Sono state presentate le sei startup internazionali, scelte tra più di 350 candidate, che seguiranno il percorso dell’Health&BioTech Accelerator coordinato da Deloitte Officine Innovazione in collaborazione con MSD Italia, Intesa Sanpaolo RBM Salute e Gruppo San Donato. L’iniziativa è sostenuta anche dai clinical partner Humanitas e Santagostino, dall’Istituto Italiano di Tecnologia, Università di Milano e IFOM in qualità di scientific partner, oltre che da Life Science District come supporting partner e Smau, Digital Innovation Days, Notizie.it, Makinglife e InnovUp come ecosystem partner; Panakés Partners, Digital Magics e Italian Angels for Growth ricoprono invece il ruolo di investment partner.
Selezionate tra 350 candidati
Le sei startup, provenienti da Norvegia, Italia e Finlandia, sono il frutto di un lungo processo di scouting e selezione iniziato lo scorso dicembre. In questi mesi, il team misto Deloitte Officine Innovazione ha partecipato a 12 eventi in sei Paesi e ha incontrato individualmente più di 200 tra le oltre 350 startup e scale-up candidate. Tra marzo e maggio i tre gate di selezione hanno permesso di scegliere le sei finaliste che accederanno al programma.
Tra le startup scelte, tre operano nel campo delle biotecnologie, dalle malattie rare ai tumori ai nuovi vaccini, mentre tre nell’ambito dell’healthtech e sono già sul mercato nei segmenti della telemedicina, dei wearable e della robotica. Le startup finaliste potranno così realizzare progetti pilota da sviluppare insieme ai diversi corporate partner.
Obiettivi ambiziosi
Gli obiettivi prefissati per questa fase di accelerazione sono vari e ambiziosi: tra tutti, la definizione di strategie regolatorie per l’immissione sul mercato di nuovi farmaci, l’introduzione di esoscheletri robotici nella riabilitazione ortopedica e neurologica, l’utilizzo di dispositivi indossabili in combinata con piattaforme di intelligenza artificiale per il telemonitoraggio di pazienti post- dimissione, il tutto anche grazie alla contaminazione di realtà e approcci differenti, talvolta complementari.
Già da qualche giorno le startup hanno avviato i lavori sui progetti pilota che le vedranno protagoniste al fianco dei corporate partner, del team Deloitte e dei partner scientifici, clinici e finanziari.
Il tutto in una cornice interamente virtuale che permetterà anche alle startup internazionali una piena e continua interazione con i partner di progetto per le settimane di accelerazione.
Le sei startup finaliste
Il percorso di accelerazione culminerà con il DemoDay in programma a luglio. Durante l’evento le startup si presenteranno all’innovation ecosystem e alla community degli investitori: sarà proprio qui che i risultati dei progetti pilota verranno svelati al mercato.
Queste le sei startup selezionate per la prima edizione dell’Health&BioTech Accelerator
Cardiolyse. Startup finlandese che ha sviluppato una piattaforma cloud “device agnostic” di data analytics per il telemonitoraggio in ambito cardiaco, con report personalizzati e stratificazione del rischio per singolo paziente. In particolare, Cardiolyse prende i dati grezzi provenienti da dispositivi indossabili e portatili e li trasforma in informazioni strutturate e fruibili, in modo tale che gli operatori sanitari e i medici possano intraprendere rapidamente l’azione più appropriata nei confronti dell’assistito.
EGC247 Startup norvegese che ha brevettato l’“ECG247 Smart Heart Sensor”, innovativo dispositivo wireless per il monitoraggio cardiaco da remoto, specificatamente per il rilevamento della fibrillazione atriale e di altre aritmie cardiache. Il device permettere un monitoraggio in continuo dei pazienti durante le loro attività quotidiane, inclusa l’attività sportiva, permettendo la rilevazione di eventi cardiaci, anche lievi, e l’immediata segnalazione degli stessi al paziente ed al medico curante.
Kither Biotech. Startup biofarmaceutica italiana che sta sviluppando nuove terapie per rari disturbi polmonari. La società detiene il brevetto di un composto per il trattamento della Fibrosi Cistica per cui i dati pre-clinici hanno dimostrato che, impiegato in associazione ai farmaci attualmente utilizzati, migliora l’efficacia terapeutica e potenzialmente le condizioni di vita dei pazienti. Ad oggi Kither ha raccolto EUR 5,6 milioni e sta per lanciare un round di serie B per proseguire ulteriormente con lo sviluppo della molecola e con le fasi cliniche.
MicroMesh. Progetto di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia che sta sviluppando un impianto polimerico, “uMesh”, per il trattamento del glioblastoma multiforme (GBM). L’impianto terapeutico è una rete biocompatibile e biodegradabile che facilita la profonda permeazione dei farmaci in sede del tumore aumentando l’efficacia della terapia, come dimostrato da studi pre-clinici.
Vaxxit. Startup biofarmaceutica italiana che sviluppa vaccini contro l’HIV, l’Herpes Simplex Virus (HSV) e il M. Tuberculosis (TB), patologie indicate dall’OMS tra le priorità sanitarie globali. La startup sta attualmente portando avanti uno studio clinico per la validazione di un vaccino contro l’HIV.
Wearable Robotics. Startup italiana nata nel 2014 come spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sviluppa e produce diverse tipologie di esoscheletri robotici per applicazioni cliniche e industriali. In particolare, ha sviluppato la soluzione robotica ALExRS, esoscheletro bilaterale per la riabilitazione degli arti superiori di pazienti neurologici, già in uso in diversi centri in Italia ed in Europa. Inoltre, attualmente si sta valutando la possibile applicazione del dispositivo ALExRS per la riabilitazione in ambito ortopedico.