Il furto di farmaci è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Viene però contrastato in modo efficace solo in alcuni Paesi, tra cui Regno Unito e Italia. Per questo nel 2021 è nato il progetto europeo MEDI-THEFT. Coordinato da AIFA, il progetto ha lo scopo di diffondere le buone pratiche in materia di contrasto al furto di farmaci in tutto il territorio dell’Unione. Proprio nell’ambito di questo progetto si inserisce lo studio The theft of medicines in the EU. Condotto dal centro di ricerca TRANSCRIME dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lo studio offre infatti una visione d’insieme sulla situazione attuale e sulle modalità più diffuse di furto di farmaci.
Definire il problema
Non esiste una definizione precisa che spieghi cosa si intende quando si parla di furto di farmaci e dispositivi medici. Sono infatti molti i comportamenti e le condotte criminose che rientrano in questo campo. Ad occuparsene è innanzitutto la Medicrime Convention, cioè il primo trattato europeo in materia di crimini relativi alla produzione e distribuzione di farmaci, emesso dal Consiglio d’Europa (CdE) nel 2010. Secondo l’Articolo 8 di questo documento, infatti, rientrano nella definizione di furto di farmaci tutti quei comportamenti che non sono inclusi in quella di contraffazione.
Anche l’Interpol si è occupata del problema, dando però una definizione differente. Secondo l’Organizzazione infatti si parla di furto di farmaci quando si ha la produzione o distribuzione di farmaci e dispositivi medici contraffatti o falsificati, attraverso filiere lecite o illecite. La definizione in particolare riguarda furto, frode, utilizzo illecito, contrabbando, commercio illegale, riciclaggio e corruzione.
Infine una definizione è stata suggerita anche dallo stesso progetto MEDI-THEFT. In questo caso con furto di farmaci si intende ogni prelievo illegale di farmaci o dispositivi medici, solitamente perpetrato da gruppi o reti criminali organizzate, con l’obiettivo di reintrodurre i prodotti rubati nella filiera legale o di venderli sul mercato nero.
Quantificazione del furto di farmaci
Nonostante le difficoltà causate dalla mancanza di una definizione comune e dalla scarsità di dati disponibili, la ricerca è riuscita a quantificare il problema sotto diversi punti di vista. Una prima valutazione riguarda il numero di furti, che vede ai primi posti Italia, Francia, Spagna e Finlandia, seguite da Croazia, Islanda, Polonia e Regno Unito. La maggior parte delle autorità nazionali partecipanti al progetto, tuttavia, considera questa visione una sottostima della realtà, proprio a causa della scarsità di dati.
La situazione è ben diversa però se si osservano i dati relativi alla diffusione di notizie riguardanti il furto di farmaci. Sebbene al primo posto si trovi ancora l’Italia, il resto della classifica è dominato da Spagna, Germania ed Egitto. Tutti gli altri danno ben poca risonanza mediatica a questo problema.
Un terzo punto di vista è quello della frequenza delle varie tipologie di evento criminoso. Dal 2018 al 2020 si è vista una diminuzione sia dei furti veri e propri, sia della contraffazione di farmaci. In aumento è invece il loro utilizzo illecito. Poiché però spesso questi prodotti provengono da furti o frodi, l’aumento del fenomeno nasconde probabilmente un analogo incremento delle altre azioni criminose, che risultano quindi ancora una volta sottostimate. Ad esempio si riscontrano numerosi casi di farmaci persi lungo la catena distributiva, che non vengono però segnalati come furti né gestiti come tali.
Se si considera infine il valore economico dei furti, i prodotti farmaceutici sono al primo posto per perdita arrecata a parità di quantitativo rubato.
Furto di farmaci: le modalità
Lo studio inoltre identifica sette principali schemi utilizzati per perpetrare il furto di farmaci.
Commercio illecito internazionale
Attualmente in declino grazie alle misure di contrasto attuate, il commercio illecito internazionale vede protagoniste reti criminali organizzate. Lo scopo è rubare grandi quantità di farmaci generalmente con un alto valore di mercato, da reintrodurre nella filiera legale, solitamente in altri Paesi. Questo genere di furti può avvalersi della collaborazione di impiegati corrotti e può avvenire in qualunque punto della filiera del farmaco: nei magazzini delle aziende o nei centri di smistamento, nelle farmacie soprattutto ospedaliere, o a carico dei camion durante la distribuzione. Una volta rubati, i prodotti entrano solitamente nel commercio parallelo attraverso documenti falsificati.
