Dati su axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin indolente

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LA TERAPIA CON CELLULE CAR-T AXICABTAGENE CILOLEUCEL HA MOSTRATO ELEVATI TASSI DI RISPOSTA E UN BENEFICIO CLINICO DURATURO IN UNO STUDIO REGISTRATIVO SUL LINFOMA NON-HODGKIN INDOLENTE

Kite, società del gruppo Gilead, ha annunciato i risultati dell’analisi primaria dello studio ZUMA-5, che valuta l’uso di axicabtagene ciloleucel in pazienti adulti con linfoma non Hodgkin indolente (iNHL, indolent non-Hodgkin lymphoma) recidivante o refrattario dopo almeno due precedenti linee di terapia.

Dopo una singola infusione di axicabtagene ciloleucel, il 92% dei pazienti con iNHL (valutabili per efficacia n=104) ha risposto, ivi incluso un 76% di pazienti che ha ottenuto una risposta completa (CR, complete response) a un follow-up mediano di 17,5 mesi.

I dati sono stati presentati nell’ambito di una sessione orale durante il 62° meeting annuale ed esposizione della American Society of Hematology (ASH) (Abstract #700). La presentazione è stata anche presa in considerazione per il Best of ASH, ed è stata selezionata per essere inclusa nell’ASH Annual Meeting Press Program.

Sulla base di questi dati, la FDA  (Food and Drug Administration) statunitense ha accettato la domanda di licenza biologica supplementare (sBLA, supplemental Biologics License Application) e ha concesso ad axicabtagene ciloleucel la designazione di Priority Review per il trattamento del linfoma follicolare (LF) e del linfoma della zona marginale (MZL, marginal zone lymphoma) recidivanti o refrattari dopo due o più linee precedenti di terapia sistemica, con una data operativa prevista ai sensi del Prescription Drug User Fee Act (PDUFA) fissata per il 5 marzo 2021. 

Axicabtagene ciloleucel ha già ottenuto dalla FDA la designazione di terapia fortemente innovativa (BTD, Breakthrough Therapy Designation) per queste indicazioni.

Se approvato, axicabtagene ciloleucel diventerebbe la prima terapia con recettore antigenico chimerico delle cellule T (CAR-T) approvata per il trattamento di NHL indolenti recidivanti o refrattari.

Axicabtagene ciloleucel non è ancora stato approvato da alcuna agenzia regolatoria per il trattamento del NHL indolente, inclusi LF e MZL. La sua sicurezza ed efficacia non sono state stabilite in questi tipi di linfoma.

Axicabtagene ciloleucel

La terapia cellulare CAR-T mirata al CD19 axicabtagene ciloleucel è stata approvata da FDA  e da EMA per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B refrattari o recidivanti, dopo due o più linee di terapia sistemica, incluso il linfoma diffuso a grandi cellule B non altrimenti specificato, il linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B e il linfoma a cellule B di grado elevato e il DLBCL derivanti da linfoma follicolare.

Lo studio ZUMA-5

ZUMA-5 è uno studio di fase II a singolo braccio, multicentrico, condotto in aperto, che mira ad arruolare pazienti (età ≥18 anni) con iNHL recidivante o refrattario di sottotipo linfoma follicolare (LF) o linfoma della zona marginale (MZL) che hanno ricevuto almeno due precedenti linee di terapia sistemica, incluso un anticorpo monoclonale anti-CD20 combinato con un agente alchilante.

L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia e la sicurezza di una singola infusione di axicabtagene ciloleucel in questa popolazione di pazienti.

L’endpoint primario dello studio è il tasso di risposta obiettiva (ORR, objective response rate) valutato da un comitato di revisione indipendente in base alla classificazione di Lugano del 2014.

Gli endpoint secondari includono:

  • tasso di CR.
  • livelli di DOR, PFS, OS,
  • sicurezza,
  • livelli di cellule CAR-T e di citochine.

Lo studio è tuttora in corso.

Il 94% dei pazienti con LF recidivante o refrattario (n=84) ha risposto ad axicabtagene ciloleucel, compreso un 80% di pazienti che ha raggiunto una CR e un 64% di pazienti con risposta in corso a un follow-up mediano di 17,5 mesi.

L’85% dei pazienti con MZL recidivante o refrattario (n=20) ha risposto ad axicabtagene ciloleucel, mentre il 60% ha ottenuto una CR. La durata mediana della risposta (DoR, duration of response), la mediana della sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free survival) e la mediana della sopravvivenza globale (OS, overall survival) non sono state raggiunte.

Nell’analisi di sicurezza (n=146), sindrome da rilascio di citochine (CRS, cytokine release syndrome) di grado 3 o superiore e eventi neurologici (EN) si sono verificati rispettivamente nel 7% e nel 19% dei pazienti. È stata osservata un’incidenza inferiore di EN di grado 3 o superiore nei pazienti con LF (15%) rispetto a quelli con MZL (41%), e le percentuali di CRS erano comparabili tra i due gruppi. Si sono verificati tre eventi avversi di grado 5, inclusi un paziente con insufficienza multisistemica nel contesto di CRS correlata al trattamento con axicabtagene ciloleucel, uno con dissezione aortica non correlata al trattamento con axicabtagene ciloleucel e uno con infezione da coccidioidomicosi non correlata al trattamento con axicabtagene ciloleucel.