Combo vaccinale Sputnik-AstraZeneca: in partenza

Sembra imminente l'avvio dei test sulla combo vaccinale Sputnik-AstraZeneca. Ancora pochi i dettagli riguardo al luogo dove verranno eseguiti i test e alla data di inizio della sperimentazione che, secondo Alexei Repik, presidente di R-Pharm, società russa che produrrà sia Sputnik V sia il vaccino di AstraZeneca, dovrebbe essere all'inizio di febbraio

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Stanno per cominciare i test sulla combo vaccinale Sputnik-AstraZeneca: il presidente del produttore farmaceutico russo R-Pharm ha infatti dichiarato che lo studio dovrebbe prendere il via tra qualche giorno, all’inizio di febbraio.

La casa farmaceutica AstraZeneca, che ha sede a Cambridge nel Regno Unito, aveva peraltro già annunciato, nel mese di dicembre del 2020, di essere intenzionata a lavorare con gli esperti russi nell’ambito di un vaccino combinato anti COVID-19.

Il Governo russo aveva interpretato le affermazioni rese dal produttore britannico di farmaci come una manifestazione di fiducia nei confronti del suo prodotto chiamato Sputnik V.

Non sono stati forniti molti dettagli riguardo al luogo dove verranno eseguiti i test e neppure è stata comunicata una data precisa relativa all’inizio della sperimentazione. Alexei Repik, presidente di R-Pharm, la società russa che produrrà sia Sputnik V sia il vaccino di AstraZeneca, ha affermato in via generica che le sperimentazioni della combo vaccinale Sputnik-AstraZeneca dovrebbero comunque cominciare tra qualche giorno, all’inizio del mese di febbraio.

Dove si svolgeranno le sperimentazioni cliniche della combo vaccinale Sputnik-AstraZeneca?

I test si svolgeranno in diverse Nazioni tra le quali: Russia, Bielorussia, Argentina, Azerbaijan, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato l’alto dirigente dell’azienda russa. Il Gamaleya Institute, sviluppatore di Sputnik V, avrebbe detto che anche l’Ucraina farà parte del gruppo di Nazioni in cui verrà svolto lo studio.

AstraZeneca non ha ancora rilasciato comunicati in merito.

Dati attualmente a disposizione

Kirill Dmitriev, capo del fondo russo che ha la responsabilità della commercializzazione all’estero di Sputnik V, aveva affermato in precedenza che la combo vaccinale Sputnik-AstraZeneca probabilmente aumenterà l’efficacia del vaccino di AstraZeneca.

Dai risultati intermedi del trial di fase II, era emerso che la percentuale media di efficacia del vaccino britannico era del 70,4%, molto più bassa rispetto al 91,4% risultante dalle sperimentazioni su Sputnik V. Questo sarebbe il motivo principale che ha indotto gli esperti russi a proporre l’utilizzo combinato dei due prodotti. Entrambi i vaccini hanno un regime che prevede due somministrazioni: quello di AstraZeneca impiega un vettore basato su un adenovirus di scimpanzé modificato sviluppato a Oxford e chiamato ChAdOx1; Sputnik V utilizza invece vettori adenovirali umani, gli adenovirus 5 e 26 (Ad5 e Ad26), uno impiegato nella prima dose di vaccino e l’altro invece nella seconda.

Il tentativo di mescolare due vaccini e addirittura quello di passare da uno all’altro è dettato dalla pressante esigenza di immunizzare quante più persone possibile nel minor tempo possibile mentre la pandemia è tuttora in corso a livello planetario.

Per la fase 1-2 dello studio verranno probabilmente arruolati circa 100 partecipanti i quali riceveranno prima il vaccino di AstraZeneca e poi Sputnik V 29 giorni più tardi.