Nuovi candidati farmaci per la lotta alla sepsi

Il 13 settembre è la giornata mondiale della sepsi. Secondo GlobalData ci sono parecchi nuovi candidati farmaci in fase avanzata di studio: una speranza per rendere la patologia più facilmente curabile

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giornata mondiale sepsi 2023

Viene celebrata il 13 settembre la Giornata mondiale contro la sepsi World Sepsis Dayun’iniziativa globale volta ad accrescere la consapevolezza pubblica sulla sepsi, per migliorarne la prevenzione, il riconoscimento e la gestione clinica.

Per sepsi si intende – secondo la definizione del 2016 dell’European Society of Intensive Care Medicine e della Society of Critical Care Medicine – una disfunzione d’organo con pericolo per la vita causata da una inappropriata risposta dell’ospite a una infezione e rappresenta un’emergenza globale.

Nel mondo si verificano, ogni anno, circa 50 milioni di casi di sepsi, di cui solo il 20% avviene in ospedale.
Globalmente, 1 decesso su 5 è associato a sepsi, per un totale di almeno 11 milioni di decessi l’anno, pari a una morte ogni 2,8 secondi. Chi sopravvive va spesso incontro a disabilità permanenti.

Il 40% dei casi di sepsi si riferisce a bambini di età inferiore ai 5 anni. Nei paesi industrializzati può determinare la morte nel 3-4% dei neonati e fino al 24% dei neonati nati in paesi in via di sviluppo. Ogni anno si verificano nel mondo circa 680.000 decessi neonatali per sepsi, con un rischio particolarmente elevato in India, Pakistan, Nigeria, Congo, e Cina.
La sepsi neonatale può portare, inoltre, a gravi manifestazioni cliniche, spesso associate a deficit irreversibili a lungo termine.

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Il ministero della Salute riporta che, secondo alcuni studi, nel nostro Paese il numero di certificati di morte che hanno riportato sepsi è aumentato da 18.939 nel 2003 a 49.010 nel 2015 (dal 3% all’8% di tutti i decessi in Italia registrati in questi anni).

L’importanza della prevenzione

Esistono azoni specifiche per migliorare la prevenzione delle infezioni e per contrastare la lotta alla sepsi. Organizzazioni internazionali, come World Health Assembly (WHA), The European Society of Intensive Care Medicine (ESICM), The Global Sepsis Alliance (GSA) e The Society of Critical Care Medicine (SCCM), suggeriscono:

  • frequente igiene delle mani eseguita correttamente
  • applicazione scrupolosa delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (Infection prevention and control IPC) nei setting di cura
  • aggiornamento periodico del personale sanitario in materia di IPC e infezioni antimicrobico-resistenti
  • disponibilità di ambienti sicuri e puliti per il parto
  • uso delle vaccinazioni disponibili.

Anaelle Tannen, Infectious Disease Analyst di GlobalData, commenta: “La sepsi è una malattia in qualche modo prevenibile ed è necessario fare di più per educare le persone sulla malattia e sui metodi di prevenzione. L’intervento tempestivo è fondamentale, ma la limitata consapevolezza della condizione rappresenta un ostacolo al riconoscimento e al trattamento precoce e quindi contribuisce all’alto tasso di mortalità”.

Nuovi possibili trattamenti in sviluppo

Oggi, per il trattamento della sepsi, vengono solitamente utilizzati antibiotici generici insieme a terapie di supporto. Tuttavia, secondo GlobalData, la mancanza di farmaci specificatamente utilizzati per trattare le caratteristiche fisiopatologiche della sepsi rappresenta un’altra urgente esigenza insoddisfatta in quest’area terapeutica.

Tannen aggiunge: “Negli ultimi vent’anni, solo due farmaci – Giapreza (angiotensina II acetato) di La Jolla nel 2017 e Fetroja (cefiderocol) di Shionogi nel 2019 – sono stati approvati per la sepsi. Negli ultimi anni si sono verificati anche numerosi fallimenti di alto profilo nel mercato della sepsi, con farmaci come l’Eritoran tetrasodium di Eisai, l’AZD9773 (CytoFab) di AstraZeneca/BTG e la Talactoferrin alfa di Agennix che non sono riusciti a raggiungere i loro endpoint primari nei trials clinici”.

Secondo GlobalData, ci sono attualmente 168 farmaci in cantiere, 25 dei quali sono in fase di sviluppo avanzato (Fase II, Fase III o fase di pre-registrazione). Questi includono Adrecizumab (un anticorpo monoclonale mirato all’adrenomedullina) di Adrenomed AG, Motrem (un (TREM)-1 inibitore) di Inotrem SA e CYT107 (interleuchina-7 ricombinante) di RevImmune, tutti in Fase II.

GlobalData prevede che le revenue globali per Adrecizumab, Motrem e CYT107 raggiungeranno i 2,2 miliardi di dollari nel 2030.
Tannen conclude: “Con un numero sempre maggiore di farmaci in cantiere, esiste il potenziale per far sì che la sepsi diventi più curabile nel prossimo futuro. Se approvati, candidati come Adrecizumab, Motrem e CYT107 dovrebbero integrare i trattamenti antibiotici esistenti”.