Furto su commissione
Ad adottare questo tipo di schema, attualmente in aumento, sono soprattutto gruppi organizzati, che rubano piccole quantità di farmaci specifici da rivendere sul mercato nero in Paesi dove non sono disponibili o sono reperibili a prezzi più alti. Spesso a commissionare i furti sono professionisti del settore della salute e i crimini avvengono principalmente a carico di farmacie ospedaliere, magazzini e centri di smistamento. Un trend recente vede il ladro portare fotografie o piccole quantità di prodotto al cliente prima di effettuare il furto vero e proprio. Il trasporto avviene generalmente attraverso il servizio postale o i bagagli personali.
Furto generalista
Questo schema è adottato soprattutto da professionisti del settore della salute che approfittano della propria rete di conoscenze per sottrarre grandi quantità di farmaci di basso valore, da rivendere direttamente attraverso canali legali o false farmacie online. Il furto e la successiva vendita sono semplificati dai minori controlli che coinvolgono questi prodotti. Ad essere derubati sono farmacie, ospedali o veicoli coinvolti nella distribuzione, proprio grazie alla minore attenzione rivolta a questi farmaci. I ladri possono ad esempio approfittare dei camion incustoditi durante una consegna o fingersi parenti che vogliono visitare un paziente in ospedale.
Riciclaggio
In questo caso ad essere rubati non sono solo farmaci nuovi, ma anche specialità scadute e rifiuti che entrano nel giro dei prodotti contraffatti. Questo tipo di furto è generalmente perpetrato da organizzazioni criminali che inviano la merce rubata a laboratori specializzati, anche in Paesi extraeuropei. Spesso sono coinvolti anche professionisti del settore. I prodotti sono rubati soprattutto da ospedali e altri centri medici e la contraffazione sempre più spesso inizia subito, con la falsificazione o lo scambio di etichette e confezioni. Particolarmente soggetti a questo tipo di furto sono i prodotti appena commercializzati, perché non vengono ancora distribuiti in molti Paesi.
Furto per il settore ricreativo
In questo caso gli oggetti del crimine sono farmaci da poter riutilizzare in modo lecito o illecito a scopo ricreativo. I settori coinvolti sono quindi quelli dello sport, del fitness, dell’estetica o dell’intrattenimento per adulti, soprattutto all’interno dell’UE e a livello locale. Il commercio online è la via principale attraverso cui la merce rubata viene rivenduta, ma esiste anche un mercato offline. A commettere i furti sono spesso professionisti dei vari settori, che poi rivendono direttamente i prodotti o li smerciano a terzi. I furti avvengono con la complicità di specialisti della salute o ingaggiando veri e propri ladri e possono avere luogo in farmacie, magazzini, ospedali o sui mezzi di trasporto durante la distribuzione.
Furto tecnico
Anche dispositivi medici e strumentazioni sono nel mirino delle organizzazioni criminali. Questo tipo di furti è volto a rivendere la merce sia a livello europeo che extracomunitario, sia attraverso canali legali che illegali. I ladri tendono a essere altamente specializzati, poiché la merce è spesso sofisticata e delicata. Tuttavia i furti possono risultare più semplici rispetto a quelli dei farmaci, vista la minore attenzione al problema e la maggiore facilità di trasporto e stoccaggio. Ad essere derubati sono soprattutto ospedali e studi medici, attraverso irruzioni notturne o di giorno, anche con la complicità di membri del personale. Il trasporto può poi avvenire in modo illegale con corrieri o attraverso servizi postali legali.
Furto di materiale di largo utilizzo
Mascherine chirurgiche. Un esempio su tutti per spiegare questo schema di furto venuto alla ribalta durante la pandemia di COVID-19, che vede organizzazioni criminali impegnate a rubare grandi quantità di dispositivi medici o dispositivi di protezione individuale molto richiesti dalla popolazione. La vendita della merce rubata può avvenire sia in modo illegale sia attraverso canali legali online e offline e al passaparola. Il furto riguarda generalmente materiale di piccole dimensioni e di valore modesto, che viene sottratto durante i trasporti o dai magazzini, spesso con la complicità di membri del personale.
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