A gonfie vele la tracciabilità del farmaco in Arabia Saudita

Il sistema elettronico di tracciabilità del farmaco adottato in Arabia Saudita offre diversi vantaggi: aumenta la sicurezza dei consumatori, migliora lo scambio di informazioni, semplifica la gestione per le aziende. Anche chi vuole esportare farmaci nel Paese però deve procedere con la serializzazione

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L’Arabia Saudita è uno dei primi Paesi del mondo ad aver adottato un sistema elettronico di tracciabilità del farmaco, sia per le specialità prodotte internamente, sia per quelle importate. Era il 2019: dopo circa due anni e con più di un miliardo di operazioni monitorate, il sistema dimostra di funzionare in modo efficace, come si legge nel comunicato della SFDA (Saudi Food & Drug Authority).

Un meccanismo efficiente di tracking

Circa due anni fa in Arabia Saudita è stato implementato il sistema di tracciabilità per i prodotti farmaceutici Drug Track and Trace System (RSD). L’intento è quello di monitorare tutti i farmaci ad uso umano in commercio nel Paese, siano essi prodotti internamente oppure importati dall’estero. Grazie a questo strumento è possibile infatti identificare il luogo di provenienza delle specialità farmaceutiche a livello di singola confezione. Inoltre, si possono conoscere tutti i passaggi a cui il farmaco è andato incontro, dalla fabbricazione fino alla vendita al dettaglio, compresi i transiti intermedi.

I vantaggi che si possono ottenere utilizzando questo sistema di tracciabilità sono evidenti innanzitutto in termini di sicurezza del consumatore. Il monitoraggio permette infatti di riconoscere più facilmente i farmaci contraffatti, come anche di agire più prontamente quando un lotto deve essere richiamato. Ma il sistema elettronico di tracking si inserisce anche nel solco della digitalizzazione cui sta andando incontro l’intero settore farmaceutico. I pazienti infatti possono interagire con il farmaco attraverso il proprio smartphone, ad esempio ricevendo informazioni di interesse o comunicando eventuali eventi avversi e non conformità riscontrate.

Anche per gli stabilimenti produttivi esistono benefici dovuti all’adozione di questo sistema di tracciabilità dei farmaci. L’RSD infatti permette di avere una riduzione nella produzione di rifiuti e una semplificazione a livello gestionale, sia per quanto riguarda la logistica, sia per quanto concerne le analisi di mercato, le statistiche su domanda e offerta, il monitoraggio dell’andamento delle vendite.

Adeguarsi per esportare

In Arabia Saudita l’implementazione di una tracciabilità del farmaco efficiente è stata parte del National Transformation Program 2020, uno dei progetti che proiettano il Paese verso gli obiettivi di Saudi Vision 2030, l’ambizioso piano di sviluppo socio-economico che punta a rafforzare la posizione del Paese a livello globale.

Come conseguenza diretta dell’avvio del Drug Track and Trace System, la SFDA ha richiesto di adeguarsi alle aziende che esportano specialità farmaceutiche nel Paese. Infatti, per vendere i propri farmaci in territorio saudita, è necessario adottare lo standard GS1, forse il più diffuso sistema di standard per catene di distribuzione al mondo. Per le aziende che non lo avessero già fatto, si tratta di un ulteriore incentivo per procedere con la serializzazione, il cui obbligo in Italia è slittato al 2025.