Il dott. Renato Minasi, coordinatore del gruppo di studio sugli integratori alimentari, ci ha parlato del concetto di salute e di come gli integratori intervengano a nostro beneficio.
La “salute” nel corso dei decenni è passata da un’accezione di pura assenza della malattia, poi alla prevenzione e infine nel terzo millennio ad un concetto di benessere generale.
Ed è qui che gli integratori alimentari svolgono il loro ruolo: quello di mantenere le nostre funzioni fisiologiche inalterate e in equilibrio.
Un integratore alimentare, puntualizza Minasi, non si potrà mai sostituire ad un farmaco, nel modo più assoluto. La loro funzione è quella di intervenire per ripristinare i corretti equilibri fisiologici del nostro organismo, come nel caso dello squilibrio della flora batterica quando si assumono antibiotici: ecco che un integratore a base di fermenti lattici servirà a ripristinare un corretto microbiota.
Un altro aspetto su cui ci siamo soffermati è la legislazione che regola l’immissione in commercio degli integratori alimentari; essi, infatti, ricadono sotto il più ampio gruppo degli alimenti, e non dei farmaci, per cui la loro commercializzazione segue procedure più semplici e veloci. La loro sicurezza ed efficacia è ovviamente garantita al consumatore grazie alle linee guida che determinano le dosi minime e massime dei principali ingredienti.
Al momento la regolamentazione degli integratori alimentari è gestita a livello locale nei singoli paesi membri dell’Unione Europea, ed un’armonizzazione della normativa è auspicabile dato che le dosi e gli ingredienti consentiti variano creando disagi al libero commercio. È stato fatto un tentativo di armonizzare la legislazione sugli integratori tra Italia, Francia e Belgio ma alla fine molti ingredienti approvati nel nostro paese non sono stati approvati negli altri due. Bisogna tenere conto anche del background culturale italiano, dove i prodotti di erboristeria sono presenti e largamente utilizzati da molto prima che entrassero in uso comune gli integratori alimentari, per cui il nostro paese è maggiormente propenso ad agevolare la produzione e commercializzazione di questa tipologia di prodotto.