Secondo Forbes, l’industria della sanità potrebbe essere “il settore maggiormente influenzato dagli enormi cambiamenti della quarta rivoluzione industriale”.
Con il continuo sviluppo della tecnologia e l’aumento dell’importanza dei dati stanno emergendo nuove professioni che richiedono competenze specifiche per l’analisi dei dati (statistica, visualizzazione dei dati, clustering, classificazione ecc), l’impiego dell’intelligenza artificiale (machine learning, deep learning, robotica, computer vision, natural language processing ecc) ma anche per un’adeguata applicazione delle normative alle soluzioni digitali e un loro utilizzo equo, trasparente e sicuro.
Tra le professioni più richieste vi sono data scientist, bioinformatici, esperti di intelligenza artificiale, realtà virtuale ed aumentata, tecnici di robotica, scienziati dei materiali ecc.
Non solo nuove professioni
La trasformazione digitale, comunque, non si limiterà a introdurre nuove figure professionali in grado di governare al meglio l’introduzione delle tecnologie avanzate e dei sistemi di intelligenza artificiale ma coinvolgerà anche tutte le professioni tradizionali.
Il processo, infatti, sta progressivamente modificando il contenuto e le modalità di erogazione dei servizi in tutte le professioni sanitarie grazie all’automazione dei processi, la remotizzazione delle attività, l’introduzione di sensori per il monitoraggio in real time, lo sviluppo di software e dispositivi per assistere pazienti e operatori sanitari.
Per accogliere questo futuro molto prossimo – a tratti già presente – i medici dovranno imparare a familiarizzare con la telemedicina e i sistemi di comunicazione da remoto, i chirurghi dovranno padroneggiare le apparecchiature robotiche, gli infermieri si devono abituare a gestire pazienti che indossano sensori elettronici e interagiscono con sistemi di monitoraggio IoT ecc.
Networking…
Inoltre, i professionisti della salute dovranno imparare a collaborare con gli esperti delle nuove professioni emergenti.
Queste figure hanno competenze specifiche su analisi dei dati, genomica, intelligenza artificiale, automazione e robotica ma per poterle applicare al contesto sanitario devono lavorare in parallelo con i clinici.
Il lavoro sarà sempre più cooperativo e interfunzionale: i data scientist collaboreranno con i clinici per sviluppare i modelli di intelligenza artificiale (ad esempio con oncologi e ricercatori per creare modelli predittivi sui tumori), gli ingegneri biomedici lavoreranno con ortopedici e fisioterapisti per progettare nuove protesi e dispositivi per la riabilitazione muscolo-scheletrica, gli sviluppatori di software affiancheranno i medici per sviluppare dispositivi e app per la diagnostica e il monitoraggio remoto dei pazienti.
…ma senza contatto
Anche le modalità di lavoro sono destinate a mutare integrando nuove modalità come il telelavoro, il coworking e gli ambienti di lavoro flessibili. Questo ha sicuramente molti aspetti positivi ma porta con sé anche diverse zone d’ombra. Secondo un report dell’International labour organization, la flessibilità degli orari ha un impatto estremamente positivo sulla produttività e sul benessere dei dipendenti e offre alle donne maggiori probabilità di rimanere attive nel mercato del lavoro dopo il parto. Tuttavia, la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento può comportare isolamento sociale e professionale e può portare a una sorta di “dipendenza” che elimina il confine con la vita privata.
Posti di lavoro a rischio?
Un aspetto particolarmente delicato riguarda l’impatto che le nuove tecnologie possano sostituire gli operatori umani nello svolgimento di alcune mansioni.
La perdita di posti di lavoro è certamente una possibilità concreta ma la rapida crescita tecnologica in realtà ha aperto la strada a infinite opportunità di lavoro.
Ashok K Harnal, The Economic Times
Uno studio del 2021 in ambito medico suggerisce che l’introduzione dei sistemi di intelligenza artificiale ha effetti variabili a seconda dei ruoli professionali occupati.
Ad esempio, i risultati mostrano che i salari e il livello di occupazione di medici e chirurghi sono entrambi aumentati dopo l’introduzione di “Watson for healthcare” (il sistema di IA di IBM dedicato all’healthcare) nel 2013, mentre per segretari e assistenti amministrativi non è stato riscontrato alcun effetto significativo .
Le principali professioni new tech nel pharma
Data scientist: un professionista che analizza grandi quantità di dati raccolti da studi clinici, sperimentazioni e altri fonti per ottenere informazioni utili sulle prestazioni dei farmaci e sulle esigenze dei pazienti.
Esperto di intelligenza artificiale: un professionista che sviluppa e utilizza algoritmi di apprendimento automatico e di intelligenza artificiale per migliorare la scoperta di nuovi farmaci, la valutazione della sicurezza dei farmaci e la personalizzazione dei trattamenti.
Esperto di robotica e automazione: un professionista che utilizza le tecnologie robotiche per automatizzare il processo di sviluppo e produzione di farmaci, dalla sintesi dei composti alla distribuzione.
Scienziato dei materiali: un professionista che sviluppa nuovi materiali per i dispositivi medici, come sensori, pompe, impianti e protesi, per migliorare la loro sicurezza, durata e funzionalità.
Tecnologo farmaceutico: un professionista che utilizza le tecnologie informatiche per monitorare la produzione di farmaci, garantendo che siano prodotti in modo sicuro e rispettino le normative.
Esperto di realtà aumentata e virtuale: un professionista che utilizza la realtà aumentata e virtuale per migliorare l’efficacia dei trattamenti, la formazione degli operatori sanitari e la comprensione dei pazienti delle proprie condizioni.