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Uno sguardo ai mercati internazionali. Investimenti e opportunità di sviluppo nel settore farmaceutico

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INDIA | Base promettente per gli studi clinici
Negli ultimi 10 anni l’India è diventata una base per gli studi clinici sempre più attraente. Dal 2017 al 2023, infatti, gli studi di fase 2 nel Paese sono aumentati del 15%, mentre quelli di fase 3 del 18%. Il merito di questo incremento è da ricercarsi nel rinnovamento del Drugs and cosmetics act datato 1940, attuato con l’aiuto del capo delle Global clinical operations di Novartis, Badhri Srinivasan. Le 10 modifiche apportate all’atto a partire dal 2013 hanno reso gli studi clinici più semplici, veloci e accessibili.
È stato proprio questo il focus dell’intervento di Srinivasan alla diciottesima edizione dell’annuale BioPharma&Healthcare Summit, organizzato dalla camera di commercio USA-India e tenutosi a Boston lo scorso 25 aprile. L’evento ha visto un’intera sezione dedicata alle opportunità che ruotano intorno agli studi clinici in India, con interventi di Chistopher Corsico (Global head of development, GSK), Peyton Howell (Chief operating&growth officier, Parexel), Sarah Sheikh (Head of global development, Takeda) e Uli Broedl (SVP, Head of global clinical development, Boehringer Ingelheim), oltre che del già citato Srinivasan. Le altre sessioni dell’evento hanno riguardato invece le malattie rare e neurologiche, il panorama dell’industria biotech e degli investimenti nel settore, le partnership industria-accademia, le strategie e i trend della ricerca e sviluppo, l’oncologia, il digitale e la data science nell’healthcare.
IRAN | Fitto intreccio di relazioni commerciali
Numerose compagnie iraniane hanno stretto rapporti commerciali con gli Emirati Arabi Uniti e stanno lavorando proficuamente con il Paese, che si dimostra sempre più aperto a investire a sua volta in Iran. È quanto emerso dall’incontro della Iran-UAE joint economic commission che si è tenuto ad Abu Dhabi il 1 maggio. Le relazioni commerciali tra i due Paesi, inoltre, promettono di aumentare in tutti i settori: l’Iran è infatti già il secondo partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti per importanza, preceduto solo dalla Cina, e gli scambi tra i due Paesi sono aumentati del 17% nel 2023. Inoltre il direttore della Iranian food and drug administration (Ifda) ha dichiarato che più di 20 Paesi africani hanno partecipato attivamente all’ultimo Iran-Africa International Summit, che si è tenuto dal 26 al 29 aprile. Le basi sono quindi molto promettenti per la creazione di rapporti commerciali legati all’esportazione verso l’Africa di farmaci, dispositivi medici, tecnologie e conoscenze nel campo della salute.
ARABIA SAUDITA | Il nuovo e ambizioso medical resort
Si chiamerà Heart of Uhud e sorgerà a Medina, non lontano dalla Moschea del Profeta, la seconda tra le moschee più sacre per la religione islamica. Il nuovo centro dedicato alla salute e al benessere progettato dall’Arabia Saudita rientra nel solco degli obiettivi di Saudi Vision 2030 e punta a offrire un servizio di alto livello nell’ambito della salute e del benessere a ospiti nazionali e internazionali proprio entro l’anno 2030. Per un’esperienza completa, il progetto comprende, oltre a un centro di riabilitazione e a strutture mediche, anche hotel, ristoranti e bar progettati per garantire il benessere della persona. Il centro occuperà una superficie di 240.000 metri quadrati e per la sua costruzione sono già stati stanziati due miliardi di riyal. La posizione geografica dell’enorme struttura è pensata per sottolineare la connessione tra benessere spirituale e fisico ma allo stesso tempo le competenze mediche e scientifiche che verranno impiegate saranno di alto livello e specializzate. Una volta completata la costruzione, grazie a investimenti nazionali e internazionali, il centro dovrebbe ospitare circa 30 milioni di persone all’anno.
SVIZZERA | Occhio ai prezzi delle forniture mediche e sanitarie
Per il sistema sanitario svizzero le cliniche private sono un pilastro importante ma l’attuale pressione tariffaria sta mettendo a dura prova il loro modello di affari. Il direttore delle cliniche Hirslanden di Ginevra, Gilles Rufenacht, ha preso una netta posizione a riguardo, invitando le autorità e in particolare la Finma, autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, a mettere sotto la lente di ingrandimento i margini e i prezzi delle aziende che forniscono farmaci, dispositivi medici, materiali di consumo e servizi di manutenzione delle apparecchiature. Secondo Rufenacht, infatti, le aziende applicherebbero nel Paese prezzi fino a quattro volte più alti che all’estero, in particolare in Paesi come Germania o Paesi Bassi, e i margini raggiungerebbero in alcuni casi il 50% o addirittura l’80%. Il problema è emerso a seguito della decisione di un noto gruppo assicurativo svizzero nel campo della salute di non rimborsare più le degenze in comparti privati o semi-privati, che erano invece finora supportate dalle assicurazioni complementari. Il rischio è quindi un calo delle assicurazioni stipulate e una sempre maggiore fragilità del sistema sanitario delle cliniche svizzere, che si trovano costrette ad abbassare i costi delle degenze ospedaliere in un contesto già complesso di carenza di personale infermieristico e aumento dell’inflazione.
