Cosa c’entra l’HR con la fabbrica umano-centrica? Molto, se a rispondere è Francesco Manzo di Novartis. Alla tavola rotonda organizzata da SPS Italia a Salerno, il manager ha spiegato come l’innovazione tecnologica non possa funzionare senza un adeguato investimento nelle persone. Dalle Academy al reskilling, passando per la collaborazione tra territori e sistemi formativi, Novartis prova a costruire una cultura industriale che sia davvero orientata al futuro.
Innovazione e HR: un legame diretto
“Automazione e robotica potrebbero sembrare concetti distanti e poco pertinenti rispetto alle mie attività – racconta Francesco Manzo, People & Organization Business Partner di Novartis-, eppure i processi HR non possono essere slegati dalle innovazioni che stiamo mettendo in atto. Novartis sul territorio, negli ultimi 5 anni, ha raggiunto ottimi risultati proprio grazie alla capacità di rinnovarsi. Re-immaginare la medicina per migliorare e prolungare la vita delle persone, proprio come dichiarato nella nostra mission, è la reale espressione del concetto di innovazione che mettiamo al servizio dei pazienti, al fine di rendere la loro vita migliore”.
Un’innovazione lenta ma trasformativa
Dato che il settore è molto tradizionale, ogni innovazione in ambito pharma è tendenzialmente lenta, ma una volta convalidata, accelera in maniera importante la crescita. Lo stabilimento di Novartis Italia ha oltre 70 anni, dal 2000 ha iniziato ad investire in processi di digitalizzazione e nel 2023 ha ottenuto l’FDA APPROVAL.
Standard elevati e nuove sfide competitive
“Essere in una multinazionale, continua Manzo, impone il mantenimento di standard elevati anche in relazione alla competizione interna. Combinare un’interazione globale, coordinandoci con la sede di Basilea, con una di tipo locale, è un’altra sfida importante che sicuramente avrà dei risvolti nel nostro business e nei nostri processi. La competizione esterna è un ulteriore aspetto che inevitabilmente, per le realtà farmaceutiche, va considerato”.
Competenze, efficienza e alleanze formative
Tanto più se i loro farmaci hanno sul mercato, ed è la maggioranza dei più grandi player mondiali, diversi prodotti in qualche misura sostitutivi o comunque simili a rispetto ai loro. A meno che non si parli di ricerca, sviluppo e diffusione in alcune aree fortemente di nicchia, come quella delle terapie genetiche avanzate per esempio, è difficile per il tipo di bene proposto, essere realmente gli unici. Per tali ragioni, competenze nuove e pianificazione di processi sempre più efficienti saranno, insieme alla capacità di coordinare lavoro umano con lavoro automatizzato, la chiave di volta per il salto di qualità.
Le Academy: innovare da dentro
“È in questa direzione, conclude Manzo, che abbiamo lavorato dando vita a Torre Academies, un’iniziativa che nasce con il fine di fare upskilling e reskilling coinvolgendo partner come l’Università Federico Secondo, IMA Digital, Bosch, Luiss Business School, Siemens, UNISA, Glatt. Abbiamo lavorato anche alla creazione della Junior Academy, che consiste in una partnership con Farmaindustria, scuole superiori locali e aziende dell’ambito Pharma & Food, oltre che allo sviluppo delle Academy for Growth che vogliono incentivare i giovani talenti interessati alla robotica e alla meccatronica a conoscere il nostro mondo con i giusti strumenti ed il più adeguato supporto, sempre attraverso partnership strategiche che coinvolgano tanto la sfera della formazione quanto quella del lavoro”.