Indagine paneuropea sulla resistenza antimicrobica

I risultati mostrano ancora una scarsa consapevolezza dei cittadini europei sull'uso corretto degli antibiotici, ma anche un calo dell'uso di antibiotici orali

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L’indagine paneuropea sulla resistenza antimicrobica Eurobarometro offre una panoramica dell’atteggiamento degli europei nei confronti degli antibiotici. È stata condotta nei 27 Stati membri dell’UE tra il 21 febbraio e il 21 marzo 2022.

I dati sono stati pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) alla vigilia della Giornata europea degli antibiotici 2022.

La Giornata europea degli antibiotici è un’iniziativa annuale che si tiene il 18 novembre. Ha lo scopo di sensibilizzare sulla minaccia rappresentata dalla resistenza antimicrobica e sull’importanza di un uso prudente degli antibiotici. È coordinata dal ECDC in collaborazione con la Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antimicrobici (18-24 novembre).

La resistenza antimicrobica è inclusa dall’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione fra le 3 principali minacce per la salute che richiedono misure di coordinamento a livello dell’UE.

Nell’Unione europea, in Islanda e in Norvegia si registrano più di 35.000 decessi all’anno dovuti a infezioni resistenti agli antibiotici. Queste infezioni comportano costi supplementari di 1,5 miliardi di € a carico dei sistemi sanitari e perdite di produttività nell’UE.

I risultati dell’indagine paneuropea sulla resistenza antimicrobica Eurobarometro

Tra il 2016 e il 2020 nell’UE/SEE il numero delle infezioni e dei decessi causati dalla resistenza antibatterica è aumentato significativamente.

Tra il 2017 e il 2021 sono aumentati anche il numero la proporzione delle segnalazioni di infezioni invasive da Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter spp. resistenti ai carbapenemi, spesso utilizzati come antibiotici di ultima linea.

I dati sull’uso di antibiotici

Per quanto riguarda il consumo di antimicrobici nell’uomo (nel settore ospedaliero e dell’assistenza sanitaria di base) tra il 2012 e il 2021 è diminuito del 23%.

Il 23% degli europei dichiara di aver assunto antibiotici per via orale nell’ultimo anno, la percentuale più bassa dal 2009.

Tuttavia un numero molto elevato di europei ha assunto antibiotici senza un valido motivo (vale a dire per curare infezioni virali o solo per semplici sintomi). In circa l’8% dei casi hanno assunto antibiotici senza prescrizione medica.

È anche aumentato notevolmente il consumo degli antibiotici a più ampio spettro, in particolare negli ospedali. Ad esempio, il consumo ospedaliero di carbapenemi è aumentato del 34%.

I risultati dell’indagine sulla consapevolezza degli europei sul corretto uso di antibiotici

L’indagine ha inoltre evidenziato una scarsa consapevolezza dei cittadini in merito all’uso appropriato degli antibiotici. Infatti 1 intervistato su 2 (50%) sa che gli antibiotici non sono efficaci contro i virus. Inoltre, soltanto 3 intervistati su 10 sanno che:

  • l’uso inappropriato di antibiotici li rende inefficaci,
  • l’assunzione di antibiotici dovrebbe cessare solo una volta completato l’intero ciclo di cura,
  • gli antibiotici spesso comportano effetti collaterali, come la diarrea,
  • gli antibiotici sono inefficaci contro i raffreddori.