Gilead Sciences ha annunciato i risultati aggiornati dello studio clinico di fase Ib su magrolimab per la leucemia mieloide acuta. Lo studio continua a mostrare elevati tassi di risposta con magrolimab in combinazione con azacitidina, con un tasso di risposta globale del 63% (n=27/43) tra la popolazione totale dei pazienti e del 69% (n =20/29) nei pazienti con mutazione TP53.
I dati sono stati presentati al 62° meeting ed esposizione annuale della American Society of Hematology (ASH) (Abstract #330).
Lo studio clinico su magrolimab per la leucemia mieloide acuta
Lo studio di fase 1b – finanziato in parte dal California Institute of Regenerative Medicine (CIRM) – è stato strutturato per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di magrolimab in associazione con azacitidina in pazienti con LMA non trattati e non idonei alla chemioterapia di induzione.
Nel corso dello studio, 64 pazienti sono stati trattati con magrolimab più azacitidina, inclusi 47 pazienti con mutazione TP53, una popolazione refrattaria al trattamento e caratterizzata da una prognosi infausta.
Tutti i pazienti dello studio hanno ricevuto una dose di innesco di 1 mg/kg di magrolimab, combinata con un aumento della dose intra-paziente, per mitigare l’anemia on-target. I pazienti sono stati quindi trattati con dosaggi completi di azacitidina e con una dose di mantenimento di magrolimab pari a 30 mg/kg una volta alla settimana o ogni due settimane.
Sulla base della farmacocinetica e dei dati dello studio in corso sulla occupazione dei recettori CD47 nel midollo osseo, il dosaggio ogni due settimane è stato selezionato per ottimizzare la praticità per il paziente.
Dati di efficacia al novembre 2020
- Il 63% (n=27/43) dei pazienti valutabili per efficacia ha ottenuto una risposta obiettiva in base ai criteri European LeukemiaNet 2017,
- il 42% (n=18/43) ha ottenuto una remissione completa (CR, complete response),
- il 12% (n=5/43) ha ottenuto una CR con recupero ematologico incompleto (CRi).
La durata mediana della risposta (DoR, Duration of Response) è stata di 9,6 mesi (range: da 0,03 a 18,7 mesi) e il tempo mediano alla risposta è stato di 1,95 mesi (range: da 0,95 a 5,6 mesi).
Per quanto riguarda i pazienti con mutazione TP53:
- il 69% (n=20/29) ha ottenuto una risposta,
- il 45% (n=13/29) ha ottenuto una CR,
- il 14% (n=4/29) ha raggiunto una CRi.
La DoR mediana è stata di 7,6 mesi (range: da 0,03+ a 15,1+ mesi) e la negatività della malattia residua minima (MRD) nei pazienti con CR/CRi è stata del 29% (n=5/17).
La sopravvivenza globale (OS, overall survival) mediana preliminare per i pazienti con mutazione TP53 wild-type (n=16) è stata di 18,9 mesi (IC 95%: 4,34, NE -non valutabile) e per i pazienti con mutazione TP53 (n=47) è stata di 12,9 mesi (IC 95%: 8,21, 17,28). Il follow-up mediano per i pazienti con mutazione TP53 wild-type e con mutazione TP53 è stato rispettivamente di 12,5 mesi e di 4,7 mesi.
Per caratterizzare ulteriormente il beneficio in termini di sopravvivenza sono necessari ulteriori pazienti e un follow-up più lungo, nell’ambito di uno studio comparativo.
Dati di sicurezza
Gli eventi avversi correlati al trattamento osservati con un’incidenza superiore al 15% hanno incluso anemia, affaticamento, aumento della bilirubina ematica, reazione correlata all’infusione, neutropenia, trombocitopenia e aumento delle ALT. La maggior parte dei pazienti era citopenica al basale, e nel corso dello studio non è stato osservato alcun aumento significativo di citopenie, infezioni o eventi avversi (EA) immuno-correlati. La mortalità per tutte le cause a trenta giorni è stata del 4,7% (n=3/64) e la mortalità a 60 giorni è stata del 7,8% (n=5/64). Un’interruzione del trattamento a causa di eventi avversi correlati al farmaco si è verificata nel 4,7% di tutti i pazienti.
Magrolimab
Magrolimab è un potenziale anticorpo monoclonale sperimentale anti-CD47 first-in-class e un inibitore dei checkpoint dei macrofagi, concepito per interferire con il riconoscimento del CD47 da parte del recettore SIRPα sui macrofagi, bloccando in tal modo il segnale “non mangiarmi” utilizzato dalle cellule tumorali per evitare di essere ingerite dai macrofagi.
Magrolimab è un anticorpo monoclonale anti-CD47 sperimentale, first-in-class, sottoposto a studio nei pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) non trattata in precedenza che non sono idonei alla chemioterapia intensiva, ivi inclusi i pazienti con LMA con mutazione TP53.
Questo potenziale farmaco è in fase di sviluppo in diversi tumori ematologici, inclusa la sindrome mielodisplastica (SMD), e in neoplasie a tumori solidi.
Magrolimab ha ricevuto dall’EMA (Agenzia europea per i medicinali) la designazione PRIME per il trattamento della SMD.
Dalla FDA (US Food and Drug Administration) ha inoltre ricevuto la designazione Fast Track per il trattamento di:
- SMD,
- LMA,
- linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL, diffuse large B cell lymphoma),
- linfoma follicolare.
Infine, ha ottenuto la designazione di farmaco orfano dalla FDA e dall’EMA per la SMD e la LMA.
La FDA ha assegnato a magrolimab in combinazione con azacitidina la designazione di “terapia fortemente innovativa” (Breakthrough Therapy) per il trattamento di pazienti adulti con SMD di nuova diagnosi, compresi i tipi di tumore a rischio intermedio, alto o molto alto.