Condividere le conoscenze per vincere l’antibiotico-resistenza

Lo sviluppo di soluzioni One Health per fronteggiare l'antibiotico-resistenza deve essere accelerato: l'implementazione di una piattaforma globale di apprendimento e condivisione dei dati potrebbe contribuire a dare impulso al settore e a tagliare gli sprechi di risorse

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Per gestire le minacce provenienti dai cambiamenti climatici, dal rischio di estinzione di molte specie animali e dalla diffusione dei microorganismi insensibili agli antibiotici è imperativo un deciso cambio di passo.

Il recente peggioramento nei parametri indicativi delle resistenze microbiche connesso alla pandemia ha, se possibile, acuito l’urgenza del problema.

Allo scopo di incontrare questo bisogno un team internazionale di scienziati impegnati nella ricerca sul tema One Health per l’AMResilience Consortium ha presentato un proprio progetto. Si tratta di un piano per mettere in sinergia gli sforzi nel settore e migliorare la lotta all’antibiotico-resistenza secondo un approccio One Health.

L’idea è quella di costituire una piattaforma di e-learning connessa a diverse applicazioni. L’obiettivo ultimo? Il potenziamento della resilienza globale nei confronti delle sfide poste dalle modifiche degli equilibri naturali.

Insieme per essere più forti

La piattaforma si compone in primo luogo di un database ad accesso libero per i professionisti. Un luogo virtuale di scambio che permetterà la condivisione di informazioni  nell’ottica di accelerare gli studi ed evitare l’avvio di ricerche sovrapponibili fra loro.

È noto da tempo il carattere multidisciplinare della tematica One Health, in particolare per quanto riguarda l’antibiotico-resistenza. Un ambito che richiede di mettere insieme competenze specifiche e trasversali, per rendere più orizzontali le decisioni in merito.

È dunque importante che sia coinvolto un numero più che significativo di stakeholder. Operatori sanitari, medici di base e specialisti, policy maker, industria e associazioni di consumatori devono riconoscere un proposito comune, quello di rendere la vita difficile ai batteri resistenti.

La condivisione, oltre che sposare un ideale etico più che legittimo in campo scientifico, va a tutto vantaggio dell’efficienza degli investimenti.

Gli ingenti esborsi economici richiesti dallo sviluppo e dall’implementazione di proposte mirate ad arginare l’antibiotico-resistenza richiedono inevitabilmente un coordinamento internazionale, se si vogliono evitare dannosi sprechi di risorse.

Il Piano Globale dell’OMS contro l’antibiotico-resistenza

Il contributo della piattaforma e, in generale, di una maggiore messa a fattor comune dei dati, sarà orientato verso l’ottenimento di un ulteriore risultato.

Non dobbiamo, infatti, dimenticare i 5 obiettivi posti dal Global Action Plan istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2015.

A cominciare dal miglioramento della consapevolezza e dalla produzione di progetti di educazione e formazione. Per proseguire con le attività di sorveglianza e ricerca, di prevenzione delle infezioni, di aumento dell’uso responsabile degli antimicrobici e di potenziamento dell’innovazione tecnologica finalizzata allo sviluppo di nuove soluzioni.

Per raggiungere questi traguardi, sarà necessario progettare interventi sfaccettati, capaci di adattarsi ad un sistema ad elevato livello di complessità. Un quadro nel quale la capacità di gestione della patologia age related e di inviduazione delle priorità più strategiche e le possibilità finanziarie di ogni singolo Paese sono tutti fattori che possono fare la differenza.

Dal punto di vista dell’armonizzazione delle decisioni, la formulazione di linee guida ad hoc potrà giocare un ruolo determinante.

Dal momento, poi, che le risorse non sono infinite, occorrerà fare i conti con i budget e spendere oculatamente.

Gli esperti di antibiotico-resistenza che si occupano di One Health dovranno, inoltre, affrontare l’eterno dilemma della costo-efficacia degli interventi disegnati.

Aumentare le conoscenze per ridurre il gap

L’iniziativa creerà, inoltre, il contesto opportuno perché emergano proposte su nuovi interventi, in particolare attorno al problema delle resistenze microbiche. Questo è proprio il punto sul quale si concentrano le criticità più evidenti, anche a causa del gap accumulato sul fronte degli interventi per arginarlo.

Uno dei freni allo sviluppo di soluzioni in grado di agire a contrasto dei batteri resistenti è rappresentato dal livello di conoscenza della materia raggiunto finora.

Per quanto la ricerca stia procedendo a passo spedito, è difficile mantenere i vorticosi ritmi richiesti operando in un numero così elevato di direzioni ognuna delle quali impone differenti approcci e iniziative.

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