L’intelligenza artificiale generativa (GenAI) sta rivoluzionando il settore farmaceutico e delle scienze della vita, offrendo nuove opportunità per la ricerca e lo sviluppo di farmaci, l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’interazione con i pazienti. Tuttavia, la transizione dalla fase sperimentale all’implementazione su larga scala incontra numerose sfide.
Secondo il report di Deloitte “State of generative AI in the enterprise”, le principali barriere includono problematiche legate alla gestione dei dati, alla conformità normativa e alle difficoltà di governance.
La sfida dei dati
Uno degli ostacoli principali all’adozione della GenAI su larga scala è la qualità e la sicurezza dei dati. Il 55% delle aziende evita alcuni usi della GenAI a causa di problemi legati ai dati, come l’uso di informazioni sensibili e la conformità alle normative sulla privacy.
Secondo il report di Deloitte, il 75% delle aziende ha aumentato gli investimenti in gestione del ciclo di vita dei dati per affrontare queste sfide, con un focus su sicurezza (54%), qualità (48%) e aggiornamento dei framework di governance dei dati o sviluppo di nuove politiche sui dati (45%).
Gli esperti suggeriscono alle aziende che vogliono massimizzare il valore delle iniziative nell’intelligenza artificiale generativa, di sfruttare in modo innovativo i propri dati distintivi, sia per ottimizzare i modelli linguistici esistenti, sia per svilupparne di nuovi o per integrare soluzioni aziendali avanzate.
«Affinché la GenAI possa generare l’impatto atteso dai dirigenti – avvisano – sarà fondamentale che le organizzazioni acquisiscano maggiore sicurezza nell’utilizzo dei propri dati proprietari, che potrebbero essere soggetti a normative in continua evoluzione».
Deloitte “State of generative AI in the enterprise”
Le aziende devono anche investire in infrastrutture per la gestione e la protezione dei dati, adottando framework di governance chiari e strategie di labeling per garantire la trasparenza e la tracciabilità delle informazioni utilizzate nei modelli di GenAI.
Ostacoli normativi
Le incertezze normative rappresentano un freno significativo all’adozione della GenAI.
Il 36% delle aziende farmaceutiche cita la compliance normativa come una delle principali barriere, soprattutto con l’introduzione di regolamenti come l’AI Act dell’Unione Europea. Il white paper 2025 Safety and Regulatory Compliance Trends and Predictions for Pharma and Biotech di IQVIA evidenzia come l’integrazione tecnologica nel settore della farmacovigilanza e nella gestione delle informazioni mediche stia avvenendo a ritmi sempre più rapidi, portando a un bisogno crescente di standardizzazione normativa. Per affrontare questo contesto, le aziende dovrebbero adottare strategie proattive per anticipare le evoluzioni normative, come l’implementazione di sistemi di monitoraggio della compliance e la collaborazione con enti regolatori per garantire trasparenza e sicurezza nei processi di sviluppo della GenAI.
Governance e scalabilità
La governance della GenAI è una delle aree meno mature nelle aziende del settore. Solo il 23% delle organizzazioni si considera altamente preparato per gestire i rischi legati all’AI generativa. Inoltre, il 68% delle aziende ha portato in produzione meno del 30% delle proprie sperimentazioni con GenAI, segno delle difficoltà nell’integrazione della tecnologia nei processi aziendali.
Affrontare la scalabilità della GenAI richiede un approccio ben strutturato che permetta di integrare la tecnologia nei processi aziendali in modo efficace e sostenibile. Un elemento chiave è la creazione di centri di eccellenza per la GenAI, che possano fungere da punti di riferimento per la condivisione delle migliori pratiche e la standardizzazione delle metodologie adottate.
Inoltre, è fondamentale stabilire framework di governance chiari, in cui ruoli e responsabilità siano ben definiti, garantendo così una gestione efficace della tecnologia. Infine, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze del personale è essenziale per assicurare che i team siano adeguatamente preparati a gestire e ottimizzare l’uso della GenAI su larga scala. Secondo le analisi di Biopharmed, head hunter specializzata in personale medico, oggi le aziende farmaceutiche cercano sempre più professionisti con capacità trasversali e una forte preparazione nelle nuove tecnologie, in particolare esperti in intelligenza artificiale.