In ottemperanza a quanto stabilito nel Decreto del Ministro della Salute e del MEF che certifica il superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici pari al 4,4% del Fondo Sanitario Nazionale per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre 2022 (“DM“), in data 6 ottobre 2022 – in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato – le Regioni e le Province autonome hanno adottato le Linee Guida propedeutiche all’emanazione dei provvedimenti regionali e provinciali in tema di ripiano del superamento del tetto dei dispositivi medici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018.
Al fine di dare concreta attuazione a quanto previsto nel DM, nelle Linee Guida richiamate vengono ripartiti gli adempimenti in capo a:
- enti dei Servizi sanitari regionali
- Regioni e Province autonome.
In capo a queste ultime incombe l’onere di individuare – nel termine di novanta giorni, a decorrere dalla data di pubblicazione del DM – le aziende soggette a ripiano per ciascun anno e le modalità procedurali per il versamento delle somme da parte delle stesse.
Le aziende così individuate avranno trenta giorni di tempo dalla pubblicazione dei provvedimenti regionali per effettuare il versamento dell’importo.
Qualora gli operatori del settore non ottemperassero al pagamento, le Regioni e le Province autonome avranno la facoltà di procedere mediante compensazione dei debiti derivanti dagli acquisiti di ulteriori dispositivi medici nei loro confronti.
Il disappunto degli operatori e delle associazioni di categoria
Dinanzi all’adozione del payback sui dispositivi medici, gli operatori del settore così come le associazioni di categoria stanno esprimendo il proprio disappunto poiché la misura rischia di compromettere l’intero settore di business con implicazioni sulla fornitura di servizi essenziali.
Sono già molte le società che hanno presentato il ricorso entro il termine del 14 novembre 2022 volto a chiedere l’annullamento con sospensione del DM al relativo Tribunale Amministrativo Regionale competente.
In attesa che i TAR competenti si pronuncino in merito ai ricorsi già presentati, gli operatori del settore – solo nell’ipotesi in cui non abbiano impugnato il DM mediante il ricorso giurisdizionale – potranno presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per motivi di legittimità entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DM.
Alla luce dell’attuale scenario, è fondamentale per gli operatori del settore dei dispositivi medici avere un quadro chiaro degli importi ricadenti nelle restituzioni previste per gli anni 2015-2018.