Oltre la qualità. Percezione globale dei pazienti

La reputazione generale dell’azienda farmaceutica è positiva per il 46% degli intervistati ma ci sono anche zone d’ombra come la trasparenza e i prezzi. Paradossalmente, i giovani hanno più fiducia degli adulti e degli anziani

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Reputazione delle aziende farmaceutiche nel 2020 e 2021

L’industria del farmaco abbia un ruolo chiave nel progresso della salute e delle condizioni di vita dell’umanità. Ci si aspetterebbe dunque una buona reputazione delle aziende farmaceutiche a livello globale. Tuttavia, il settore ha anche accumulato ricchezza e questo è probabilmente uno dei principali motivi per cui risulta, da sempre, tra i settori più criticati da governi, media e opinione pubblica.

Di conseguenza, la fiducia e l’apprezzamento del pubblico verso il settore tendono a essere bassi in molti Paesi, posizionando il settore farmaceutico al 12imo posto di una classifica condotta da Caliber, ben al di sotto di altre aree come quella del food e dei software, ad esempio. Due report di recente pubblicazione, condotti rispettivamente da Research&Market e Caliber, ci offrono una fotografia eterogenea della percezione delle persone e lanciano alcuni spunti interessanti per le aziende.

Pharma industry al primo posto

Il report di Research&Market è ormai alla sua decima edizione. Quest’anno si intitola “The Corporate Reputation of Pharma in 2020 during the Covid Pandemic – Global Edition”. Tra nove settori sanitari presi in analisi, i 1.920 gruppi di pazienti intervistati posizionano al primo posto, in termini di reputazione aziendale, l’industria del farmaco. Un atteggiamento di fiducia nel complesso positivo. Probabilmente anche a causa dell’impatto della pandemia, la fiducia sembra crescere ulteriormente rispetto al 2019. A quanto riporta il documento, non è mai stata alta quanto quest’anno.

Può essere utile dunque un breve confronto tra il report relativo al 2019 e quelle relativo al 2020-21, per verificare come i miglioramenti nell’opinione dei pazienti dovuti alla pandemia abbiano proseguito un percorso già iniziato in precedenza.

2019: i driver della reputation

Se da un lato i gruppi di pazienti intervistati nel 2019 hanno reputato in miglioramento il comportamento delle aziende sui temi per loro importanti (prodotti di qualità, sicurezza, innovazione), dall’altro la trasparenza, le giuste politiche di prezzo e l’arruolamento dei pazienti nella ricerca clinica sono invece aree su cui gli intervistati non hanno espresso commenti particolarmente positivi. Per la prima volta, in quella edizione, è stata chiesta anche l’opinione relativa al tema dell’accesso ai farmaci. Solo il 26% ha dichiarato che il settore è “eccellente” o “buono” nel garantire a tutti pazienti la possibilità di curarsi.

Tuttavia, i risultati delle risposte hanno variato molto da Paese a Paese. Si passa dal 65% di risposte positive dei pazienti serbi all’8% di quelle registrate dai pazienti dei Paesi Bassi. Solo il 22% dei nostri connazionali ha reputato positivamente l’impegno dell’azienda farmaceutica in questo ambito. Per quanto riguarda le aziende che godono di miglior reputation, ViiV Healtcare, Roche/Genentech e AbbVie hanno guadagnato rispettivamente il primo, secondo e terzo posto nel report di Research&Market.

2021: l’impatto del COVID-19 sulla reputazione delle aziende farmaceutiche

La ricerca è stata condotta tra novembre 2020 e febbraio 2021, con i pazienti intervistati che hanno superato un milione di persone. Di loro, il 62% ha ritenuto che il settore farmaceutico nel suo complesso abbia affrontato la pandemia Covid-19 “molto efficacemente” o “efficacemente”. Tuttavia, le opinioni variano soprattutto tra i diversi Paesi e riguardo a diverse aree di specializzazione medica.

Per quanto riguarda globalmente la reputazione delle aziende farmaceutiche nel 2020, il 50% dei pazienti intervistati la ritengono “eccellente” o “buona”. Questo dato è il migliore nei dieci anni di rilevazioni del report. Tuttavia, la maggior parte dei gruppi di pazienti continua a ritenere l’industria migliorabile in molte aree, fatta eccezione per la ricerca e sviluppo.

Rilevanza VS innovazione

Altri dati sulla percezione del paziente arrivano da un’ulteriore indagine condotta tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020 su oltre 13mila intervistati unici di 95 Paesi. Si tratta dello studio “Global Pharma Study 2020”, condotto da Caliber. Tra i diversi fattori che alimentano la reputazione aziendale, la rilevanza (che misura la facilità dei pazienti a relazionarsi con ciò che le aziende farmaceutiche rappresentano) ottiene le prime posizioni, mentre l’innovazione arriva ultima. Questo dato merita una riflessione, in particolare da parte delle aziende del farmaco, che, contrariamente a quanto emerge dall’opinione dei consumatori, puntano enormemente sull’innovazione, che di norma ricopre un ruolo centrale nel settore commerciale.

Di contro, la rilevanza ha un valore percepito molto elevato. Per alcuni Paesi tra cui Brasile, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti e Russia è il più importante driver della reputazione delle aziende farmaceutiche.

Il paradosso dell’età

Secondo l’indagine la fiducia da parte degli intervistati diminuisce all’aumentare dell’età. Un effetto paradossale, se si pensa che c’è maggiore bisogno dei servizi delle case farmaceutiche è proprio nella popolazione di età più avanzata.

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