OTC, un 2023 tra luci e ombre

Secondo i dati di Assosalute, nel 2023, il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione ha registrato una riduzione nel numero di confezioni vendute a fronte di una crescita nel fatturato, riflettendo l'impatto della normalizzazione post-Covid e l'aumento dei costi di filiera.

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Nel 2023, il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione ha visto un andamento divergente tra confezioni vendute e fatturato generato. Sebbene, infatti, il comparto abbia registrato una contrazione del 20% nel numero di confezioni vendute rispetto all’anno precedente, il fatturato è cresciuto del 48%.

Lo rivela un comunicato di ASSOSALUTE-Federchimica che sottolinea come questo andamento rifletta una significativa crescita del prezzo medio per confezione, attribuita sia alla normalizzazione della situazione epidemiologica post-pandemica sia all’incremento dei costi di filiera, come i costi logistici e delle materie prime utilizzate per il confezionamento.



La normalizzazione di Covid-19

La contrazione sul fronte della domanda, spiega il comunicato, è soprattutto l’effetto si una “convivenza virologica” con il Covid-19, un adattamento della popolazione al virus, che ora circola con sintomi generalmente non gravi e contro il quale si registra un limitato ricorso alla vaccinazione per le quarte o successive dosi.

L’aumento dei fatturati, invece, risulta influenzato non solo dallo spostamento del mix di consumo verso nuovi prodotti e confezioni ma anche e soprattutto dalle dinamiche inflattive e dall’aumento dei costi di produzione.

L’andamento registrato nel 2023 ha evidenziato come i pattern di consumo siano influenzati da dinamiche esogene, segnatamente l’oscillazione nella prevalenza di patologie lievi. Un’analisi dettagliata mostra che, ad eccezione del primo trimestre, si è registrata una diminuzione delle vendite, parallela ai trend epidemiologici e alla circolazione di virus influenzali e parainfluenzali, in particolare nel trimestre finale, quando si osserva una riduzione del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A conferma di questo, vi è il fatto che il sorpasso tra 2023 e 2022 è stato possibile solo nelle ultime tre settimane dell’anno, quando si è avuto il picco della stagione influenzale.

 

“Indubbiamente i farmaci di automedicazione confermano la loro
importante valenza terapeutica per la cura di tutte quelle patologie non gravi, tra cui anche il Covid-19 nelle sue manifestazioni sintomatologiche lievi – che le persone hanno imparato a conoscere e a gestire anche grazie all’irrinunciabile consiglio del farmacista e del medico di famiglia.

Salvatore Butti, Presidente di Federchimica Assosalute

Andamento analogo per OTC e SOP

Analizzando le vendite suddivise nelle due principali categorie di farmaci da banco, ovvero i medicinali di automedicazione (OTC, Over The Counter) e i medicinali venduti dietro il banco (SOP, Behind The Counter), emerge un quadro simile.

Gli OTC, che costituiscono oltre il 77% del mercato con un fatturato superiore ai 2,3 miliardi di euro e quasi 219 milioni di confezioni vendute, e i SOP mostrano tendenze di vendita simili, sebbene gli OTC si distinguano per performance leggermente superiori.

Nel 2023, entrambe le categorie hanno registrato una diminuzione nei volumi di vendita: -1,1% per gli OTC e -5,1% per i SOP. Tuttavia, il fatturato ha segnato un incremento, rispettivamente, del +5,4% per gli OTC e del +2,7% per i SOP, riflettendo una resilienza e un’adattabilità del mercato in un contesto di sfide.