VIETNAM | Finanziamenti per le imprese italiane
Il Sace (gruppo assicurativo-finanziario italiano direttamente controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze) ha lanciato un pacchetto di aiuti alle imprese italiane in Vietnam pari a 1,3 miliardi di dollari. Il Vietnam è una delle economie a più rapida crescita del sud-est asiatico ed è diventato molto attraente per gli investimenti italiani. Al momento la priorità verrebbe data ai settori energia, agricoltura e manifatturiero, ma Sace potrebbe ampliare l’accesso al fondo a settori chiave per il Vietnam, tra cui quello dell’healthcare. Il Sace vuole porsi come trait-d’union tra chi è in cerca di capitali e le entità finanziarie locali, puntando a coinvolgere in questa iniziativa 10 banche vietnamite. L’ambasciatore italiano in Vietnam, Marco Della Seta, ha espresso ottimismo circa i progetti di sviluppo bilaterale tra i due Paesi che possono rilanciare anche nuove future collaborazioni: nel 2023 le esportazioni italiane in Vietnam hanno raggiunto il valore di 1,7 miliardi di euro, mentre quelle vietnamite in Italia i 4,4 miliardi di euro.
UCRAINA | Adesione alla Critical medicines alliance
A gennaio 2024 è stata fondata l’Alleanza per i medicinali critici (Critical Medicines Alliance – CMA), un’iniziativa che punta a diminuire le criticità della catena di fornitura dei farmaci in Europa, migliorandone la sicurezza e la disponibilità. L’alleanza conta sei osservatori e 255 membri tra industrie, università, associazioni di commercio, enti pubblici nazionali e regionali e organizzazioni. Il 25 aprile a Bruxelles si è tenuto il primo forum della CMA, durante il quale sono stati presentati due gruppi di lavoro: uno dedicato al rafforzamento della produzione nell’UE e uno alla diversificazione delle catene di approvvigionamento. Le attività dell’Alleanza verranno sviluppate in base alle raccomandazioni emanate proprio dai gruppi di lavoro, che verranno utilizzate per definire le fasi strategiche e le relative date di attuazione. L’Ucraina è uno dei Paesi extra UE che ha aderito all’iniziativa, insieme a Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Serbia, Giappone, Israele, Kosovo, Montenegro e Corea del Sud: con il ministero della Sanità nazionale e 6 compagnie, però, l’Ucraina è il Paese extra UE più presente dopo gli Stati Uniti. L’Italia ha aderito con il ministero della Salute, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Cpa (Chemical pharmaceutical association), e due aziende, Flamma spa e Bracco Imaging spa.
HONG KONG | Centro di convergenza degli investimenti life science
Sono 45 le compagnie attive nel settore life science che Hong Kong ha accolto o visto espandersi sul proprio territorio dal 2023, di cui il 60% si occupano di farmaci e terapie avanzate. Il Paese ha investito l’equivalente di 832 milioni di dollari nel progetto di diventare un polo d’attrazione per il settore, con un ritorno nei prossimi anni stimato in 3.200 nuovi posti di lavoro secondo i dati di Oases (Office for attracting strategic enterprises) e InvestHK. Ciò che sta rendendo Hong Kong un centro di convergenza per il life science è un insieme di fattori tra cui sicuramente figurano gli investimenti governativi, finalizzati a incentivare le diverse fasi di crescita di un’azienda a partire dalla ricerca di base e dagli studi clinici fino alla produzione e alle vendite, ma anche la presenza di competenze di alto profilo e un ambiente favorevole alla ricerca e alla raccolta fondi. A tal proposito, nel 2018 la Borsa di Hong Kong ha istituito nuove regole secondo cui le aziende biotech senza entrate avrebbero potuto raccogliere capitali nel Paese, che nel 2021 è diventato la seconda sede al mondo per il foundrising in ambito biotech. Il governo ha inoltre lanciato una serie di iniziative economiche a supporto delle compagnie life-science per compensare gli alti costi dello sviluppo dei farmaci e sta progettando di istituire una propria autorità per l’approvazione dei farmaci per velocizzare questo fondamentale processo che a oggi si basa sul lavoro di agenzie estere. Il processo di snellimento è già in corso: se fino allo scorso novembre perché un farmaco fosse approvato a Hong Kong era infatti necessario il parere positivo di almeno due di queste autorità, attualmente ne basta soltanto uno.