In un articolo intitolato “11 clinical trials that will shape medicine in 2024” Nature Medicine illustra le risposte di 11 esperti ricercatori cui è stato chiesto si indicare quali studi clinici sono destinati ad avere il maggior impatto nel corso del 2024. Questo articolo presenta tre studi che promettono di migliorare significativamente la gestione e la sopravvivenza di pazienti con vari tipi di cancro.
Immunoterapia per il melanoma
Christian Blank: Professor of medical oncology alla Leiden University
Nel melanoma, l’efficacia degli Immune checkpoint inhibitors (ICI) in fase neoadiuvante rispetto all’attuale standard di terapia adiuvante deve essere confermata con uno studio di fase 3 prima che la terapia neoadiuvante possa essere considerata un’opzione standard per questi pazienti.
Lo studio NADINA è uno studio internazionale, in aperto, a due bracci, randomizzato di fase 3, che include 420 pazienti con melanoma cutaneo di stadio III o melanoma primario sconosciuto. L’obiettivo dello studio è quello di confrontare l’efficacia del trattamento neoadiuvante con ipilimumab e nivolumab versus il trattamento adiuvante con nivolumab in pazienti con melanoma macroscopico in fase III. L’auspicio, che potrebbe cambiare significativamente la pratica clinica, è quello di riscontrare un beneficio in termini di sopravvivenza globale.
ADC (Antibody-Drug Coniugate) per le metastasi cerebrali
Nancy Lin: Farber Cancer Institute, Boston, USA
Le metastasi cerebrali sono un problema importante nel carcinoma mammario avanzato che colpisce circa metà delle pazienti HER2-positive ma vi è un solo trattamento approvato da FDA per questi pazienti. DESTINY-Breast12 è uno studio internazionale multicentrico, in aperto, che valuta l’efficacia e la sicurezza di trastuzumab deruxtecan (Enhertu), un ADC (Antibody-drug conjugate) che ha come bersaglio HER2, in pazienti con o senza metastasi cerebrali. Lo studio è importante non solo per la valutazione del farmaco in sé, ma anche per comprendere l’attività intracranica degli ADC. Sempre più dati dimostrano che diversi ADC potrebbero avere un’attività intracranica, nonostante le loro grandi dimensioni.
Screening CT per il tumore al polmone
Carlijn M. van der Aalst, Department of Public Health, Erasmus Medical Center, Rotterdam
Due studi clinici controllati randomizzati hanno dimostrato che lo screening del cancro del polmone mediante tomografia computerizzata (TC) può ridurre la mortalità. Tuttavia, l’implementazione dello screening del cancro del polmone è limitata, lenta e di qualità variabile, in parte perché le scansioni TC iniziali non evidenziano segni di cancro per nove persone su dieci.
4-IN THE LUNG RUN confronterà se in questi casi lo screening ogni due anni è altrettanto efficace nel prevenire le morti per cancro quanto i test annuali senza anomalie alla prima scansione. Lo studio esaminerà 26.000 persone in sei Paesi europei. Se lo screening del cancro ai polmoni potesse essere ottimizzato, molte persone ne trarranno rapidamente beneficio con un risparmio anche per il sistema sanitario.
Scopri gli altri trial che lasceranno il segno nel 2024: