Quest’anno elettorale, caratterizzato da elezioni sia in Europa che negli Stati Uniti, è segnato da sviluppi politici internazionali che stanno avendo un impatto crescente sull’industria del farmaco, come dimostrano gli aumenti degli investimenti delle aziende nel Public Affairs.
Le elezioni europee, in particolare, influenzano significativamente l’agenda politica, determinando policies che possono avere ripercussioni sul mercato interno e, di conseguenza, sul settore Life Science e sulla salute pubblica.
Oltre la sovranità nazionale
Le competenze in questi ambiti sono principalmente nazionali. Ma nuove problematiche che superano i confini nazionali, come la penuria di medicinali, la mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) e le future minacce alla salute pubblica, tra cui la resistenza agli antibiotici, la crisi della forza lavoro e il cambiamento climatico, hanno riportato l’attenzione degli stakeholder del pharma a Bruxelles.
Tutto ciò ha spinto la Commissione europea a proporre, dopo più di vent’anni, la riforma del pacchetto farmaceutico europeo e a introdurre diverse politiche per aumentare l’accesso ai medicinali. L’adozione di questo disegno dei legge, che al momento é ancora in fase di discussione nel Consiglio, sarà fortemente influenzato dagli svolgimenti politici che seguiranno queste elezioni nella seconda parte del 2024.
Spostamento a destra
I risultati delle elezioni europee del 2024 non hanno sorpreso gli addetti ai lavori: come previsto, l’elettorato europeo ha mostrato un’inclinazione verso destra, influenzato dalla crisi dei migranti, dalla guerra e dall’estrema inflazione.
L’estrema destra ha guadagnato molti seggi, registrando numeri record soprattutto in Francia e Germania. Tuttavia, l’equilibrio che aveva garantito l’elezione del presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, nel 2019 non ha subito cambiamenti radicali, con il Partito Popolare Europeo (EPP) confermato come il più grande gruppo politico in Parlamento, seguito dai Socialisti e Democratici (S&D).
Leadership PPE
Il Parlamento sarà quindi influenzato dalle priorità di salute del gruppo PPE, che mira ad adeguare la legislazione farmaceutica per aumentare la competitività dell’industria europea.
Competitività sarà proprio la parola chiave di questo mandato, una buona notizia per l’industria del farmaco che da anni chiede nuove iniziative per aumentare gli investimenti, promuovere l’autonomia strategica e incrementare l’attrattività del settore in campo globale.
Per esempio, come emerge dalle linee d’indirizzo politico della Commissione per il 2024-2029, tra i file legislativi che si prospettano nel prossimo mandato ci sará un EU BioTech Act per stimolare l’industria biotecnologica.
I gruppi sovranisti ECR (Conservatori e riformisti, guidati dal premier italiano Meloni), ID (Identitá e Democrazia) e PfE (Patrioti per l’Europa) sosterranno invece un approccio differente alla salute pubblica per l’Unione, caratterizzato da un minore intervento europeo e da una maggiore indipendenza dei Paesi. D’altra parte, gruppi come i Verdi e S&D spingeranno per un maggior abbattimento di barriere in ambito sanitario e per la promozione di una graduale European Health Union digitale e sostenibile.
Presidenti confermati
La prima assemblea plenaria del Parlamento si è già svolta a Strasburgo tra il 16 e il 19 luglio, sessione durante la quale sono stati riconfermati i presidenti uscenti del Parlamento e della Commissione, Roberta Metsola e Ursula Von der Leyen.
Inoltre, è stata decisa la composizione dei comitati interni del Parlamento, tra cui quelli più rilevanti per il settore farmaceutico: ENVI (Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare), ITRE (Industria, ricerca e energia) e INTA (Commercio internazionale). All’interno di questi comitati verranno discussi i disegni di legge che segneranno il futuro dell’industria farmaceutica, e sarà fondamentale creare canali di dialogo trasparenti ed efficaci con gli eurodeputati a cominciare da settembre, per promuovere gli interessi del settore e creare nuove partnership.
Queste elezioni hanno delineato un quadro politico che influenzerà significativamente il settore farmaceutico e il più ampio ambito delle Life Science. La collaborazione tra stakeholder dell’industria e i nuovi profili istituzionali a Bruxelles sarà cruciale per promuovere la competitività e contribuire alla salute pubblica nell’Unione europea.
Sarà inoltre essenziale monitorare il contesto politico a livello nazionale, europeo e globale per cogliere le opportunità e affrontare le sfide che si presenteranno non appena i lavori ricominceranno in maniera definitiva a settembre.