La preoccupazione di Farmindustria per il ritardo sui decreti attuativi

Il ritardo nell'emanazione dei decreti attuativi posticipa, di fatto, la piena applicazione del nuovo Regolamento sulla ricerca clinica in Italia, ponendo il nostro Paese in una condizione di rischio sotto vari aspetti: il comunicato di Farmindustria.

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Il Comunicato Stampa di Farmindustria del 21 febbraio esprime la preoccupazione del settore per le sorti della ricerca clinica italiana.
La mancata realizzazione dei decreti attuativi riguardanti lo sviluppo di nuovi farmaci posticipa, di fatto, la piena applicazione del Regolamento Europeo sulla Sperimentazione Clinica nel nostro Paese, divenuto operativo il 31 gennaio scorso.
Questo ritardo ha diverse conseguenze negative su tutto il settore.
Mal si concilia con gli auspici di crescita e sviluppo espressi anche dal Presidente del Consiglio.
Inoltre, limita l’accesso alle cure (soprattutto se innovative) da parte dei pazienti e si ripercuote negativamente su aspetti quali la capacità di attrarre investimenti e la crescita professionale di tutti i professionisti coinvolti nelle attività di ricerca clinica.

Quali rischi senza i decreti attuativi

Nel comunicato vengono pubblicati i dati di un’indagine Farmindustria su un campione
rappresentativo composto da 34 imprese impegnate in ricerca clinica.
Su 396 studi clinici da avviare nel 2022, 86 saranno svolti secondo la nuova normativa comunitaria e quindi rischiano di essere effettuati in altri Paesi, in assenza dell’adozione dei decreti attuativi.
Secondo le stime del Laboratorio sul Management delle Sperimentazioni Cliniche di Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari – Università Cattolica di Roma) se non partissero gli 86 studi si perderebbero investimenti tra i 75,5 e i 93,6 milioni di euro, pari al contributo totale dato dalle imprese ai centri clinici attraverso la fornitura gratuita dei farmaci ai Pazienti coinvolti e la copertura dei costi connessi ai trials.

La perdita di competitività

L’Italia, che oggi occupa una posizione centrale nella R&S clinica, anche grazie alla sinergia e al collaborativo network con istituzioni, università e centri di ricerca, rischierebbe di rimanere indietro rispetto ai competitor internazionali.
L’emanazione dei decreti attuativi è un “must” per evitare di percorrere una strada sempre più in salita rispetto ai competitor internazionali.

Farmindustria