariamente integrarsi con un loro impiego appropriato al fine di ridisegnare il modo di vivere e operare nel nuovo contesto post-pandemico e iper-digitalizzato. Il rischio che si aggravino le disuguaglianze sociali ed economiche già esistenti è difatti evidente, non solo agli esperti dei servizi governativi e dell’imprenditorialità. Anche per questo motivo la Quarta rivoluzione industriale dovrà essere governata e saldamente orientata.

Verso la Value Chain

Uno dei settori in cui è necessario adottare misure proattive per far sì che l’adozione e la diffusione delle nuove tecnologie non comportino concentrazione delle offerte di servizi, disparità tra player, riduzione della concorrenza, è la supply chain, in particolare quella dei mercati di nicchia come il farmaceutico. Serve quindi un nuovo paradigma, un approccio “disruptive”, più agile, per governare le tecnologie più avanzate, per gestire i nuovi modelli di business digitale, per realizzare quanto prima una vera “value chain”.

Proprio il World economic forum ha rilasciato nell’aprile 2020 un documento-guida, un “toolkit”, per aiutare le organizzazioni, di tutte le dimensioni e a tutte le latitudini, a realizzare progetti di implementazione di una delle tecnologie più innovative, la blockchain. Si tratta in particolare di applicare la tecnologia blockchain in supply chain. Il progetto del WEF ha richiesto oltre un anno di lavoro. Sono state coinvolte più di 80 aziende e startup, università, organizzazioni private ed enti statali di 50 Paesi. Sono stati esaminati più di 40 casi d’uso. Il risultato è molto buono. È sempre più chiaro cosa significhi adottare la filosofia blockchain per un’impresa, quali sono i vantaggi e le potenzialità da cogliere, quali le linee guida e le “best practice”, quali le sfide, i rischi e le problematiche che ci si troverà ad affrontare.

Come applicare la tecnologia blockchain in supply chain

In questa epoca digitale, le organizzazioni sono impegnate a comprendere al meglio quale ruolo avranno le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’Internet of things (IoT), l’informatica quantistica, la blockchain, e come queste si possono integrare nel loro business. Semplificare processi complessi o intere filiere è la motivazione trainante per la modernizzazione tecnologica.

Innovare, scegliere approcci distintivi verso il cambiamento, orientarsi alla rivoluzione. Le istituzioni e le aziende possono oggi intraprendere con fiducia il percorso verso l’adozione della tecnologia blockchain. Come avvenuto per i primi computer moderni negli anni ’70, per Internet negli anni ’90, per il cloud computing negli anni 2000, la blockchain deve essere vissuta e avvicinata come qualsiasi altra nuova soluzione tecnologica. Deve essere approcciata e integrata alle altre soluzioni già utilizzate quotidianamente.

Ma attenzione. Come per ogni altra tecnologia, anche per la blockchain possono esserci situazioni in cui non è necessariamente utile o conveniente applicarla.

Un gioco di squadra

La blockchain è un gioco di squadra. Questa squadra può essere capitanata da un’azienda leader. Ma, in ogni caso, è l’ecosistema nel suo complesso che può riuscire a creare e allocare valore, tramite relazioni mutuamente profittevoli, fiduciarie, condivisioni basate su regole, standard e protocolli chiari e trasparenti. La tecnologia blockchain ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui le aziende competono e gli stakeholder collaborano nel mondo delle supply chain.

I nove requisiti

Il WEF, nel proprio “toolkit”, riporta nove requisiti chiave che le organizzazioni devono soddisfare per sviluppare una qualsiasi nuova soluzione tecnologica aziendale. Gli elementi di questo elenco risultano molto appropriati per stimolare la riflessione anche in relazione a una implementazione di successo di tecnologia blockchain in supply chain in ambito farmaceutico.

Risultati definiti

La tecnologia blockchain deve essere approcciata come uno strumento per raggiungere scopi specifici. Il potenziale della blockchain risiede nella sua capacità di consentire interazioni fiduciarie e più efficienti di tipo “peer-to-peer”, automazioni tra aziende supportate da contratti intelligenti, in genere come parte di una soluzione più ampia.

