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L’impatto positivo di Covid-19

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L’impatto positivo di Covid-19

La crisi Covid-19 – che ha avuto un drammatico impatto su molti settori dell’economia UE – potrebbe rappresentare a lungo termine un driver di crescita per l’industria farmaceutica e tutto il settore healthcare. Durante la pandemia, infatti, molti trend avviati con timidezza prima dell’emergenza – come telemedicina, eHealth e IA – hanno subito un’accelerazione che potrebbe rivelarsi decisiva. Lo afferma un report appena pubblicato dal Dipartimento europeo per le politiche economiche, scientifiche e della qualità della vita elaborato su richiesta della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE).

L’impatto dell’emergenza

In generale, il settore healthcare è stato colpito meno duramente di altre industrie. Nel farmaceutico, anzi, il volume del commercio al dettaglio è aumentato nei primi mesi di pandemia, complice anche la corsa di molti pazienti a crearsi scorte di farmaci per scongiurare eventuali carenze.

Le misure di confinamento hanno successivamente portato un calo delle vendite (-12% ad aprile 2020), anche per la presenza di diversi fattori legati all’approvvigionamento: chiusura di molti stabilimenti produttivi, frontiere bloccate anche tra Stati membri UE, l’accumulo di scorte (come le mascherine) da parte di alcuni Paesi. Col tempo, il commercio al dettaglio si è ripreso ed è nuovamente tornato a crescere, seppur lentamente, e a settembre 2020 era già al 98% dei livelli pre-emergenza.
Il settore sanitario ha subito un impatto negativo, in particolare durante la prima ondata, per il freno alla domanda causato, in primis, dalla necessità di mantenere libere le capacità degli ospedali per i pazienti Covid-19.

Comunque, anche il timore di infezioni da parte dei pazienti – e il conseguente rinvio di diagnosi, trattamenti e interventi chirurgici “non essenziali” – ha contribuito alla contrazione della domanda. Il reddito degli ospedali è dunque sceso e, insieme al declino degli interventi chirurgici “non essenziali”, è calata anche la domanda di trattamenti e attrezzature correlate, colpendo soprattutto il settore dei farmaci generici.

La seconda ondata

Pur con la domanda di mascherine rimasta su livelli elevati durante tutta l’estate, i canali di distribuzione si sono stabilizzati e gli approvvigionamenti sono rimasti costanti. Nel frattempo, è iniziata la corsa al vaccino e ai trattamenti che hanno spinto ricerca e sviluppo del settore farmaceutico: il comparto della medicina innovativa ha ampliato la produzione e ora gli autori del report stimano una ripresa relativamente rapida e una crescita della domanda per tutto il 2021.

L’healthcare europeo

Come ha evidenziato la stessa crisi Covid-19, l’industria farmaceutica è un settore chiave all’interno dell’economia dell’Unione europea. Sebbene la forza lavoro occupata sia significativamente inferiore a quella di altre industrie (nel 2019 ha fornito circa 800.000 posti di lavoro), il suo valore di mercato è più significativo, con circa 213 miliardi di euro.

Un altro pilastro del manifatturiero è il settore della tecnologia medica, che nel 2018 valeva 120 miliardi di euro e forniva posti di lavoro a circa 730.000 persone. Nel complesso, le industrie sanitarie occupano più di sette milioni di addetti.