Lavorare in aree sterili: un aiuto dalla realtà virtuale

I vantaggi dell'uso della realtà virtuale nella formazione del personale che opera in zone sterili delle aziende farmaceutiche

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Aree sterili e realtà virtuale

DALLE AZIENDE

Il lavoro negli ambienti sterili delle aziende farmaceutiche richiede l’apprendimento e l’applicazione di molti comportamenti e regole.

Questo processo di apprendimento può essere reso più facile, efficace e sicuro grazie alla realtà virtuale.

Dei vantaggi in termini sia di business sia di compliance offerti da questo metodo di formazione, se ne è parlato nel webinar Realtà virtuale innovazione nella formazione per gli sterili, organizzato da LifeBee, in collaborazione con Innerspace e in media partnership, tra gli altri, con MakingLife.

Il webinar è stato un’occasione per vedere l’applicazione di un simulatore di realtà virtuale in camera sterile messo a punto e fornito da Innerspace, azienda che coniuga la tecnologia VR, il know-how formativo e l’esperienza nel settore farmaceutico.

Applicazione del 4.0 in ambito farmaceutico

Teresa Minero, Founder & CEO di LifeBee, ha sottolineato il valore strategico del 4.0 nel Pharma anche in rapporto alle regolamentazioni a livello globale.

Uno studio del MIP di Milano su un campione rilevante di aziende evidenzia come quelle che hanno iniziative in atto in ambito 4.0 hanno aumentato:

  • turnover
  • fatturato
  • margine di contribuzione
  • ritorno dell’investimento.

L’applicazione del 4.0 in ambito farmaceutico richiede particolari attenzioni al lessico, alla regolamentazione specifica (GxP), alle linee guida legate a GAMP e quindi alla validazione di questi strumenti innovativi, anche in considerazione del fatto che l’obiettivo principale non è la soddisfazione del consumatore, ma la sicurezza del paziente.

Inoltre, per alcuni aspetti, come la data integrity, le tecnologie del 4.0 non solo abilitano, ma rendono possibile la compliance: senza queste soluzioni sarebbe impossibile soddisfare certi requisiti come il Continuous Process Verification.

Formazione degli operatori di zone sterili con la realtà virtuale

Una survey di PDA (Parenteral drug association) evidenzia che il 43% delle contaminazioni nelle aree sterili può essere ricondotta a contaminanti ed errori umani. Per ridurre questa percentuale, la migliore formazione di chi opera in queste aree è fondamentale.

Elvis Graffeo, Managing Consultant in Serialization and Operation & Partner in LifeBee ha illustrato i vantaggi dell’utilizzo di un simulatore di realtà virtuale per il training degli operatori in aree sterili.

Le tre macro-categorie che possono beneficiare di questo metodo sono:

  • quality assurance & compliance improvements
  • riduzione dei rischi
  • efficienza operativa.

L’Annex1 (in draft) richiede che il training del personale sia eseguito, monitorato, oggettivato, regolare, verificato ripetitivamente e commisurato al tipo di criticità e di operatività.

L’operatore che entra i aree sterili deve essere qualificato e successivamente il trend delle sue capacità va monitorato.

Con l’uso della realtà virtuale si riesce a standardizzare e uniformare la formazione per tutti, indipendentemente dalla formazione pregressa. Anche gli errori (ad esempio riguardo alla velocità dei movimenti) e i risultati sono misurabili in modo sistematico.

Inoltre il training può essere ripetuto finché si ottengono le capacità richieste.

Si possono anche simulare casi particolarmente complessi difficili da realizzare nell’ambito della formazione tradizionale.

Gli aspetti psicologici del training

Indubbiamente, l’utilizzo della realtà virtuale nella formazione ha un impatto importante sugli operatori. Lo ha ben illustrato Sebastian Scheler, Chief-Methodologist e co-fondatore di Innerspace, laureato in filosofia e specializzato nell’analisi degli effetti e dell’efficacia della formazione, ha messo in luce i fondamenti dell’utilizzo della realtà virtuale applicata alla formazione degli operatori delle aree sterili e ha mostrato le opportunità offerte da questo approccio nel migliorare le loro prestazioni lavorative.

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