Benché considerino tutti come riferimento la salute e il benessere delle persone, i settori farmaceutico, cosmetico e nutraceutico sono caratterizzati da profonde differenze dal punto di vista del mercato, del framework regolatorio e dei requisiti produttivi.
Per capire meglio quali sono punti di forza e criticità per le aziende impegnate su tutti e tre questi fronti abbiamo intervistato Giorgio Ferraris, Ceo del Gruppo Fine Foods, che ci ha parlato anche dei recenti risultati di bilancio e dei progetti della Corporate per il futuro.
Fine Foods opera nei settori farmaceutico, nutraceutico e cosmetico: qual è il filo conduttore delle vostre attività?
Fine Foods è una Contract development & manufacturing organization indipendente che sviluppa e produce in conto terzi prodotti per l’industria nutraceutica, farmaceutica e cosmetica. Siamo la prima Cdmo quotata in borsa su Euronext STAR Milan e dal 2021 siamo anche una Società Benefit, a conferma del nostro modello di business etico e trasparente. Ciò che innanzitutto ci rende unici è proprio il fatto di essere presenti nei tre settori e di garantire alti standard qualitativi in ciascuno di essi ed essere un partner affidabile per i nostri clienti. Un primo aspetto di coesione fra le nostre attività è rappresentato dall’organizzazione, che si articola intorno a quattro pilastri: business development, innovazione e R&D, scale up e produzione, assicurazione e controllo qualità. Da questo punto di vista, le dirò, investiamo molte delle nostre energie nella cura del rapporto con i clienti. Per loro ci occupiamo da vicino delle attività di studio e formulazione di nuovi prodotti nutraceutici e cosmetici e, in particolare, di tutte le tematiche connesse al technology transfer e allo scale up dei sistemi produttivi, un aspetto fondamentale ai fini dell’efficientamento delle fasi del manufacturing e, in ultima analisi, del contenimento dei costi del prodotto finale. In un settore, ci tengo a sottolinearlo, regolato da una normativa molto stringente e caratterizzato da standard di qualità elevati.
I risultati di bilancio da voi recentemente presentati parlano di una crescita dei ricavi pari al 22%, a livelli quasi doppi rispetto a quelli consueti: cosa c’è alla base di questi numeri?
In questi quarant’anni trascorsi dalla fondazione del Gruppo, avvenuta nel 1984, siamo cresciuti molto. Oggi possiamo dire di essere un partner solido e affidabile capace non solo di soddisfare le aspettative dei clienti più esigenti ma di anticiparle, evolvendo insieme, come parte di una stessa azienda. In un mercato in crescita a volumi, continua il nostro percorso di sviluppo e di accrescimento delle nostre quote di mercato, diretto dall’ambizione di essere riconosciuti come un partner strategico per il successo dei nostri clienti, e potendo contare su tre principi chiave che ritroviamo nelle nostre tre aree di business. Il primo è l’affidabilità, la capacità che abbiamo dimostrato sul campo di adattarci alle continue modifiche di un mercato in evoluzione e alle esigenze del cliente. Sotto questo profilo, torno a quanto le dicevo poco fa: la cura del rapporto con i clienti permette di comprenderne le effettive necessità e agire in maniera proattiva, animati dagli stessi scopi. Poi direi la ricerca dell’eccellenza, non fine a se stessa, ma come driver per il raggiungimento del successo. La qualità è un concetto olistico che riteniamo debba essere applicata ad ogni funzione e fase aziendale. Le faccio un esempio: nell’ambito della Direzione Human Resources abbiamo costruito una struttura che supporta i nostri partner nella ricerca di talenti e competenze, perché possano esprimere pienamente il loro potenziale sul mercato. In ultimo, ma non certo meno importante, abbiamo abbracciato i temi legati alla sostenibilità 15 anni fa, con spirito di responsabilità ed etica, consapevoli (come azienda ma prima ancora come persone) di avere un ruolo sociale di impatto. Tutto ciò è riflesso nel Bilancio di Sostenibilità, nelle numerose certificazioni ottenute e nell’attività del nostro Comitato ESG, che guida il Gruppo nel compiere scelte etiche e sostenibili. Da questo punto di vista, nel 2021 abbiamo modificato lo statuto societario per diventare una Benefit Corporation, impegnandoci quindi formalmente ad avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.
Come ritiene si possano conciliare le richieste degli azionisti in termini di sviluppo con la necessità di aderire a rigidi adempimenti, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale?
Innanzitutto, come le anticipavo, Fine Foods non solo è quotata su Euronext Milan ma, dall’aprile 2021, ha modificato il suo statuto trasformandosi in Società Benefit. Questa iniziativa è relativamente recente ma ha radici lontane, consolidate nel tempo e radicate nel funzionamento operativo dell’organizzazione stessa del Gruppo. La decisione di divenire una Società Benefit rappresenta l’impegno formale di perseguire finalità di beneficio comune e di operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente, nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e di altri portatori di interesse. I dati sulla distribuzione del valore economico forniscono un’indicazione di base su come il Gruppo abbia creato ricchezza per i propri stakeholder, in particolare lungo la catena di fornitura (costi operativi), per i propri dipendenti (costi del personale), per gli azionisti (pagamenti ai fornitori di capitale) e per la collettività.