Integrità operativa

Le soluzioni blockchain forniscono una solida garanzia nella distribuzione dei dati, la loro sicurezza e autenticità. L’attenzione alla protezione e al trattamento dei dati è sensibilmente cresciuta anche nella gestione delle supply chain.

Per sua natura, la tecnologia blockchain garantisce la tracciabilità completa e protegge dalle alterazioni dei dati, che diventano immutabili una volta scritti all’interno del registro distribuito.

Conformità regolatoria

Come sempre, l’evoluzione e il cambiamento precedono le normative e inducono i legislatori ad agire. Per essere ben regolamentata, la tecnologia blockchain deve essere prima di tutto correttamente compresa. Comunque, i costi di una eventuale perdurante non regolamentazione supererebbero di gran lunga quelli dell’armonizzazione. I principali rischi legali e normativi includono:

  • le violazioni antitrust
  • l’applicabilità distorta degli “smart contract
  • i requisiti antiriciclaggio
  • la protezione della proprietà intellettuale
  • la protezione dei dati personali e il GDPR
  • le implicazioni e le complessità fiscali.

Interoperabilità

L’interoperabilità è la capacità dei sistemi informatici di scambiare e utilizzare le informazioni in modo collaborativo. In un ecosistema blockchain, selezionando il modello di interoperabilità più adeguato e praticabile, si garantisce che i player di filiera e gli utenti possano realmente fidarsi delle informazioni che ricevono e dei risultati dei processi a monte e a valle. Le interazioni “peer-to-peer” proprie dei registri distribuiti e condivise tramite la tecnologia blockchain velocizzano l’obiettivo di validazione di una tracciabilità “end-to-end” e, quindi, la realizzazione di una reale “catena del valore”.

Sicurezza

Come qualsiasi nuova tecnologia, anche le soluzioni basate su blockchain devono includere adeguate garanzie di cybersecurity. Uno dei principali fattori di differenziazione della blockchain è il suo decentramento, che ha profondi impatti positivi sulla governance della sicurezza e, dal punto di vista dell’integrità, la rende di gran lunga migliore rispetto ai database tradizionali e ai “cloud”. In ogni caso, la blockchain non fa eccezione alla regola generale della sicurezza informatica secondo cui una corretta gestione del rischio richiede che le misure di sicurezza siano previste “by design”.

Scalabilità

La tecnologia blockchain è in grado di crescere insieme all’organizzazione che la implementa. Dato che le piattaforme attuali potrebbero un giorno diventare obsolete, è prudente prendere in considerazione la possibilità di non ancorare le attuali applicazioni decentralizzate ai protocolli blockchain sottostanti. Ciò può aiutare la migrazione futura verso una nuova piattaforma. Secondo il WEF, chi applica tecnologia blockchain deve pianificare l’aggiornamento o la sostituzione entro 3-5 anni.

Governance

Con l’avvento dell’era digitale, istituzioni e organizzazioni hanno iniziato a organizzare le loro attività e architetture aziendali sotto forma di ecosistemi. Per lavorare insieme in modo efficace, la governance è fondamentale, così come la realizzazione del giusto framework. Si inizia a comprendere il potenziale dirompente della blockchain per risolvere criticità proprie delle supply chain globali, fornire maggiore efficienza, fiducia, automazione e trasparenza.

Partecipanti conosciuti e fidati

Identificare i player responsabili di ogni passaggio o transazione è un “must” in ogni supply chain. Grazie alla tecnologia blockchain si realizza un sistema responsabile di identità digitali di tutti gli attori coinvolti nella filiera. A tal fine è necessario che vi siano regole e procedure chiare per l’aggiunta di nuovi partecipanti alle reti distribuite.

Condivisione delle informazioni

Applicare la tecnologia blockchain in supply chain comporta la tanto attesa e auspicata condivisione di dati operativi che, nei sistemi tradizionali, vengono generati internamente (e custoditi gelosamente) all’interno delle singole aziende associate in un ecosistema più ampio. Per garantire la protezione dei dati condivisi tra gli attori della filiera, la tecnologia blockchain consente di applicare crittografie in modo che le informazioni siano utilizzabili solo dalle parti abilitate.

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