La vostra attività si innesta in una catena del valore complessa, che negli ultimi anni è stata stressata da congiunture particolarmente sfavorevoli: qual è l’aspetto che più ha impattato su di voi?
Ci tengo a premettere che Fine Foods intende promuovere e condividere i propri valori lungo tutta la catena di fornitura e lavorare per una filiera qualificata anche sotto il profilo ambientale e sociale con un focus sul rispetto dei diritti umani per continuare a essere un partner strategico per i propri clienti, in grado di presidiare tutta la catena del valore, dal trend scouting, alla ricerca e alla selezione dei fornitori, fino alla produzione e commercializzazione dei prodotti. Detto ciò, sicuramente negli anni della pandemia abbiamo dovuto fronteggiare alcune problematiche relative all’approvvigionamento delle materie prime e al costo dell’energia, ma entrambe oggi sono superate. Nel corso degli anni abbiamo definito un processo strutturato per la gestione dei nostri fornitori, secondo un modello che mira a promuovere lo sviluppo di relazioni stabili con i partner, nonché ad assicurare l’innovazione continua, il miglioramento della qualità e degli aspetti di sostenibilità lungo tutta la filiera. Inoltre, abbiamo adottato procedure per la selezione e la qualifica dei nuovi fornitori e il monitoraggio di quelli esistenti. Il Gruppo si è dotato di un Codice di Condotta dei fornitori, sottoscritto da tutti i fornitori in fase di sottoscrizione del contratto commerciale, con cui si valida l’impegno reciproco a perseguire lo sviluppo di una catena di fornitura sostenibile, basandosi sui principi di standard internazionali quali, ISO 14001 e ISO 45001 per la qualifica dei fornitori garantendo il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, la lotta alle discriminazioni, e l’impegno per un ambiente di lavoro sicuro e sano. Siamo consapevoli che, soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime, i nostri interlocutori diretti fanno capo ad una catena di fornitura molto estesa e stiamo lavorando con loro per poter avere garanzie di conformità al nostro Codice Etico lungo tutta la catena di fornitura. Nel 2023, a seguito del parziale aggiornamento del processo per la qualifica dei nuovi fornitori e dei relativi strumenti a supporto, è stata aggiornata la formazione per tutti i buyer del gruppo.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Gli scenari più aggiornati dei maggiori previsori riportano uno quadro globale per il 2024 nel complesso positivo, sebbene le stime di crescita siano ancora divergenti. In questo contesto, e con un mercato di riferimento che è in generale in crescita a volumi, il Gruppo intende incrementare quote di mercato e continuerà, pertanto, a sviluppare il business lungo le tre direttrici principali (Nutraceutica, Farmaceutica e Cosmetica) attraverso il potenziamento dell’attività nelle singole Business Unit. Con riferimento alla BU Nutra, l’incremento del fatturato registrato nell’esercizio 2023 conferma l’efficacia delle azioni commerciali intraprese (nell’ambito del quale, alla qualità e innovazione dei prodotti si affianca lo sviluppo di servizi a supporto dei clienti) e permette di prevedere un outlook ampiamente positivo anche per il 2024. Inoltre, il Gruppo sta predisponendo l’ampliamento della capacità produttiva con l’espansione dell’attuale stabilimento che porterà esiti favorevoli sulla top line nel quinquennio 2024-2028. La BU Pharma nel 2024 continuerà a esprimere la propria capacità di crescita. A tal fine, i lavori per la realizzazione del nuovo sito produttivo, iniziati a fine 2023, si concluderanno nel 2025 e lo stesso inizierà a generare ricavi a partire dal 2026, a fronte di importanti accordi pluriennali, già sottoscritti con significativi clienti internazionali. Con riferimento alla BU Cosmetica, a seguito delle attività di organizzazione, integrazione e ottimizzazione dei processi e degli investimenti sostenuti per l’adeguamento dello stabilimento produttivo di Trenzano nel corso del 2023, riteniamo che, grazie ad una maggiore efficienza e a un’aumentata capacità di far fronte alle richieste della clientela, già nel 2024 potremo registrare un’inversione di tendenza e, quindi, mostrare una crescita a livello di top line e di marginalità, contribuendo positivamente ai risultati di Gruppo. Il management è ragionevolmente certo di proseguire, a livello di Gruppo, con gli storici trend di crescita dei ricavi e con il miglioramento della marginalità. Come abbiamo dichiarato in occasione della presentazione dei risultati di bilancio, intendiamo proseguire nel programma di sostenibilità anche per gli esercizi futuri e proporci come riferimento per i clienti nella valutazione di prodotti che rispondano sempre più alle aspettative emergenti del mercato, relative anche ai temi di sostenibilità.